Una pediatria sempre più di precisione grazie all’applicazione della biologia molecolare in campo allergologico, il punto sui farmaci biologici e il loro impatto su alcune malattie per una terapia sempre più personalizzata, il ruolo dei nutraceutici in allergologia pediatrica, ma anche il punto sul Covid dopo due anni di pandemia. Questi alcuni dei fili conduttori del XXIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica al via a Napoli con la partecipazione di 100 relatori e moderatori e oltre 800 partecipanti distribuiti nelle diverse sale nel massimo rispetto delle regole anti COVID e oltre 1500 colleghi che seguiranno i lavori collegati per via telematica. “Le moderne tecniche dell’immunologia e della biologia molecolare hanno permesso di fare passi da gigante sia in campo diagnostico, sia in campo terapeutico. Grazie alla loro applicazione in allergologia – ricorda il presidente SIAIP Gianluigi MARSEGLIA, Presidente SIAIP Direttore della Clinica Pediatrica della Università degli Studi di Pavia-Policlinico San Matteo e Presidente del Congresso insieme al Prof. Michele MIRAGLIA DEL GIUDICE dell’Università Vanvitelli di Napoli – possiamo eseguire una diagnosi molecolare delle allergie. Gli allergeni responsabili della sensibilizzazione sono a loro volte costituiti da una serie di componenti più piccole, ma solo una di queste componenti determina il problema allergico, mentre tutto il resto non provoca alcuna reazione. Grazie alle tecniche di biologia molecolare è oggi possibile identificare quella particolare subunità che provoca la reazione allergica e costruire delle terapie specifiche, un’immunoterapia specifica che parte dalle informazioni ottenute grazie alle indagini molecolari”.
“La diagnostica molecolare ci guida in alcuni casi difficili di allergie respiratorie. L’immunoterapia fa parte delle terapie personalizzate e ha confermato la sua elevata sicurezza. Altre terapie innovative per la cura di allergie gravi di cui si parlerà in occasione del congresso sono le terapie biologiche – precisa Amelia LICARI, dell’Università degli Studi di Pavia-Policlinico San Matteo – che trovano indicazione nell’asma grave e in due malattie cutanee, la dermatite atopica grave e l’orticaria cronica spontanea. Si tratta di anticorpi monoclonali diretti contro dei target ben precisi. In età pediatrica ne utilizziamo essenzialmente tre. Si tratta degli anticorpi monoclonali anti IgE che trovano indicazione nei bambini a partire dai 6 anni per l’asma grave e a partire dai 12 anni per l’orticaria cronica spontanea. Quello diretto contro l’interleuchina 5 ha indicazione per l’asma grave, sempre per i bambini dai 6 anni in su, mentre l’anticorpo monoclonale anti interleuchina 4 e 13 rappresenta la terapia più innovativa per la cura della dermatite atopica grave a partire dai 6 anni. Quest’ultima rappresenta una novità in quanto l’indicazione è stata estesa da poco alla fascia dei pazienti più piccoli con dermatite atopica che quindi dispongono di una nuova terapia”. Si tratta di una notizia importante per i pazienti che soffrono di forme severe di dermatite atopica in quanto questa terapia è in grado di ridurre notevolmente i sintomi, con un notevole impatto sulla qualità della vita.
Dopo due anni di pandemia, il Congresso SIAIP non poteva trascurare il Covid e il suo intrecciarsi con l’allergologia e l’immunologia pediatrica. Non a caso la SIAIP ha messo a punto delle linee guida sia per la gestione di pazienti con allergie nell’ambito della pandemia Covid, sia per quanto riguarda la gestione della vaccinazione anticovid nei soggetti allergici. Ma non solo. “Da un certo punto di vista il Covid ha trainato la ricerca. È stato anche grazie a scoperte fatte in pazienti affetti dal Covid che abbiamo potuto comprendere i meccanismi alla base delle nuove immunodeficienze, cioè di nuovi difetti del sistema immunitario. Abbiamo scoperto alcuni “buchi” all’interno del sistema immunitario, cioè il fatto che dei soggetti presentano un difetto genetico che impedisce una funzione di difesa magari molto piccola, ma che condiziona la risposta generale. Il sistema immunitario può essere paragonato a una grande orchestra con molti musicisti che suonano all’unisono. Se uno dei meccanismi è alterato, nel sistema immunitario si creano delle dissonanze. Quello che stiamo scoprendo – continua MARSEGLIA – è che, accanto ai difetti quantitativi, possono esserci difetti qualitativi, funzionali di ogni singolo componente della grande orchestra del sistema immunitario”.
Un capitolo del congresso sarà poi dedicato a fare il punto sul possibile utilizzo dei nutraceutici anche in campo allergologico. Se ormai non ci stupiamo che per ridurre i livelli di colesterolo o di trigliceridi si possa ricorrere a prodotti naturali, è sicuramente una novità il fatto che degli estratti vegetali possano contribuire al controllo delle allergie. Eppure si è scoperto che alcune sostanze vegetali hanno proprietà antiallergiche e antinfiammatorie. “Si tratta di antistaminici naturali dall’attività terapeutica simile ai farmaci, ma senza particolari effetti collaterali, come per esempio la sonnolenza, e che possono essere usati in maniera integrata nella cura di malattie come la rinite allergica – conclude MARSEGLIA – permettendo un risparmio di farmaci standard come gli steroidi nasali e gli antistaminici. Anche il fatto di dedicare spazio a questo argomento rappresenta un aspetto particolare del congresso che, accanto alle novità dalle ricerche biologiche e molecolari, propone indicazioni utili nella medicina di tutti i giorni”.