Martedì 25 luglio, presso il Dipartimento di Scienze della salute della donna, del bambino e di sanità pubblica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, si è tenuto l’evento di lancio del progetto GENOSTOP “Interazione tra aspetti genomici e dietetici nel rischio di cancro gastrico: il progetto internazionale StoP”, finanziato nell’ambito del bando Ricerca Finalizzata 2021 del Ministero della Salute.
Il progetto della durata di tre anni si prefigge di studiare e quantificare i fattori di rischio per l’insorgenza del cancro gastrico nei casi in età giovanile e lo studio del possibile effetto protettivo di alcuni micronutrienti, calcio e magnesio, e colesterolo. Lo studio ambisce anche a studiare fattori di rischio ereditari con il fine ultimo di sviluppare e validare un punteggio di rischio genetico personalizzato (Polygenic Risk Score) che permetta di identificare sane le persone più a rischio di tumore dello stomaco e, quindi, di poter mettere in atto possibili interventi di prevenzione personalizzata. A tal fine, i pazienti con tumore gastrico operati presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS saranno invitati a partecipare allo studio. I primi risultati dello studio arriveranno tra un anno e saranno frutto di una collaborazione internazionale all’interno del progetto Stomach Cancer Pooling Project.
Il progetto è coordinato dalla professoressa Stefania Boccia, responsabile della Sezione di Igiene generale e applicata del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e Vicedirettrice scientifica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Co-PI è l’ingegner Roberta Pastorino, ricercatrice di Statistica Medica all’Università Cattolica, campus di Roma, ed è partecipata dal professor Roberto Persiani, Dipartimento Scienze Mediche e Chirurgiche Addominali ed Endocrino Metaboliche, UOC Chirurgia Generale, Policlinico Gemelli IRCCS. Il progetto prevede anche il coinvolgimento della dottoressa Emanuela Lucci Cordisco, Dipartimento di Scienze di laboratorio e infettivologiche, UOC di Genetica Medica, Policlinico Gemelli IRCCS, e della professoressa Eva Negri dell’Università degli Studi di Bologna.