Un regalo lungo un intero anno, da destinare a tutti gli anziani: l’impegno quotidiano dei nipoti per ricordare l’importanza di seguire, con correttezza e regolarità, le terapie prescritte dal medico. L’obiettivo è quindi favorire l’adesione dei nonni alla terapia. Un compito che rappresenta il miglior modo per garantire la salute ai propri cari. E’ questo il messaggio che milioni di nipoti in tutta Italia lanciano in occasione della Festa dei Nonni per aiutare gli oltre 14 milioni di over 65 che devono prendere in media sei farmaci al giorno, ma che solo nel 70% dei casi assumono regolarmente le cure, con gravi conseguenze per la salute. Per contrastare questo preoccupante fenomeno, in occasione del 2 ottobre prende il via la campagna nazionale Io aderisco, tu che fai?, presentata oggi a Roma. L’iniziativa è promossa da Senior Italia FederAnziani e dal Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia che riunisce oltre 20 società scientifiche, la Federazione degli Ordini dei medici, la Federazione Italiana dei Medici di Famiglia, la Federazione Italiana dei Medici Pediatri, il Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani, il Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale, i farmacisti e gli infermieri, Istituzioni e associazioni di pazienti.
“Siamo di fronte ad un grande paradosso socio-sanitario – afferma il prof. Vicenzo Mirone, responsabile scientifico Ciat -. Abbiamo a disposizione trattamenti estremamente efficaci per contrastare malattie tipiche della terza età ma gli anziani tendono a non assumerli regolarmente o a farlo solo per pochi mesi. Il 50% dei pazienti colpiti da ipertensione sospende, di propria iniziativa, la cura dopo un anno dall’inizio della prescrizione. Alla base di queste scelte possono esserci convinzioni personali irrazionali sui farmaci e sulla propria condizione di salute. Tutto questo può causare effetti estremamente negativi e soprattutto pericolosi. Terapie orali come gli anti-ipoglicemici o gli integratori di vitamina D sono efficaci se vengono presi seguendo scrupolosamente le tempistiche indicate dal medico curante. E’ quindi arrivato il momento di avviare un’intensa attività educazionale rivolta a tutti gli over 65 residenti nel nostro Paese”.
“Per migliorare l’aderenza occorre un lavoro in equipe multidisciplinare – ha dichiarato Antonio Magi, segretario del Sumai Assoprof – ovvero un’equipe composta da un gruppo di medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali e ospedalieri, insieme alle professioni infermieristiche e ai tecnici della riabilitazione che in ambulatorio o a domicilio possono seguire meglio i pazienti. E’ bene che a questa squadra di tecnici si uniscano anche le famiglie e i caregivers, target della grande campagna per l’aderenza che come CIAT stiamo promuovendo per agevolare il paziente anziano nell’assunzione dei farmaci e dunque garantire ai senior un miglior stato di salute”.
“La campagna Io aderisco, tu che fai prevede inoltre – aggiunge Roberto Messina, presidente di Senior Italia Federanziani – la diffusione di opuscoli e materiale informativo su tutto il territorio nazionale, un portale web costantemente aggiornato www.ciatnews.it, attività sui principali social network e incontri formativi in alcuni centri anziani della Penisola”.
“Plaudiamo all’ottima e innovativa campagna del CIAT – commenta Pierpaolo Sileri, Viceministro della Salute -. L’aderenza terapeutica è sempre più un’emergenza sanitaria che necessita di essere affrontata urgentemente e con strumenti adeguati. La semplificazione delle modalità di assunzione delle cure, l’utilizzo delle nuove tecnologie e una più precisa formazione del personale medico-sanitario possono essere dei rimedi efficaci. E’ comunque fondamentale sensibilizzare i cittadini su un tema ancora sottovalutato”.
“Il nostro Paese è al secondo posto in Europa per indice di vecchiaia – aggiunge Mauro Boldrini, Vice Presidente CIAT -. Le condizioni generali di salute della popolazione anziana del nostro Paese sono in miglioramento. Tuttavia agli over 65 sono attribuibili un terzo di tutti i ricoveri ospedalieri e la metà delle giornate di degenza. I problemi maggiori sono riscontrati nei pazienti colpiti da più patologie croniche. Queste interessano più del 50% degli anziani e il loro numero tenderà a crescere già a partire dai prossimi anni, con inevitabili conseguenze sull’assistenza sanitaria. Si calcola, infatti, che entro il 2024 un italiano su cinque sarà ‘multicronico’. Tutti questi dati dimostrano chiaramente come dobbiamo fin da subito puntare sull’educazione dei cittadini non più giovanissimi. In particolare va insegnata l’importanza di rispettare sempre le prescrizioni dei clinici. In questo modo sarà possibile continuare a garantire una buona qualità di vita e risparmiare risorse all’intero sistema sanitario nazionale”.
“Sempre affidandoci ai nipoti insegneremo ai nonni italiani a seguire stili di vita sani – conclude Messina -. L’aspettativa di vita è in forte crescita in tutta Europa e oggi un over 65 ha ancora davanti a sé più di un ventennio. Non è quindi mai troppo tardi per perdere alcuni vizi pericolosi come l’abitudine al fumo, il grave eccesso di peso o la sedentarietà. Il benessere dell’organismo può trarne giovamento soprattutto nel caso l’anziano sia interessato da una patologia cronica e quindi costretto ad assumere un farmaco”.