Il Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia Europea per i medicinali si è espresso positivamente nei confronti dell’inibitore di PD-1 cemiplimab di Sanofi e Regeneron in monoterapia in due tumori avanzati.
Il CHMP ha raccomandato infatti l’approvazione di cemiplimab come trattamento di prima linea nei pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule che esprime PD-L1 in almeno il 50% delle cellule tumorali senza aberrazioni EGFR, ALK o ROS1. I pazienti devono avere una malattia metastatica o localmente avanzata e non candidabile alla chemioradioterapia definitiva. Cemiplimab è stato anche raccomandato per l’approvazione nei pazienti adulti con carcinoma basocellulare localmente avanzato o metastatico in progressione di malattia o che sono intolleranti a un inibitore del pathway di hedgehog. La Commissione europea dovrebbe prendere una decisione su entrambe le indicazioni nei prossimi mesi.
Il parere positivo del CHMP per cemiplimab nel NSCLC avanzato si basa sui risultati di uno studio di fase 3 che ha permesso l’arruolamento di pazienti con caratteristiche cliniche che li rendono spesso sottorappresentati negli studi registrativi sul NSCLC avanzato, compresi quelli con metastasi cerebrali pretrattate e clinicamente stabili o con NSCLC localmente avanzato e non candidati alla chemioradioterapia definitiva. I risultati dello studio registrativo sono stati pubblicati su “The Lancet” nel febbraio 2021.
“L’opinione positiva del CHMP ci offre l’opportunità di poter accedere ad una nuova importante opzione terapeutica in monoterapia per il trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato con elevati livelli di espressione di PD-L1” ha affermato Francesco Grossi Professore Associato presso l’Università dell’Insubria di Varese “ed è importante sottolineare che cemiplimab sarà il primo immunoterapico ad aver ottenuto l’indicazione non solo per il NSCLC metastatico ma anche per il localmente avanzato non suscettibile di chemioradioterapia definitiva andando a colmare un importante gap nella gestione di questi pazienti”.
Il parere positivo per cemiplimab nel BCC localmente avanzato e metastatico si basa invece sui risultati del più grande studio clinico prospettico svolto ad oggi in pazienti precedentemente trattati con un HHI, con dati presentati nel 2020 al Congresso virtuale della European Society for Medical Oncology e recentemente pubblicati su “The Lancet Oncology”. Cemiplimab è la prima immunoterapia a ricevere un parere positivo del CHMP per questa indicazione.
“I pazienti in fase avanzata hanno ad oggi a disposizione una sola linea di terapia sistemica, l’immunoterapia con cemiplimab ha evidenziato importanti dati di efficacia a lungo termine e di tollerabilità in seconda linea di trattamento, un rilevante unmet medical need” ha dichiarato la dott.ssa Paola Queirolo, Direttore di Struttura Complessa Melanoma, Sarcoma e Tumori Rari – Istituto Europeo Oncologia di Milano e coordinatrice linee guida AIOM Basalioma.
Cemiplimab è attualmente approvato nell’Unione Europea e in altri Paesi per il trattamento dei pazienti con carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato.
EMPOWER-Lung 1 è uno studio in aperto, randomizzato, multicentrico di fase 3 disegnato per valutare il trattamento in prima linea con cemiplimab in monoterapia rispetto alla chemioterapia standard a base di platino nel NSCLC avanzato con espressione di PD-L1 in almeno il 50% delle cellule tumorali ed in assenza di aberrazioni di EGFR, ALK o ROS1. L’espressione di PD-L1 è stata confermata utilizzando il kit Agilent Dako PD-L1 IHC 22C3 pharmDx. Gli endpoint primari erano la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione, e gli endpoint secondari includevano il tasso di risposta obiettiva, la durata della risposta e la qualità della vita. Nel 2020, il trial è stato interrotto in anticipo in virtù di un significativo miglioramento nella sopravvivenza globale.
Lo studio ha randomizzato 710 pazienti con NSCLC metastatico non trattato in precedenza (stadio IV) o NSCLC localmente avanzato che non erano candidati alla resezione chirurgica o alla chemio-radioterapia definitiva o che erano progrediti dopo il trattamento con la chemio-radioterapia definitiva. Tra gli arruolati, il 12% aveva metastasi cerebrali pre-trattate e clinicamente stabili e il 16% aveva NSCLC localmente avanzato che non era candidato alla chemioradioterapia definitiva.
I pazienti la cui malattia progrediva durante lo studio potevano cambiare la loro terapia: quelli assegnati alla chemioterapia hanno avuto la possibilità di passare al trattamento con cemiplimab, mentre quelli assegnati alla monoterapia con cemiplimab potevano continuare il trattamento con cemiplimab e aggiungere quattro cicli di chemioterapia. E’ stato riscontrato un tasso di crossover a cemiplimab superiore al 70% dopo la progressione della malattia con la chemioterapia.
EMPOWER-BCC 1 è uno studio in aperto, multicentrico, non randomizzato di fase 2 su pazienti con BCC non resecabile localmente avanzato o metastatico. I pazienti di entrambe le coorti erano progrediti con la terapia HHI, o non avevano raggiunto una risposta obiettiva dopo nove mesi di terapia HHI o erano intolleranti alla precedente terapia HHI. L’endpoint primario di efficacia era il tasso di risposte obiettive ORR , un endpoint secondario chiave era ra rappresentato dalla durata della risposta DOR, valutato da una revisione centralizzata indipendente.