Bayer presenta i nuovi dati sul fattore VIII ricombinante a lunga emivita damoctocog alfa pegol
In occasione dell’ISTH 2019, che si terrà dal 6 al 10 luglio a Melbourne, Bayer presenterà nuovi dati su damoctocog alfa pegol, il fattore VIII ricombinante a lunga emivita indicato per il trattamento e la profilassi nei pazienti con emofilia precedentemente trattati, a partire dai 12 anni di età
Con un’emivita prolungata, il farmaco di Bayer consente un regime terapeutico personalizzabile con infusioni ogni 5 giorni, ogni 7 giorni o 2 volte a settimana. La commercializzazione in Italia è prevista nei prossimi mesi.
“Damoctocog alfa pegol garantisce una riduzione del numero di infusioni rispetto alle terapie con concentrati standard, assicurando allo stesso tempo una più efficace protezione nei confronti degli episodi emorragici – sostiene la Dottoressa Maria Elisa Mancuso dell’IRCCS Fondazione Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – che interverrà al Simposio ‘The power of Design: Evolving the standard of Care with Damoctocog alfa pegol’ organizzato da Bayer. “Per il paziente questo significa maggiore protezione dai sanguinamenti con un numero minore di infusioni”.
Bayer da sempre aiuta a migliorare le condizioni delle persone con emofilia grazie ad una profonda conoscenza dei bisogni e delle aspirazioni delle persone affette da emofilia, costruita in oltre 25 anni di relazioni con la comunità emofilica. La terapia sostitutiva con il FVIII è lo standard di cura per prevenire o bloccare ogni tipo di sanguinamento. Il portfolio di prodotti Bayer nell’emofilia offre a tutte le persone affette da emofilia A un trattamento per soddisfare i loro bisogno e il loro stile di vita in tutte le fasce di età. Collaboriamo con ricercatori, operatori sanitari e gruppi di pazienti per costruire una comunità forte e per aiutare le persone con emofilia a vivere una vita appagante.
La passione di Bayer nell’aiutare a migliorare il futuro delle persone con emofilia si conferma nella ricerca e negli investimenti verso nuove soluzioni terapeutiche.
L’emofilia colpisce circa 400.000 persone in tutto il mondo ed è un disordine in gran parte a carattere ereditario, in cui una delle proteine necessarie per la coagulazione del sangue o è mancante o è ridotta. L’emofilia A è la forma più comune, in cui la coagulazione del sangue è compromessa per la mancanza o l’alterazione funzionale del FVIII coagulativo. I pazienti hanno frequenti sanguinamenti a livello dei muscoli, delle articolazioni o di altri tessuti, che possono causare nel tempo un danno permanente alle articolazioni. Le lesioni possono avere conseguenze gravi se non trattate adeguatamente, poiché la velocità di formazione del coagulo è più lenta nei pazienti affetti da emofilia rispetto agli individui sani. L’emofilia A ha una frequenza stimata di 1 su 5.000 maschi nati vivi, interessando persone in tutto il mondo. In Europa, l’emofilia A colpisce 1 persona su 10.000, per un totale di oltre 30.000 persone. Ad esempio, oggi ci sono circa 4.000 persone affette da emofilia A in Italia, 3.500 in Germania e 13.000 negli Stati Uniti.