Si chiama Chromium iX, ed è un’apparecchiatura innovativa per la caratterizzazione molecolare di migliaia di singole cellule. Uno strumento d’avanguardia che da qualche giorno è entrato a far parte della dotazione del CoreLab, il Centro comune di ricerca dove gruppi di professionisti altamente qualificati di Università di Parma e Azienda Ospedaliero-Universitaria lavorano in sinergia.
Acquistato dall’Università grazie al finanziamento di Ateneo per le grandi attrezzature, lo strumento Chromium iX è basato su tecnologia microfluidica e permette di analizzare il profilo trascrittomico, epigenomico, proteomico e multi-omico con una risoluzione di singola cellula per ricerche in ambiti immunologici, oncologici, di malattie infettive e altre patologie, e non limitatamente all’ambito clinico.
La richiesta di acquisizione è stata presentata da Barbara Montanini, docente di Biologia molecolare, e sostenuta da numerosi docenti e ricercatori afferenti a tre diversi dipartimenti dell’Ateneo. Oltre alla prof.ssa Montanini, hanno contribuito all’acquisto del Chromium iX diversi altri docenti: Angelo Bolchi, Giorgio Dieci, Gaetano Donofrio, Antonio Percesepe, Carlo Ferrari, Nicola Giuliani, Marcello Tiseo, Giovanni Roti, Riccardo Bonadonna, Valeria Barili e Marco Morselli.
“Il Chromium iX ci permetterà di studiare a livello di singola cellula i meccanismi con cui il microambiente osseo influisce sulla progressione del mieloma multiplo fin dalle fasi precoci di questa patologia ematologica”, commenta Paola Storti, afferente al laboratorio di Ematologia guidato da Nicola Giuliani, che approfondirà questa linea di ricerca grazie al finanziamento “My First AIRC Grant” di cui è titolare.
Lo strumento potrà essere particolarmente utile per analizzare il profilo di espressione genica dei linfociti specifici per i virus epatitici isolati sia dal fegato sia dal sangue di pazienti con infezione epatica cronica, nel contesto di studi finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Commissione Europea che sono in corso di svolgimento nel laboratorio di Immunopatologia virale annesso all’Unità Operativa di Malattie Infettive ed Epatologia. Studi finalizzati all’identificazione di nuove strategie terapeutiche per le epatiti croniche da HBV e HDV, basate sulla modulazione delle risposte immunitarie proteggenti.
Il gruppo di ricerca diretto da Marcello Tiseo studia il tumore polmonare, ancora oggi la prima causa di morte per neoplasia. “L’arrivo dello strumento Chromium iX – osserva il prof. Tiseo – apporterà una spinta innovativa alle nostre ricerche permettendoci di caratterizzare a livello della singola cellula l’eterogeneità tumorale e i meccanismi di resistenza alle terapie a bersaglio molecolare. Crediamo che l’implementazione di questo strumento nelle nostre ricerche ci possa aiutare sempre più a selezionare la giusta cura per ogni paziente, ossia la medicina personalizzata, e a ritardare o prevenire le resistenze alle terapie”.
Il Chromium iX contribuirà in modo determinante anche alla ricerca del gruppo guidato da Roberto Ferrari, responsabile del progetto AIRC per l’analisi di nuovi importanti target terapeutici identificati con screening globali CRISPR-Cas in tumori ormono-sensibili.
Lo strumento Chromium iX è collocato nel CoreLab, polo strategico che già racchiude altre strumentazioni avanzate e che è volto a favorire l’attuazione di progetti di ricerca clinica innovativi grazie alla collaborazione fra clinici, ricercatori universitari e competenze extra-universitarie del territorio.