Gli interventi di cardiochirurgia in Italia utilizzano per trasfusioni tra il 10 e il 15% del plasma nazionale. Il tasso di sanguinamento dei pazienti durante un intervento di cardio chirurgia è di circa il 20%. Da alcuni studi statunitensi ed europei, si stima che la spesa di un ospedale, legata alle trasfusioni per i pazienti chirurgici, oscilli tra i 2 e i 7 milioni di euro.
Parte da questi dati il progetto informativo ‘BSave’ e la campagna ‘One less transfusion matters’ promossi da Baxter con l’obiettivo di migliorare gli out come clinici, prevenire la trasfusione evitabile e ridurre i costi di gestione in particolare quando si parla di interventi di cardio chirurgia.
Questi obiettivi ricalcano la strategia del Patient Blood Management approvata con una risoluzione dall’OMS nel 2010 che vuole predisporre “metodi e strumenti innovativi e più efficaci per garantire l’appropriatezza della gestione, organizzativa e clinica, della risorsa sangue”. Una direttiva portata avanti, anche in Italia, dal Centro Nazionale Sangue con la campagna di informazione e comunicazione ‘Only One: una trasfusione, una decisione clinica indipendente’.
Il 4 e 5 giugno a Padova si svolgerà l’evento ‘BSave in cardiochirurgia’. Un progetto formativo di approfondimento e aggiornamento scientifico sul Patient Blood Management e delle più moderne tecnologie relative applicabili in tema di controllo del sanguinamento in fase operatoria e post operatoria. Durante l’evento, organizzato dalla Business Unit Advanced Surgery di Baxter, sarà dedicato uno spazio alla simulazione di casi clinici reali con il diretto coinvolgimento dei partecipanti per favorire il confronto mediante una metodologia interattiva ed esperienziale.
L’evento, realizzato in partnership con la società Italiana di Cardiochirurgia e il Prof. Francesco Musumeci, sarà un’importante opportunità di approfondimento, aggiornamento e confronto scientifico sul Patient Blood Management e sulle molteplici soluzioni per il controllo del sanguinamento in fase intra operatoria e post operatoria.
L’incontro prevede il confronto tra specialisti e rappresentanti delle Istituzioni; in particolare saranno presenti la Prof.ssa Stefania Vaglio del Centro Nazionale Sangue e il Prof. Marco Marchetti, Direttore del Centro Nazionale per l’Health Technology Assessment dell’Istituto Superiore di Sanità.
“All bleedings stops, eventually; queste parole dal sapore un po’ amaro sono state dette dal famoso cardiochirurgo Norman Shumway. Credo – commenta il Professor Francesco Musumeci, Presidente della società Italiana di Cardiochirurgia – che questo aforisma sia ben rappresentativo di quello stato di estremo sconforto davanti al quale almeno una volta nella vita professionale ogni chirurgo si sia trovato davanti e cioè quella forma di sanguinamento che sembra non doversi mai arrestare ed in grado di annullare quella che da sempre è stata considerata l’emostasi “principe” cioè quella della sutura diretta. È proprio a questo punto che entrano in gioco – continua Musumeci, Direttore Cardiochirurgia e Centro Regionale Trapianti Ospedale S. Camillo – le cosiddette colle chirurgiche cioè farmaci e/o dispositivi topici che hanno la capacità di attivare e/o potenziare a vari livelli la cascata emo-coagulativa. Questi dispositivi medici a base di collagene, grazie infatti alla loro azione emostatica specifica a livello della cascata emo-coagulativa rappresentano un’efficace risposta alle necessità del chirurgo in sala operatoria, contribuendo in maniera significativa alla riduzione dell’utilizzo delle trasfusioni ematiche, alla riduzione dei tempi operatori e soprattutto all’aumento della serenità del chirurgo.”
In occasione dell’incontro di Padova, sarà presentato il primo studio di valutazione farmaco economica ‘Valutazione dell’utilizzo di Floseal, una matrice emostatica di gelatina di origine bovina e trombina di origine umana, in chirurgia cardiaca e spinale’, realizzato dal Prof Marchetti con un contributo non condizionato erogato da Baxter.
“Questo documento è stato oggetto di una revisione critica da parte dell’Istituto Superiore di Sanità – spiega il farmaco economista – L’utilizzo di Flosealin chirurgia cardiaca e spinale è stato valutato in tutte le dimensioni dal punto di vista dell’efficacia, sicurezza e degli aspetti organizzativi ed economici, comparandolo con le alternative attualmente in uso. È emerso da questa revisione che il report HTA non ha presentato criticità e difetti di carattere metodologico e pertanto i risultati sono attendibili e pertinenti al contesto della cardio chirurgia e della chirurgia spinale. I risultati, raggiunti attraverso una pregevole revisione sistematica della letteratura e delle evidenze scientifiche ed economiche, così come con l’esecuzione di due analisi economiche ad hoc, hanno dimostrato come questa matrice emostatica negli interventi di cardiochirurgia comporti una diminuzione dei costi per l’ente sanitario rispetto a uno scenario nel quale vengono utilizzati altri agenti emostatici. Da segnalare che il reference case è stato opportunamente integrato da analisi di sensibilità che evidenziano le potenziali variazione delle stime e delle conseguenti valutazione sulla costo/efficacia della tecnologia comparata ai competitors. Quando si parla di interventi di cardiochirurgia, i benefici derivanti dall’uso di questa matrice emostatica nei pazienti sottoposti ad intervento potrebbero derivare dagli effetti sull’incidenza di complicanze, dai tempi di sala operatoria, e dalla necessità di re intervento per sanguinamento e di trasfusione. Le analisi economiche i sono state condotte in modo corretto integrando i dati clinici e amministrativi esistenti”
Secondo la letteratura scientifica, e in particolare lo studio “Real-World Outcomes of Hemostatic Matrices in Cardiac Surgery” pubblicato sulla rivista Journal of CardioThoracic and Vascular Anesthesia, maggior qualità, sicurezza, efficacia significano spesso anche risparmio. Quest’analisi, unica al mondo per numerosità del campione evidenzia come l’utilizzo della matrice emostatica a base di granuli di gelatina brevettati e trombina umana ad alte concentrazioni, sia determinante nell’abbassare significativamente i rischi nei quali può incorrere un paziente durante l’intervento e anche in fase post-operatoria, determinando, in ultima analisi, un considerevole risparmio per il Servizio Sanitario, legato alla riduzione delle complicanze maggiori e minori, al numero di unità di plasma trasfuso e alle giornate di degenza. Questo studio, in realtà, si è affiancato ad una precedente pubblicazione , secondo cui “chi più spende meno spende”. Per la prima volta è stato messo a confronto l’utilizzo di emostatici da un punto di vista economico. I dati, che si basano su uno studio italiano, hanno dimostrato che un ospedale statunitense che effettua 600 interventi cardiochirurgici all’anno, potrebbe risparmiare fino a 5.4 milioni di dollari in costi legati a complicanze e consumo di risorse sanitarie utilizzando prodotti di eccellenza (in questo caso la matrice emostatica della multinazionale statunitense) rispetto alle altre esistenti in commercio.
B-Save è un progetto di metodologie didattiche e di comunicazione avanzate basate sulla simulazione e sull’interattività, uniche nel suo genere nella clinica, e si svolgerà all’interno del Palazzo della Salute, struttura all’avanguardia nella formazione esperienziale. L’edificio, sede del primo Ospedale di Padova, risalente al 1414, è oggi divenuto un’importante area congressuale predisposta per la formazione continua di tutti gli operatori sanitari e per la diffusione della cultura medica.