Presentati all’ospedale di Faenza due nuovi primari: la dott.ssa Antonella Potalivo, direttore U.O. Anestesia e Rianimazione e il dott. Stefano Boni, direttore U.O. Geriatria

Cinquantenne molisana, Antonella Potalivo è il nuovo direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Faenza.
La dott.ssa Potalivo si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi di Bologna nel 1996 ed ha conseguito la specializzazione in Anestesia e Rianimazione nel 2000 all’Università degli Studi di Bologna con il massimo dei voti. Inizia il suo percorso professionale nel novembre 2000 all’Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi di Bologna in qualità di dirigente medico di Anestesia e Rianimazione, sviluppa le sue competenze anestesiologiche lavorando nel contesto di sale operatorie multi specialistiche dedicate ad interventi di alta complessità, svolgendo il ruolo di tutor per gli specializzandi di Anestesia e Rianimazione e ricoprendo inoltre il ruolo di Professore a contratto a titolo gratuito per il primo anno con il corso “ Qualità e Formazione”. Ha ricoperto ruoli importanti per lo sviluppo del Sistema Qualità. Ha acquisito esperienza anche nel settore del Procurement di organi, affrontando le problematiche relative sia alla gestione del donatore che del ricevente. Ha maturato grande esperienza nel monitoraggio emodinamico avanzato partecipando a numerosi corsi come docente. E’ stata Presidente della Società Italiana dei Giovani Chirurghi per l’ambito anestesiologico.
Nell’ottobre 2012 arriva in Romagna all’Ospedale Infermi di Rimini come dirigente medico di I livello e nel 2015 diventa referente dipartimentale per il rischio clinico. In questo ruolo ha avuto la responsabilità di organizzare audit sistematici su eventi avversi e di pianificare le strategie per limitare il rischio correlato alle procedure assistenziali, anche supportando i professionisti nella segnalazione e individuazione di aree di miglioramento. E’ membro di diversi gruppi regionali che si occupano di promuovere e sviluppare le Buone Pratiche Cliniche che mirano a sensibilizzare e promuovere la cultura della Sicurezza in Sanità. Membro Regionale della Commissione Sorveglianza Mortalità Materna.
Da maggio 2017 al marzo 2021 svolge l’attività di facente funzioni di direttore dell’ U.O.C Anestesia e Rianimazione degli Ospedali di Rimini e Riccione e partecipa come membro effettivo alla Commissione per la valutazione dei dispositivi medici della Romagna e agli incontri della Rete Aziendale delle Terapie Intensive.
Dal dicembre 2019 al 2021 assume l’incarico di responsabile della struttura semplice Terapia Intensiva di Rimini. In questo periodo, dopo aver partecipato ad uno stage a Regensburg (Germania), centro di eccellenza ELSO, ha avviato la creazione dell’ECMO team per garantire ai pazienti più gravi, anche nel periodo pandemico, la possibilità di eseguire trattamenti con tecniche di elevata possibilità terapeutica. Sempre durante la pandemia ha coordinato l’assistenza ai pazienti affetti da polmonite da Sars Cov 2 (piu’ di 200), attraverso una strategia di valutazione integrata e multidisciplinare, che ha permesso di ottenere risultati che sono stati pubblicati ed apprezzati dalla comunità scientifica internazionale. Ha partecipato alla stesura di numerosi capitoli del testo “Manuale per un Centro di Rianimazione”, che risulta tuttora il libro più utilizzato da parte dei giovani colleghi.

Da marzo 2021 diviene facente funzioni dell’UOC Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Faenza a cui afferisce un blocco operatorio multidisciplinare composto da nove sale operatorie ed una terapia intensiva polivalente di 8 posti letto. Ha contribuito alla riorganizzazione dei percorsi chirurgici, promosso lo sviluppo di protocolli interni di gestione anestesiologica e rilanciato il progetto Recovery Room, nelle sue fasi attuative, attraverso una pianificazione per aumentare i volumi di produzione nella chirurgia a bassa e media complessità. Ha inoltre avviato un percorso di implementazione dell’umanizzazione delle cure attraverso numerose iniziative tra le quali la partecipazione attiva e costante della famiglia al percorso di cura, l’adozione di diari dove pazienti e parenti scrivono durante la degenza in Terapia Intensiva, l’acquisto di televisori nei box di degenza e il progetto di apertura di un ambulatorio di Follow up dove i pazienti che sono stati ricoverati in Terapia Intensiva potranno accedere per mantenere e migliorare il rapporto di cura. Partecipa ad attività di ricerca, anche nel ruolo di Principal Investigator di studi clinici ed è è autore o coautore di importanti pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e nazionali.

Cinquantaquattrenne di Parma, Stefano Boni è il nuovo direttore dell’Unità Operativa di Geriatria dell’Ospedale di Faenza.
Il dott. Stefano Boni si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi di Parma nel 1992 ed ha conseguito la specializzazione in Medicina Interna nel 1998 all’Università degli studi di Parma.
Nel 2012 ha conseguito un master di II° livello in “Malattie Metaboliche dell’osso dal gene alla cura” all’Università degli Studi di Firenze. Frequenta il Corso Allievi Ufficiali di complemento al Corpo Sanitario e dove presta servizio dal 1995 prima come ufficiale medico poi come dirigente del Servizio Sanitario del 5° Battaglione dei Carabinieri Emilia Romagna.
Nel 1996 diviene dirigente medico di medicina interna al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Parma con un incarico interinale e dal 1998, in qualità di borsista, svolge attività di monitoraggio per l’U.O. di Geriatria dell’ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna. Nel 1999 assume l’incarico di dirigente medico presso U.O. di Geriatria dell’ex Ausl Ravenna e dal 2011 si trasferisce all’ex Ausl di Forlì presso la U.O. “Cure Primarie”, comprendendo dal mese di aprile 2017 anche Cesena, a seguito della unificazione in unica Unità Operativa delle Cure Primarie Forlì-Cesena.
Dal 2018 fino al suo nuovo incarico odierno, ricopre il ruolo di Direttore di Distretto di Forlì per l’Ausl Romagna. Durante il suo primo incarico nel 1999 in qualità di dirigente medico dell’U.O. Geriatria di Ravenna, ha contribuito in particolare all’attivazione di due ambulatori per le patologie croniche: il primo sulla presa in carico del malato fragile all’interno dei percorsi inerenti i Disturbi Cognitivi sia in sede ambulatoriale che in altri setting assistenziali quali le CRA e i nuclei Alzheimer. Il secondo ambulatorio è stato invece rivolto alla presa in carico dei pazienti con fratture vertebrali a seguito di osteoporosi, in collaborazione con l’equipe neurochirurgica per impostare le terapie mirate e prendere in carico i pazienti dopo la vertebroplastica.
Nella sua attività svolta all’interno della U.O. di Cure Primarie, si è occupato in particolare della realizzazione e organizzazione delle Case della Salute e degli ospedali di Comunità e dell’implementazione di Ambulatori della Cronicità a livello territoriale, in un rapporto di collaborazione e gestione con i Medici di Medicina Territoriale.

Durante il percorso professionale ha collaborato costantemente con il Servizio Assistenza Territoriale Regionale nell’ambito dello sviluppo delle Cure Primarie, in particolare dei setting assistenziali transazionali quali Ospedale di Comunità; ha inoltre collaborato alla realizzazione dei PDTA inerenti la presa in carico della cronicità, in un’ottica di trasversalità ospedale territorio. Nel 2017 è stato eletto consigliere dell’Associazione Nazionale CARD sezione Emilia Romagna.