Il secondo robot dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è stato installato lunedì 3 giugno 2024. L’acquisizione di un ulteriore sistema robotico si è resa necessaria perché, dopo tre anni e mezzo di attività, è stata raggiunta ormai la saturazione massima delle possibilità di utilizzo della unica piattaforma robotica in dotazione. Sono stati 183 gli interventi con il robot nel 2024. Il trend è superiore al risultato del 2023. Per questo l’anno scorso Regione Lombardia ha approvato un ulteriore finanziamento per rendere possibile il raddoppio dei sistemi robotici all’Ospedale di Bergamo. 

Il secondo robot si rende necessario anche perché due nuove équipe hanno avviato il programma di chirurgia robotica nei primi mesi del 2024. La Chirurgia generale 3 – trapianti addominali ha effettuato i primi interventi – con il chirurgo Marco Zambelli alla console di comando del robot, coadiuvato dal Direttore Domenico Pinelli – per trattare tumori al fegato benigno a rischio evolutivo, neoformazioni della colecisti sospetta per malignità e cisti benigne alla milza.

A partire da aprile ha avviato l’attività anche la Chirurgia toracica, per il trattamento di neoplasie benigne e maligne del polmone e del mediastino. Alla console del robot opera il Direttore Alessandro Lucianetti coadiuvato da Eliseo Passera. Il Papa Giovanni XXIII è l’unico centro in provincia di Bergamo ad effettuare interventi con il robot per fegato, pancreas e polmone.

Salgono così a sei le équipe in grado di realizzare interventi mininvasivi con la piattaforma robotica. Le due nuove Unità coinvolte fanno seguito alla ormai consolidata attività chirurgica da parte dell’Urologia, della Ginecologia e Ostetricia, della Chirurgia generale 1 e della Chirurgia pediatrica. 

“È per me fonte di grande soddisfazione vedere coronato con questa prestigiosa seconda acquisizione il lungo e faticoso percorso intrapreso in quest’ultimo decennio per mantenere gli standard chirurgici della nostra azienda all’avanguardia e al passo con gli aggiornamenti tecnologici – ha dichiarato Luigi Da Pozzo, Professore di Urologia all’Università di Milano Bicocca, Direttore del Dipartimento Chirurgico dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. In Urologia vedo ora la possibilità di ampliare ulteriormente il numero e la tipologia di procedure chirurgiche che potranno essere affrontate in maniera   mininvasiva. Poter operare con tecnica robotica non è solo una opportunità in campo urologico, ma una vera e propria necessità. In qualità di Direttore di Dipartimento di Chirurgia sono felice di avere insistito e lavorato per diffondere le tecniche robotiche a molte altre specialità chirurgiche.  E proprio in questi ambiti vedremo grandi sviluppi nel prossimo futuro. Abbiamo giocato di anticipo. Ringrazio le Direzioni, presenti e passate, per avere fortemente creduto ed essersi grandemente impegnate nel progetto”.

Per ospitare il ‘nuovo arrivato’ è stata allestita, all’interno delle aree che ospitano le sale chirurgiche, una sezione interamente dedicata alla chirurgia robotica – ha annunciato Mauro Moreno, Direttore sanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Questa soluzione permetterà di sfruttare le sinergie tra le professionalità in grado di operare con il robot, oltre a una migliore gestione logistica. Il nuovo ‘blocco robotico’ ha reso necessaria una riorganizzazione dell’attuale turnazione di sala operatoria, che ha coinvolto anche altre équipe chirurgiche. A loro va il ringraziamento della Direzione per la disponibilità dimostrata al questo importante progetto di aggiornamento tecnologico”. 

“L’elevata specializzazione medico-chirurgica del nostro Ospedale, maturata negli ultimi decenni in parallelo allo sviluppo dell’attività trapiantologica, della gestione del politrauma in emergenza-urgenza, area critica, ambito materno infantile e pediatrico, area cardiovascolare e in campo emato-oncologico, rende il nostro centro uno dei principali riferimenti in Chirurgia per i pazienti dell’area bergamasca e non solo – ha dichiarato Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. La presenza di una casistica complessa rende necessario ricorrere alle tecniche interventistiche all’avanguardia, come quelle offerte dalla chirurgia robotica. Quindi ringrazio Regione Lombardia per aver previsto, nella sua politica programmatoria, il finanziamento per l’acquisizione del secondo robot, che intendiamo utilizzare con la stessa efficienza dell’attuale, per rispondere con appropriatezza a una richiesta in crescita, anche in termini di variabilità delle patologie da trattare”.