All’Ospedale dell’ASL di Biella al via i trattamenti senza tagli per le patologie prostatiche
Non ha subìto tagli il paziente che nei giorni scorsi a Biella è stato operato con il laser dall’équipe di Urologia diretta dal dottor Stefano Zaramella.
Un laser di ultima generazione – dono congiunto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e della Fondazione Edo ed Elvo Tempia – con cui è stato trattato un caso di ipertrofia prostatica benigna. È l’approccio chirurgico più moderno racchiuso dietro la sigla HoLEP: grazie a questa strumentazione la massa presente viene prima separata e poi rimossa grazie a un ulteriore ausilio chiamato morcellatore – al momento disponibile in prova in ASL BI – che sminuzza e aspira l’intero adenoma. Un componente strumentale, quest’ultimo, che presto sarà disponibile in ASL in modo definitivo.
Utilizzabile anche in caso di pazienti con adenomi di grosse dimensioni, la tecnica HoLEP ha molti benefici per i pazienti perché essi non risentono di elevate perdite di sangue e possono contare su tempi di degenza molto più brevi. In tale circostanza il paziente è stato dimesso 36 ore dopo l’intervento. Grazie alla chirurgia laser e a quella laparoscopica le complicanze legate agli interventi si sono notevolmente ridotte con un abbattimento anche del numero di giorni trascorsi in Ospedale.
Una operazione eseguita in équipe che ha visto in prima linea insieme al dottor Zaramella anche il dottor Domenico Taglialatela, neoassunto presso la Struttura Complessa Urologia e proveniente dalla Scuola del professor Ivano Vavassori di Bergamo, pioniere in Italia nell’utilizzo di questa tecnica.
Un approccio e una gestione del paziente sempre multidisciplinare e che anche in tale circostanza è stata contraddistinta dalla collaborazione dell’équipe anestesiologica diretta dal dottor Claudio Pissaia e dal personale di Sala operatoria coordinato dal dottor Alberto Tirapelle.
L’ipertrofia prostatica è una patologia benigna estremamente diffusa nella popolazione maschile adulta-anziana; è presente in oltre l’80% degli uomini dopo i 60 anni.
Grazie al laser ad olmio donato a giugno, la SC Urologia ha già eseguito oltre 60 interventi prevalentemente nel trattamento della calcolosi urinaria ma anche nella terapia conservativa delle alte vie urinarie; situazioni, queste, in cui diversamente può essere necessario anche dover asportare il rene.
Da giugno ad oggi il laser è stato utilizzato già numerose volte. Nei primi 6 mesi di quest’anno presso la Struttura di Urologia sono stati eseguiti, anche grazie al laser, 120 interventi in più rispetto al 2016, come si legge nel Comunicato di oggi, martedì 19 settembre trasmesso dall’Addetto Stampa della nostra Azienda Sanitaria Locale.