“Badanti con il cuore”: il nuovo claim di Family Care
Family Care, l’Agenzia per il Lavoro specializzata in assistenza familiare domiciliare – nuova spin off di Openjobmetis – la prima e unica Agenzia quotata in Borsa italiana – si rifà il look: tutte le insegne delle sue filiali sono state infatti rinnovate nel desiderio di dialogare con le famiglie in modo più caldo e diretto.
“Il nostro lavoro consiste nell’ascolto quotidiano dei bisogni delle famiglie in cui sia presente una persona in là con gli anni, o con un handicap che causi una diminuzione dell’autonomia personale – spiega Danilo Arcaini, responsabile di Family Care. Siamo abituati quindi ad ascoltare le storie, entrando nei risvolti di situazioni familiari ogni volta diverse. Sono storie fatte di equilibri da ricomporre, ma anche di titubanze, e spesso di qualche senso di colpa: non è semplice accettare di non essere più in grado di prendersi cura totalmente di una persona a cui si vuole bene e non è facile prendere una decisione in conseguenza di questo. Perciò noi ci impegniamo affinché le persone che mandiamo “in missione” presso le case siano affidabili, con alle spalle un’esperienza, ma soprattutto… con il cuore.”
Il nuovo logo comparirà dunque sulle insegne delle filiali presenti in tutta Italia, su Facebook e su tutto il materiale di comunicazione B2C.
Family Care, inoltre, che durante tutta l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha continuato a lavorare per offrire supporto alle famiglie, affronta dunque questa Fase2 per continuare a riconoscere e valorizzare l’apporto sociale di una figura lavorativa troppo spesso sminuita e per la quale occorre invece una nuova attenzione politica e normativa.
“Si fa un gran parlare di bonus, ma il vero sostegno alle famiglie potrebbe essere dato non con una cifra una tantum, ma rendendo totalmente deducibile il costo per l’assunzione della badante, anche perché, così facendo, l’assistito non pesa sulle risorse pubbliche e può continuare a godere dei vantaggi psicologici e materiali di una vita che prosegue nel calore del proprio ambito domestico, fondamentale per chi, per esempio, soffre di Alzheimer – argomenta Arcaini.
“Scegliere questo claim è stato spontaneo – conclude Arcaini – perché abbiamo chiara dove stia la differenza tra un’Agenzia per il Lavoro seria perché autorizzata a operare dal Ministero del Lavoro e la gran quantità di realtà non completamente trasparenti che pretendono oggi di occuparsi di selezionare e mettere in regola una badante.”
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