Nei giorni scorsi, presso l’unità operativa di Oculistica di Belcolle, diretta da Enrico Zonghi, è entrato in funzione il nuovo OCT, acquistato dalla Asl con fondi aziendali, per un importo di oltre 80mila euro.

L’OCT è un apparecchio di ultima generazione a livello tecnologico, utile per lo studio del glaucoma, delle malattie della cornea e della retina. In particolare per la diagnosi delle maculopatie.

“Queste ultime – commenta Enrico Zonghi – sono tra le principali cause di cecità nelle persone della terza età nei paesi occidentali e colpiscono soprattutto gli anziani e i pazienti diabetici. Da questo punto di vista, l’OCT è un utile strumento diagnostico clinico a supporto della nostra organizzazione ambulatoriale, ramificata sul territorio, con particolare attenzione ai cittadini presi in carico dalla rete diabetologica della Asl Viterbese. Una articolazione, quella messa in campo dalla nostra equipe, che prevede a Tarquinia, a Civita Castellana e a Belcolle la presenza di ambulatori dedicati per i pazienti fragili e diabetici, ai quali viene garantita una prima presa in carico, propedeutica a un eventuale approfondimento diagnostico”.

L’OCT consentirà di effettuare una diagnosi precoce e, quindi, nei casi idonei, un più rapido inizio della terapia, già praticabile presso l’unità di Oculistica di Belcolle.

“L’esame – prosegue Zonghi – non è invasivo, né doloroso e si effettua ambulatorialmente in 10 – 15 minuti, di solito senza dilatazione della pupilla. La prestazione si prenota al Cup, con l’impegnativa del medico di famiglia o dello specialista”.

“L’acquisto dell’OCT all’Oculistica di Belcolle – conclude il direttore generale della Asl di Viterbo, Daniela Donetti – è un ulteriore tassello che si inserisce in un quadro complessivo di potenziamento e di rinnovamento del patrimonio tecnologico che l’azienda sta mettendo a disposizione dei suoi professionisti. Nel caso specifico, la strumentazione era attesa da tempo dalla popolazione e risponde a uno specifico bisogno di salute, consentendo ai cittadini assistiti, in particolare alle persone anziane, a quelle fragili e, ovviamente, ai loro cari, di potere avere, da un punto di vista clinico e diagnostico, la prestazione di cui hanno bisogno, nel loro ospedale di riferimento, senza doversi allontanare dal luogo e dalla provincia di residenza”.