Al Congresso Internazionale della European Respiratory Society 2022 a Barcellona, Chiesi introduce un sistema di somministrazione alternativo per la sua tripla terapia in formulazione extrafine attraverso NEXThaler, un inalatore di polvere secca con caratteristiche uniche.

Questo trattamento è disponibile come terapia di mantenimento per pazienti adulti con broncopneumopatia cronica ostruttiva da moderata a grave che non sono adeguatamente trattati con una combinazione di un corticosteroide per via inalatoria e un beta2-agonista a lunga durata d’azione o una combinazione di un beta2-agonista a lunga durata d’azione e un antagonista muscarinico a lunga durata d’azione.

Accanto ai sintomi primari di dispnea, tosse cronica e produzione di espettorato, le persone che soffrono di BPCO sperimentano anche frequenti infezioni respiratorie, perdita di peso, affaticamento e incapacità di svolgere le attività quotidiane.

La BPCO è la terza causa di morte nel mondo, causando 300.000 decessi in Europa ogni anno con BPCO da moderata a grave e colpisce il 5-10% della popolazione adulta di età pari o superiore a 40 anni. Ci sono anche prove dirette e indirette che il cambiamento climatico influisce negativamente sulla salute dei polmoni e sta peggiorando la salute dei pazienti con BPCO e asma. I decessi tra le persone con condizioni croniche preesistenti come la BPCO e l’asma aumentano durante le ondate di calore e la mortalità per ondate di calore è aumentata del 53,7% in quelli di età superiore ai 65 anni negli ultimi 20 anni.

Pertanto, a causa, tra l’altro, del cambiamento climatico e dell’invecchiamento della popolazione, si prevede che l’incidenza della BPCO aumenti globalmente.

Vedendo i pazienti come persone e ascoltando la loro voce, Chiesi si impegna ad alleviare il peso della malattia nella loro vita quotidiana, dando importanza alla cura oltre che alla terapia farmacologica stricto sensu.

Chiesi rafforza il suo impegno per la cura dei pazienti con BPCO rendendo disponibile la propria tripla terapia in formulazione extrafine anche in DPI, in modo da permettere al medico di effettuare la scelta migliore in base alle esigenze dei singoli pazienti.

Un DPI, tra l’altro, con caratteristiche uniche: si tratta di un inalatore dotato di un conta-dosi che, in realtà, consiste in un conta-inalazioni dato che indica l’erogazione della dose solo una volta che è stata correttamente rilasciata e inalata; richiede un flusso inspiratorio minimo di 35 L/min. al di sotto del quale l’inalatore non si attiva, evitando la somministrazione di un medicinale in polvere non adeguatamente disaggregato; utilizza un triplice sistema di feed-back per assicurare i pazienti che la terapia è stata somministrata correttamente.

Alessandro Chiesi, Chief Commercial Officer del Gruppo Chiesi, spiega “La nostra ricerca non è guidata da obiettivi di redditività a breve termine, ma dalle esigenze a lungo termine dei pazienti. Le persone con malattie respiratorie croniche meritano di condurre una vita che non sia completamente influenzata dalla loro malattia. I pazienti conoscono il peso fisico ed emotivo delle loro malattie, per questo sono i più adatti a proporre e valutare le situazioni che affrontano ogni giorno, dentro e fuori l’ospedale, e stiamo ascoltando la loro voce per un continuo miglioramento e una costante evoluzione delle cure che dovrebbero servire per garantire loro una vita attiva e appagante”. Alessandro Chiesi ha proseguito: “Siamo quindi molto orgogliosi di poter fornire un’alternativa efficace e conveniente e di aumentare la gamma di scelte terapeutiche per chi soffre di BPCO”.