Brevettata al Politecnico di Milano una speciale carrozza ferroviaria per i centri di cura per l’Alzheimer
Una sensazione di quiete e benessere generata da stimoli cognitivi ed emotivi rasserenanti che aiutano a combattere gli stati di ansia che accompagnano i malati di Alzheimer.
E’ ciò che promette il prototipo di carrozza ferroviaria brevettata dal Politecnico di Milano che consente di simulare un rilassante viaggio in treno. I pazienti, comodamente seduti su poltroncine contenitive in grado di sostenere e dare sollievo, possono osservare su uno schermo il paesaggio che scorre, ascoltare i tipici suoni del treno, dalle frenate alla corsa, così come il vociare che riempie gli scompartimenti.
Le luci utilizzate nella speciale carrozza sono inoltre ben calibrate rispetto alla luce “virtuale” dello schermo per garantire un effetto realistico. All’interno della carrozza è inoltre possibile integrare delle webcam per consentire il monitoraggio in remoto dell’ospite da parte degli operatori sanitari.
La carrozza prevede anche un “ingresso” che, con ausili multimediali ed elementi iconografici, consente di offrire ai pazienti una vera e propria introduzione al viaggio.
La versione del dispositivo ambientale brevettata rappresenta l’ultima evoluzione in tale ambito, in quanto raccoglie il frutto di diversi anni di sperimentazioni. Una differenza sostanziale con i modelli attualmente in uso, sta nella possibilità di essere riprodotto, spedito e allestito in tempi relativamente brevi in case di cura e nei reparti di terapia per l’Alzheimer con garanzia di risultato finale adeguato.
Il dispositivo è un valido ausilio per la cosiddetta Terapia Non Farmacologica, segnalata da tempo dalla comunità medico-scientifica come approccio prioritario soprattutto per gli stadi avanzati della malattia.
Tale approccio pone come alternativa all’assunzione di farmaci (tipicamente sedativi), la messa in atto di pratiche di natura cognitiva o occupazionale capaci di generare un senso di quiete e mitigare gli stati di ansia, in particolare “ansia da fuga”.
Gli specialisti nel trattamento dell’Alzheimer, rispetto a questa particolare tipologia di disturbi, hanno individuato nel “viaggio in treno” l’esperienza che più di tutte possa accomunare il passato di persone appartenenti a diversi ambiti socio-culturali, ritenendola quindi ideale come ambientazione della terapia .
I progettisti del dispositivo brevettato sono Alessandro Biamonti del Politecnico di Milano, il terapeuta Ivo Cilesi e l’architetto Lapo Lani.