Amgen ha annunciato i risultati finanziari relativi al secondo trimestre del 2021.
Il fatturato totale è cresciuto del 5%, a 6,5 miliardi di dollari, rispetto al secondo trimestre del 2020, trainato da una maggiore domanda, parzialmente compensata da prezzi di vendita inferiori. Le vendite sono aumentate del 3% a livello globale, trainate da una crescita in volumi a due cifre per una serie di nostri prodotti, tra i quali denosumab, evolocumab e i biosimilari bevacizumab e trastuzumab.
L’utile per azione GAAP è diminuito del 73%, a 0,81 dollari: risultato netto tra acquisizione di Five Prime Therapeutics e incremento dei ricavi. Il risultato operativo GAAP è diminuito del 64%, a 0,8 miliardi, e il margine operativo GAAP di 25,8 punti percentuali, al 13,5%.
Nel secondo trimestre la multinazionale americana ha generato un free cash flow di 1,7 miliardi di dollari rispetto ai 2,7 miliardi nel secondo trimestre 2020 a causa di una diversa tempistica dei pagamenti delle imposte.
Confermate le previsioni di un fatturato totale per il 2021 a 25,8-26,6 miliardi di dollari; la previsione per l’EPS è stata rivista a 8,84-9,9 dollari su base GAAP e confermata a 16-17 dollari su base non GAAP.
“Abbiamo registrato nel trimestre una robusta crescita, trainata dai volumi, e le nostre attività si sono riprese dagli effetti della pandemia”, ha affermato il Presidente e Amministratore delegato Robert A. Bradway. “Guardando al bilancio dell’anno, siamo orgogliosi del lancio di LUMAKRAS, un trattamento first-in-class per il tumore al polmone e della nostra solida pipeline di potenziali nuovi farmaci per rispondere ai bisogni dei pazienti di tutto il mondo”.
Rispetto al primo trimestre 2021, abbiamo assistito a un graduale recupero sugli effetti della pandemia COVID-19. Le visite dei pazienti e il trend delle procedure per esami diagnostici hanno continuato a migliorare, ma sono rimaste al di sotto dei livelli pre-COVID. La diminuzione delle diagnosi nel corso della pandemia ha abbattuto il numero di nuovi pazienti che iniziano il trattamento, con un impatto previsto sulla nostra attività durante la seconda metà dell’anno.
Le vendite sono aumentate del 3% nel secondo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. I volumi sono cresciuti dell’8%, mentre il prezzo netto di vendita è diminuito del 5%. Su base sequenziale, le vendite sono cresciute del 9% trimestre su trimestre, trainate da una crescita del 6% dei volumi.
Denosumab: le vendite nel secondo trimestre di sono aumentate del 24% su base annua, trainate da una crescita in volumi del 20%, poiché è continuata la ripresa dopo la pandemia dei nuovi pazienti e di quelli già acquisiti. Con tassi di diagnosi di osteoporosi attestati nel trimestre al 90% circa dei livelli pre-COVID, ci concentriamo sull’accesso di nuovi pazienti e siamo ottimisti sulla conferma di denosumab nella seconda metà dell’anno.
Romosozumab: le vendite sono aumentate del 30%, trainate da una crescita dei volumi del 32%. Le vendite negli Stati Uniti sono quasi raddoppiate anno su anno, trainate da una crescita in volumi del 97%, poiché abbiamo continuato a concentrarci sull’accesso di nuovi pazienti. Nel resto del mondo le vendite sono diminuite del 15%, in parte a causa della tempistica degli acquisti da parte del nostro partner Astellas nella prima metà del 2020.
Evolocumab: le vendite aumentate del 43% su base annua nel secondo trimestre, trainate da una crescita del volume del 49%. Negli Stati Uniti, i volumi sono cresciuti del 37% e al di fuori di U.S. del 6%. La crescita dei volumi nel trimestre è stata parzialmente compensata da un prezzo di vendita inferiore a seguito di una crescita del numero dei pazienti statunitensi che usufruiscono di Medicare Part D e che ricevono evolocumab, avendo diritto alla copertura della differenza di prezzo. Prevediamo un’ulteriore riduzione del prezzo netto man mano che aumenterà il numero di pazienti Medicare Part D che ricevono evolocumab, che è stato fino ad ora prescritto a più di un milione di pazienti.
Erenumab: le vendite sono diminuite del 16% anno su anno per il secondo trimestre. La crescita dell’11% del volume è stata neutralizzata da un più basso prezzo di vendita e da variazioni sfavorevoli alle detrazioni previste delle vendite. Erenumab rimane leader del proprio segmento nella classe dei peptidi correlati al gene della calcitonina. Ad oggi, erenumab è stato prescritto per il trattamento preventivo dell’emicrania a più di 500.000 pazienti in tutto il mondo.
Apremilast: le vendite sono diminuite del 5%, principalmente a causa di variazioni sfavorevoli alle detrazioni stimate delle vendite e al minore prezzo di vendita, parzialmente compensato dalla crescita del 5% dei volumi Negli Stati Uniti, apremilast ha continuato a mantenere la leadership di prima linea nella psoriasi. Le nuove prescrizioni sono cresciute del 10% anno su anno, anche se le visite dei pazienti ai dermatologi sono rimaste del 15% al di sotto dei livelli pre-pandemia. Il numero di nuovi pazienti che hanno iniziato il trattamento con apremilast nel secondo trimestre era vicino ai livelli pre-pandemia, ma ciò è stato ampiamente controbilanciato da una percentuale inferiore di prescrizioni a 90 giorni e da inferiori tassi di conferma delle prescrizioni. Prevediamo che nei prossimi trimestri la ripresa in dermatologia continuerà a progredire. Guardando al futuro, ci stiamo preparando per l’approvazione anticipata dell’indicazione per la psoriasi da lieve a moderata negli Stati Uniti e per una costante progressione dell’espansione geografica, che comprende il lancio in Cina.
Etanercept: le vendite sono diminuite dell’8%, principalmente a causa di un prezzo netto di vendita inferiore e di variazioni sfavorevoli nelle detrazioni previste delle vendite. Su base annua i volumi sono diminuiti dell’1%. In futuro, prevediamo che il prezzo di vendita continuerà a diminuire anno dopo anno.
Adalimumab: le vendite sono aumentate del 73%, trainate soprattutto dalla crescita dei volumi. In Europa, ha continuato a essere il biosimilare di adalimumab più prescritto.
Sotorasib è stato ben accolto dalla comunità oncologica: è stato aggiunto alle linee guida del National Comprehensive Cancer Network e dal momento del lancio la conoscenza tra gli oncologi è cresciuta in modo significativo. L’utilizzo del test KRAS dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico è ora pari a circa il 70%, guidato da un maggiore utilizzo del sequenziamento di nuova generazione e dalla continua informazione di KRAS G12C, e 46 dei 50 migliori laboratori di test stanno ora identificando la mutazione KRAS G12C nei loro rapporti di laboratorio.
Carfilzomib: le vendite sono aumentate dell’11%, principalmente trainate dalla crescita dei volumi e dal prezzo di vendita. Per il resto dell’anno, prevediamo una crescita continua dell’utilizzo di carfilzomib in associazione con gli anticorpi CD38.
Denosumab: le vendite sono aumentate del 12%, trainate dalla crescita dei volumi, all’interno di un segmento di mercato in ripresa dopo la pandemia.
Panitumumab: vendite in crescita del 23%, trainate da una crescita in volumi del 20% che ha beneficiato dell’aumento delle spedizioni a Takeda, nostro partner in Giappone. Per il terzo trimestre prevediamo una flessione della domanda da parte di Takeda.
Romiplostim: le vendite sono aumentate del 27%, trainate da una crescita del volume del 17% e da livelli di giacenze più alti.
Blinatumomab: le vendite della nostra immunoterapia BiTE sono aumentate del 16% su base annua, trainate da una crescita in volumi del 18%, grazie a una più ampia adozione della terapia negli ospedali.
Bevacizumab: vendite aumentate del 71%, trainate da una forte crescita dei volumi, parzialmente compensata da un più basso prezzo di vendita. Negli Stati Uniti, ha mantenuto nel trimestre la leadership in volumi, con il 50%, nel segmento di mercato di bevacizumab. Trimestre su trimestre le vendite sono rimaste invariate, poiché la crescita in volumi è stata neutralizzata da cambiamenti sfavorevoli in merito alle detrazioni previste delle vendite. Prevediamo che la continua crescita dei volumi mondiali sarà più che bilanciata dal calo dei prezzi, dovuto all’accresciuta concorrenza.
Trastuzumab: le vendite sono aumentate del 27%, trainate principalmente dalla crescita dei volumi, parzialmente bilanciata da un prezzo di vendita inferiore. Negli Stati Uniti ha mantenuto nel trimestre la più alta quota in volumi nel segmento di mercato di trastuzumab, con il 42%. Le vendite sono diminuite del 3% trimestre su trimestre, soprattutto a causa di cambiamenti sfavorevoli nelle detrazioni stimate delle vendite. Prevediamo che le vendite diminuiranno progressivamente nella seconda metà dell’anno, a causa del prezzo netto.
Pegfilgrastim: le vendite sono diminuite del 18%, a causa di una flessione del prezzo sia di un calo dei volumi, parzialmente compensati da un beneficio di 75 milioni di dollari, anno su anno, per variazioni favorevoli nel mix di rimborsi, risultante dal confronto tra un adeguamento favorevole di 39 milioni di dollari alle detrazioni previste delle vendite nel trimestre e un adeguamento sfavorevole di 36 milioni di dollari nel secondo trimestre dello scorso anno. Nel segmento di mercato del fattore stimolante delle colonie di granulociti a lunga durata d’azione, pegfilgrastim ha continuato a essere la scelta preferita di medici e pazienti, con una quota del 52% in volume nel trimestre. Negli Stati Uniti il prezzo medio di vendita più recente per pegfilgrastim è diminuito del 35% anno su anno e del 12% trimestre su trimestre. In futuro, prevediamo che l’aumento della concorrenza si tradurrà in ulteriori diminuzioni del prezzo.
Filgrastim: le vendite sono aumentate del 4%, trainate da variazioni favorevoli nelle detrazioni stimate delle vendite, parzialmente compensate da cali di volume.
Epoetina alfa: vendite in flessione del 19%, a causa del calo dei volumi e del più basso prezzo di vendita inferiore, derivante dal nostro impegno con DaVita.
Darbepoetin alfa: le vendite sono diminuite del 5%, a causa di un più basso prezzo di vendita, dovuto alla concorrenza.
Etelcalcetide: vendite in calo del 62%, a causa della diminuzione dei volumi. Negli Stati Uniti con l’inclusione di etelcalcetide nel regime di pagamento combinato per la malattia renale allo stadio terminale, i centri di dialisi hanno implementato rapidamente nuovi protocolli di trattamento, con il passaggio di pazienti da etelcalcetide al generico orale cinacalcet. Di conseguenza, per il 2021 prevediamo un calo delle vendite di etelcalcetide del 50-60% anno su anno. Per i pazienti in emodialisi, etelcalcetide è l’unico calcimimetico somministrato per via endovenosa che tratta l’iperparatiroidismo secondario e offre l’opportunità al paziente di ridurre il carico di farmaci.
Ccinacalcet: le vendite di sono diminuite del 70%, principalmente a causa del calo dei volumi dovuto alla concorrenza dei generici.
I costi operativi totali sono aumentati del 47%, soprattutto per la recente acquisizione di Five Prime Therapeutics. Il margine del costo delle vendite è aumentato di 1,6 punti percentuali, a causa in particolare del mix di prodotti, comprese le spedizioni di anticorpi COVID-19 a Eli Lilly and Company che hanno avuto inizio in questo trimestre, quota di utili e royalty, parzialmente compensate da minori spese di ammortamento delle attività connesse all’acquisizione. Le spese di Ricerca & Sviluppo sono aumentate del 12%, principalmente a causa dei maggiori costi per ricerca e stadio precoce della pipeline e per i programmi di sviluppo in fase avanzata, comprese le nostre recenti attività di sviluppo aziendale. Le spese di proprietà intellettuale e sviluppo acquisite nel 2021 sono connesse all’acquisizione di Five Prime Therapeutics. Le spese di vendita, generali e amministrative sono aumentate del 7%, trainate dal supporto dei prodotti a causa del maggiore coinvolgimento dei clienti in risposta alla pandemia e degli investimenti nel lancio di nuovi prodotti.
In percentuale sulle vendite, il margine operativo è diminuito di 25,8 punti percentuali, al 13,5%.
Nel secondo trimestre 2021 l’azienda ha generato un free cash flow di 1,7 miliardi di dollari rispetto a $ 2,7 miliardi nel secondo trimestre del 2020, a causa di una diversa tempistica dei pagamenti delle imposte.
Il dividendo per il secondo trimestre 2021 di 1,76 dollari per azione, con un incremento del 10% rispetto al 2020, è stato annunciato il 3 marzo 2021 e corrisposto l’8 giugno a tutti gli azionisti registrati al 17 maggio 2021.
Nel secondo trimestre, l’azienda ha riacquistato 6,5 milioni di azioni ordinarie, per un costo totale di 1,6 miliardi di dollari. Al termine del secondo trimestre, l’azienda disponeva di un’autorizzazione di ulteriori 3,9 miliardi di dollari autorizzati per il programma di riacquisto di azioni.
Al 30 giugno 2021 la liquidità e gli investimenti ammontavano a 8,1 miliardi di dollari e il debito in a 32,8 miliardi.