Il progetto di ricerca “Smart and Silent ICU“, selezionato e finanziato dalla EU Innovative Health Initiative, studia i benefici clinici della tecnologia medica in rete e della connessione di moduli AI. La metà dell’investimento totale è finanziata dal programma di ricerca e innovazione dell’UE “Horizon Europe“. Nell’ambito di tale progetto, Ascom realizzerà insieme a Dräger due dei quattro sotto-progetti di ricerca, in un periodo di tre anni. Nel progetto Smart and Silent ICU sono coinvolti ospedali universitari nei Paesi Bassi, in Austria e in Spagna.

La presenza di numerosi allarmi nei reparti di terapia intensiva può causare stress e affaticamento per il personale e i pazienti. Questo può influire in particolare sulla salute dei pazienti in terapia intensiva e portare a una degenza più lunga in ospedale. L’obiettivo del progetto di ricerca globale “Smart and Silent ICU” è ridurre l’onere del sovraccarico di allarmi e migliorare la valutazione dei dati con applicazioni di AI (intelligenza artificiale). I dispositivi medici e tutto il sistema IT ospedaliero devono essere in grado di ricevere o inviare dati clinici all’interno di un’infrastruttura di rete aperta e sicura, qualunque sia il produttore dello specifico dispositivo. Questo è possibile grazie all’infrastruttura SDC sviluppata dall’organizzazione no-profit OR.NET e standardizzata da organizzazioni internazionali come IEEE, HL7 e IHI.

Un’architettura di sistema basata su SDC consente di raccogliere e analizzare a livello centrale i dati provenienti da diversi dispositivi e sistemi. Le applicazioni di intelligenza artificiale possono utilizzare queste informazioni per riconoscere i pattern. Studi clinici stanno verificando in che misura il personale clinico possa riconoscere più velocemente i cambiamenti per essere supportato nelle decisioni mediche.

Utilizzando la soluzione Ascom Silent Medical Alarms per creare un ambiente in cui il paziente, pur essendo gestito in modo sicuro dal personale infermieristico, può godere di una estrema tranquillità, Ascom studierà, in collaborazione con l’Erasmus Medical Center di Rotterdam, l’impatto sul processo di guarigione nel momento in cui gli allarmi a bordo letto rimangono silenti. In un secondo progetto svolto presso l’Universitair Medisch Centrum di Utrecht, infermieri e medici di terapia intensiva simuleranno invece l’utilizzo delle soluzioni Ascom e utilizzeranno algoritmi per valutare la rilevanza degli allarmi medici, sulla base dei dati clinici del paziente e della sua condizione complessiva. Lo studio mira ad aiutare a definire al meglio le priorità degli allarmi e ad avviare flussi di lavoro più mirati.

Alcuni progetti di ricerca condotti dai partner di consorzio legati al progetto “Smart and Silent ICU” riguardano la valutazione del potenziale dello standard DSC per supportare le applicazioni AI. Presso la Medical University di Vienna, un gruppo di ricerca è impegnato nello sviluppo e nella convalida di algoritmi funzionali in grado di analizzare le condizioni dei pazienti in terapia intensiva in tempo reale, e di rilevare precocemente gli indicatori PICS. Il progetto di cooperazione che coinvolge l’Hospital Clinic Barcelona e l’Universitat Politècnica de Catalunya, di Barcellona si concentra sull’analisi dei dati relativi all’attività cardiopolmonare dei pazienti. L’obiettivo è quello di sviluppare e validare clinicamente algoritmi per il rilevamento e la previsione di eventi negativi per la salute e di sindromi specifiche.

“Ascom si impegna per un mondo in cui le giuste informazioni aiutano le persone a progredire. Con le nostre soluzioni per il workflow, contribuiamo a migliorare l’assistenza ai pazienti e le terapie mediche, fornendo un supporto per ottenere risultati migliori per il paziente, gli operatori e l’ospedale. A questo scopo, forniamo innovazione nei flussi di lavoro digitali e nell’IT sanitario, consentendo l’adozione degli standard SDC. Sono molto soddisfatto che Ascom stia ampliando i confini dell’innovazione tecnologica e dell’impiego dei flussi di lavoro digitali in ambito sanitario come parte di questo consorzio di ricerca UE. Per noi è una forte conferma dell’interesse e della necessità di un supporto terapeutico innovativo e basato sui dati”, afferma Nicolas Vanden Abeele, CEO di Ascom.