La musicoterapia approda nell’Unità Operativa di Geriatria dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Grazie al progetto, promosso e integralmente finanziato dall’Associazione La Musica di Angela ONLUS, da alcune settimane l’iniziativa viene realizzata, oltre che in Pediatria, anche nel Reparto diretto dal dottor Massimo Calabrò.
“Si tratta di un progetto che rientra in una visione della medicina volta a prendersi cura del pazienti, anziché limitarsi alla cura – spiega Massimo Calabrò -. L’ospedalizzazione, specie per i pazienti anziani, rappresenta uno stress non indifferente e, dunque, rendere più “familiare” e accogliente l’ambiente ospedaliero ha indubbi benefici sui nostri pazienti”.
Ogni martedì la musicoterapista dell’Associazione, Annalisa Scquizzato, entra in reparto per intrattenere in musica, o con racconti, i pazienti per i quali questo tipo di attività è consigliata: “Il gradimento è stato notevole e i risultati positivi: i pazienti sono più sereni e registrano un miglioramento dell’umore, con conseguente maggiore disponibilità nei confronti delle cure e dell’interazione”, sintetizza Calabrò.
Quello geriatrico è un ambito in cui da tempo operano i professionisti della musicoterapia – sottolinea Franco Dell’Anna, presidente dell’associazione “La musica di Angela” -. Nel 2001, l’A.A.N. ha indicato tale disciplina come una tecnica per migliorare le attività funzionali e ridurre i disturbi comportamentali nelle persone anziane, anche in quelle affette da demenza. Il processo del fare e ricevere musica produce significativi benefici: la musicoterapia negli anziani contribuisce a sostenere il tono dell’umore e ha la capacità di portare pazienti con una seria difficoltà mnemonica a rievocare emozioni e ricordi altrimenti rimossi. Un comportamento musicale attivo favorisce inoltre il mantenimento di abilità motorie, anche attraverso movimenti del corpo, utile nelle malattie neurologiche che coinvolgono la sfera motoria come il Parkinson.
“E’ con grande piacere – commenta il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – che abbiamo accolto la proposta di ampliare l’esperienza della musicoterapia, ormai giunta al traguardo del terzo anno di attività in Pediatria, anche al reparto di Geriatria, dove le finalità sono ovviamente diverse ma nel quale il ruolo della musica può essere altrettanto importante. Per quest’importante iniziativa, rivolgiamo il nostro più sentito ringraziamento sia alla Onlus che la propone sia ai direttori di unità operativa e al personale che con grande sensibilità e disponibilità recepisce i progetti volti a umanizzare le cure”.