In questi giorni è arrivata all’Ospedale San Martino, direttamente dall’America, la nuova PET/CT donata da un privato cittadino che preferisce rimanere nell’anonimato.
La PET arrivata è un sistema Discovery 710 DR della GE e, attualmente, rappresenta il top di gamma. È solo il secondo apparecchio di questo tipo installato in Italia. È composta di un sotto sistema TC a 64 strati combinato con il sottosistema PET costituito da 24 anelli di cristalli collegati a un’elettronica ad alta velocità di processo e ad un sistema di ricostruzione PET dedicato. È un sistema di ultima generazione, acquistato completo di iniettore automatico, sistema laser e masterizzatore. Il donatore, inoltre, ha sostenuto anche le spese per lo sdoganamento, il trasporto e l’installazione per un costo complessivo di 1.631.769 euro. La PET offrirà innumerevoli vantaggi per i pazienti come la personalizzazione della diagnosi grazie alla maggiore sensibilità del tomografo che permette di modulare l’esecuzione dell’esame e grazie alla qualità delle immagine dovuta a nuovi algoritmi. La caratteristiche di questa PET e il software installato consentiranno di eseguire esami completi in meno di 30 minuti e con dosi di farmaco 18FDG sensibilmente inferiori rispetto ad altre macchine. «La PET consentirà ai pazienti delle territorio di poter avere una risposta vicino a casa», spiega il direttore sanitario Giovanni Maria Pittoni. Ogni anno, infatti, circa 1000 pazienti della provincia di Belluno si rivolgono ad altri centri di medicina nucleare per l’esecuzione della PET. Appena saranno terminati l’installazione e il montaggio del nuovo macchinario al San Martino, dove sono stati preventivamente adeguati i locali, si procederà con la formazione del personale. A breve, poi, si partirà con le prime prestazioni. A regime, potranno essere eseguiti circa 12-13 esami al giorno. La Medina Nucleare di Belluno sarà quindi inserita nella rete delle PET7TC regionali e potrà garantire l’esecuzione di questi esami anche a cittadini delle zone limitrofe come il Primiero . La direzione rinnova il ringraziamento al donatore per questo importante strumento che offrirà un’importante opportunità di diagnosi e cura.