Al via il progetto di telemedicina di Philips e del Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano
Philips in collaborazione con il Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano presenta per la prima volta un percorso di telemedicina in regime di solvenza e proponibile, secondo le linee guida del Ministero della Salute, anche in ambito di Servizio Sanitario Nazionale, per i pazienti affetti dalla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno che in Italia conta 180.000 pazienti certificati.
Il progetto sperimentale è stato preceduto da uno studio condotto dal Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele con il supporto di Philips presupponendo 500 nuovi pazienti OSAS in terapia che seguono un programma di telemonitoraggio domiciliare per i 5 anni successivi alla diagnosi e all’inizio del trattamento. L’obiettivo di questo studio è stato di valutare i benefici che la telemedicina è in grado di offrire al paziente, ai clinici e al Sistema Sanitario Nazionale.
La principale terapia per l’OSAS è con dispositivo medico denominato CPAP ma nonostante la sua efficacia clinica documentata, si stima che solo il 50% dei pazienti lo utilizza dopo un anno di trattamento e con un tempo di utilizzo inferiore a quello necessario all’aderenza alla terapia. Inoltre, la percentuale dei pazienti che abbandonano il trattamento nei primi tre anni è mediamente del 25% determinando una compromissione degli outcom clinici .
Il più importante vantaggio offerto dal monitoraggio tramite telemedicina nei pazienti OSAS in trattamento con CPAP risulta essere la possibilità di identificare i pazienti con problemi di aderenza per poter intervenire in maniera immediata e quindi ridurre i rischi di morbilità/mortalità ed assicurare l’efficacia del trattamento.
Uno dei possibili motivi per cui la telemedicina potrebbe aumentare l’aderenza al trattamento è l’attenzione immediata a possibili effetti collaterali e la risoluzione tempestiva dei problemi con conseguente miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti e riduzione dei fattori di rischio soprattutto cardio cerebrovascolari legati a questa patologia. Inoltre, il paziente essendo a conoscenza del telemonitoraggio risulta essere più motivato all’utilizzo del dispositivo medico.
Dallo studio, inoltre, si evince che questi nuovi metodi di telemonitoraggio permettono una migliore qualità dell’assistenza garantendo la continuità delle cure poiché consentono di portare direttamente presso la casa del paziente il servizio dello specialista attraverso soluzioni di auto-gestione e monitoraggio remoto. L’utilizzo della Telemedicina potrebbe permettere in futuro un utilizzo più appropriato delle risorse, riducendo i rischi legati a complicanze, riducendo il ricorso alla spedalizzazione e i controlli in ospedale, riducendo i tempi di attesa, ottimizzando l’uso delle risorse disponibili. Si stima, infatti, che è possibile garantire al Centro del Sonno un risparmio di tempo e/o di risorse diversamente necessari pari a 10.050 ore totali di attività clinica recuperata e al paziente un risparmio economico pari a 616 euro per i pazienti in SSN e a 990 euro per i pazienti che scelgono la sanità privata nei 5 anni di trattamento grazie alla minore mobilità richiesta.