A.L.I.Ce. Italia Odv, lancia Attenti a quei due! una nuova campagna di sensibilizzazione su ictus e fibrillazione atriale. Un legame da non sottovalutare, quello tra cuore e cervello, specialmente in tempi di Covid-19. Gli effetti infiammatori del Coronavirus sembrano infatti attaccare anche la funzionalità del cuore. Aggredendo i polmoni e limitando i livelli di ossigeno nel sangue, il virus costringe il cuore a lavorare più intensamente, con la possibilità di causare aritmie. Sebbene la relazione causale tra eventi cerebrovascolari e Covid-19 non sia conclusiva, diversi studi hanno dimostrato che chi ha contratto il Covid-19 ha un rischio più alto di essere colpito da ictus: l’incidenza da ictus ischemico nei pazienti Covid-19, ad esempio, varia dal 2,5% al 5%.

Questi alcuni tra i temi al centro di Attenti a quei due! la campagna di awareness realizzata da A.L.I.Ce. Italia Odv con il patrocinio della Società Italiana di Neurologia, dell’Italian Stroke Organization e dell’Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati per sensibilizzare le persone sull’importanza di non sottovalutare lo stretto rapporto tra cuore e cervello.

Non tutti sanno che il cuore gioca un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’ictus, essendo la fibrillazione atriale tra le principali cause di lesioni invalidanti al cervello.
Chi soffre di fibrillazione atriale, infatti, ha un disturbo cronico del ritmo cardiaco dovuto a battiti fortemente irregolari; ciò provoca la formazione di coaguli di sangue che possono determinare un ictus.

“Riconoscere e curare la fibrillazione atriale è tra le più efficaci strategie preventive che possiamo attuare per mettere al sicuro il cervello dal rischio di avere un ictus – dichiara Nicoletta Reale, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv. Così come è fondamentale saper identificare precocemente i sintomi che possono essere importanti campanelli d’allarme e chiamare tempestivamente il 112. Sappiamo infatti che l’ictus è una malattia che deve essere trattata entro una finestra temporale precisa ed è essenziale che tutti i Cittadini ne siano a conoscenza”.

Attenti a quei due! lascia la parola a neurologi e cardiologi, gli specialisti, di cui fidarsi e a cui affidarsi, per la cura di ictus e di fibrillazione atriale che spiegheranno quali sono i comportamenti da adottare, i fattori di rischio e come sia possibile attuare una buona prevenzione attraverso stili di vita corretti, in particolar modo in questo periodo storico così difficile.

La pagina Facebook della Federazione A.L.I.Ce. è il canale attraverso cui vengono veicolate le informazioni e su cui viaggia la campagna che prevede un piano editoriale social per promuovere una corretta informazione, arricchito di card di awareness, videointerviste agli specialisti, un questionario autovalutativo su ictus, fibrillazione atriale e correlazioni con il Covid-19. È inoltre online il sito web di campagna, cuore-cervello.it, che raccoglie i messaggi di informazione e sensibilizzazione. Infine, in 3 regioni pilota, sarà possibile effettuare videoconsulti gratuiti gestiti attraverso un’apposita piattaforma, grazie alla fondamentale collaborazione e alla disponibilità di neurologi e cardiologi attivi sul territorio.

L’ictus è una condizione di emergenza sanitaria da non sottovalutare: è una patologia tempo-correlata che richiede elevata attenzione per un’azione tempestiva. È fondamentale, quindi che, nonostante l’emergenza sanitaria che stiamo ancora attraversando, le persone con sospetto di ictus, siano tranquillizzate sapendo che ci sono percorsi diagnostici e terapeutici separati, dedicati, efficienti ed efficaci.

È importante che tutti sappiano che restare a casa quando si riconoscono ‘i campanelli d’allarme’ dell’ictus, cioè uno o più sintomi anche se di breve durato, può significare ritardare il ricorso all’assistenza e alle terapie che potrebbero essere necessarie, per non incorrere in esiti invalidanti, più o meno gravi.

L’Associazione è impegnata da anni nel promuovere una corretta informazione sui fattori di rischio e sul riconoscimento tempestivo dei sintomi dell’ictus, una patologia che in Italia colpisce circa 150.000 persone ogni anno. Ancora più importante l’informazione in tempi di epidemia: chi soffre di fibrillazione atriale ha maggiori possibilità di contrarre il Covid in una forma grave? E chi ha avuto un ictus? Valuta la tua conoscenza sulla fibrillazione atriale, sull’ictus e sulle eventuali associazioni con l’epidemia da nuovo Coronavirus sul sito www.cuore-cervello.it

L’ictus cerebrale, nel nostro Paese, rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Per la sua elevata incidenza, costituisce un problema assistenziale, riabilitativo e sociale di enormi dimensioni.

Un fenomeno che, oltretutto, è in crescita, anche per l’invecchiamento progressivo della popolazione, motivo per cui sarà sempre più necessario affidarsi a strategie di prevenzione per gestire in modo sostenibile e adeguato la patologia nel lungo termine e in un contesto di cronicità e comorbidità.

L’azione preventiva contribuirebbe per circa l’80% dei casi ad una massiccia riduzione su scala dell’ictus, oltreché a raggiungere obiettivi globali di salute, che riguardano anche altre patologie quali quelle cardiovascolari, il cancro, il diabete, che possono causare disabilità di varia entità fino a morte.

La campagna è realizzata con il contributo non condizionato dell’Alliance Bristol –Myers Squibb-Pfizer. Per maggiori informazioni: www.cuore-cervello.it e www.aliceitalia.org