In un convegno del 18 marzo scorso Domedica ha presentato e commentato i dati della ricerca Gfk-Eurisko 2014 sulla Digital Doctor Communication, condotta su 1250 specialisti e oltre 200 medici di famiglia. Più tempo i medici spendono online per aggiornarsi, maggiore è il tempo “di qualità” che possono dedicare ai pazienti. Con queste parole è iniziato l’intervento di Isabella Cecchini, Direttore Dipartimento Ricerche Salute GFK Eurisko, che ha evidenziato punto per punto l’attuale composizione e peso dei canali di informazione nell’ambito della comunicazione medico scientifica. Dalla ricerca presentata emerge chiaramente come la quasi totalità dei medici italiani sia online. L’80% dei medici utilizza l’e-remote, o il tele-detailing, sempre il 30% dei medici italiani riceve aggiornamenti scientifici online. Un altro dato vede la crescita rapida dei medici che utilizzano lo smartphone, il 70% rispetto al 50% rilevato nel 2013, mentre un medico su due utilizza un altro dispositivo molto diffuso il tablet. Anche da questi semplici dati risulta evidente che la comunicazione medico scientifica ha cambiato volto, utilizzando canali e riferimenti nuovi, che impongono alla case farmaceutiche, ma anche a chi segue scienza e ricerca di rimodellare i propri parametri comunicativi e di elaborare metodologie di comunicazione nuove, in grado di sostenere la rivoluzione e le numerose opportunità offerte da innovazione e nuova tecnologia, a disposizione ormai di una vastissima platea di operatori della medicina e del mondo della ricerca scientifica. “Stiamo assistendo ai primi ma rapidi passi di un’evoluzione non lineare, che in breve tempo modificherà drasticamente la comunicazione medica scientifica e il modo in cui i medici accederanno a informazioni e aggiornamenti” questo il commento di Maurizio Pèrcopo, Amministratore Delegato di Domedica. Concorda con la necessità di una nuova chiave comunicativa, che si adatti al meglio ai nuovi strumenti della comunicazione medico scientifica, anche Claudio Cricelli, Presidente Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), che ha anche sottolineato un sistema ancora in difficoltà, che sconta il gap e il ritardo, a oggi ancora significativo, del coordinamento di iniziative e interventi da parte dell’Agenda Digitale, come ha sottolineato nel suo intervento anche Eugenio Santoro, Responsabile del Laboratorio di Informatica Medica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. Tutti i relatori hanno sottolineato le numerose opportunità rispetto a una comunicazione medica e scientifica orientate a un utilizzo sempre più consapevole delle fonti digitali (web – social network dedicati a pazienti, patologie, associazioni mediche – aggiornamenti e convegni da remoto), ma sono stati altrettanto chiari e concordi nel sottolineare, che non spariranno figure classiche come quella dell’informatore scientifico del farmaco, il cui ruolo rimane rilevante nel rapporto tra case farmaceutiche e medici e dovrà anch’esso rimodellarsi e integrarsi con le nuove forme e i nuovi strumenti di comunicazione.