Nei giorni scorsi è stato eseguito con successo in Aoup – nella sezione dipartimentale Laboratorio di emodinamica diretta da Marco De Carlo, professore associato di Malattie cardiovascolari all’Università di Pisa – un impianto transcatetere di valvola aortica in un paziente 84enne che aveva già una bioprotesi aortica chirurgica degenerata. L’intervento, ad alta complessità, consiste nel posizionamento di una bioprotesi aortica all’interno della protesi chirurgica degenerata tramite cateteri inseriti senza incidere chirurgicamente la cute. Ciò che ha reso innovativo l’intervento, eseguito dai cardiologi interventisti Marco Angelillis e Giulia Costa, coadiuvati dai cardiologi ecocardiografisti Laura Stazzoni e Matteo Mazzola, dagli anestesisti Silvia Xynelis e Alessandro Isirdi e dal personale infermieristico e tecnico, è stato l’utilizzo della tecnica denominata Basilica. Tale tecnica consiste nel lacerare, sotto guida fluoroscopica e ecografica transesofagea, i lembi destro e/o sinistro della valvola chirurgica degenerata prima dell’impianto della nuova bioprotesi, al fine di ridurre il rischio di occlusione delle arterie coronariche, particolarmente elevato in questo tipo di interventi.
Questo è stato il decimo intervento di Basilica eseguito in Aoup da Angelillis e Costa e il primo in cui la tecnica è stata eseguita sia sul lembo destro che sinistro della bioprotesi degenerata. La vecchia protesi degenerata resta in sede ma, schiacciata dalla nuova e con i lembi lacerati, non rappresenta un ingombro nell’anatomia del paziente. L’intervento, durato circa 4 ore, si è svolto senza complicanze e il paziente è stato dimesso dopo due giorni. La Sezione dipartimentale di Emodinamica dell’Aoup è l’unico centro in Toscana e uno dei pochi in Italia in cui viene eseguita la procedura Basilica durante Tavi, a dimostrazione dell’elevato livello di competenze dell’èquipe nel trattamento transcatetere delle patologie valvolari cardiache, iniziato nel 2007, primo centro in Toscana e terzo in Italia.