Si è inaugurata la nona edizione di FarmacistaPiù, il Congresso nazionale dei farmacisti, promosso da Fondazione Cannavò, Federfarma e Utifar, con il patrocinio di FOFI e l’organizzazione di Edra.
Andrea Mandelli, Presidente FOFI e Presidente del Congresso ha aperto la cerimonia inaugurale della nona edizione del congresso dal titolo “Il rilancio della sanità territoriale strumento di garanzia per la promozione della salute e per la continuità assistenziale. Ruolo del farmacista e della farmacia”.
Tanti gli ospiti illustri, tra cui Silvio Brusaferro, Presidente ISS che afferma: “Durante la pandemia è stata stretta una profonda collaborazione tra il mondo della farmacia e le istituzioni sanitarie che ha trovato massima concretizzazione nei corsi di formazione realizzati d’intesa con Fofi e con la collaborazione della Fondazione Cannavò, che hanno consentito ai farmacisti di poter inoculare il vaccino Covid e antinfluenzale in farmacia. Consideriamo un grande risultato aver superato gli oltre 50mila iscritti per il primo e quasi 30mila per il secondo. Sono numeri che testimoniano un grande impegno della categoria nella realizzazione della prossimità”. Ribadisce inoltre l’importanza della rete territoriale: “Per poterla costruire occorre mettere in rete tutti i professionisti del territorio, dai medici di medicina generale, agli infermieri, alle figure socioassistenziali, al volontariato. E in questo processo la farmacia è un perno importante. Ora la direzione per il futuro è anche quella di portare a casa del cittadino strumenti evoluti e tecnologici, per mettere a disposizione un supporto nelle terapie e nel monitoraggio delle condizioni di salute fondamentale”.
Tra le tante tematiche affrontate, al centro del dibattito c’è stata anche la riforma della sanità del territorio e le case della comunità: Andrea Mandelli, Presidente FOFI e Presidente del Congresso, afferma che: “La pandemia ha messo i farmacisti e la rete delle farmacie di comunità al centro del Ssn quale snodo essenziale della sanità di prossimità. Che si tratti della somministrazione di vaccini, dell’esecuzione di test diagnostici, dell’erogazione di prestazioni di telemedicina o della dispensazione di farmaci nuovi e sempre più complessi, i farmacisti italiani hanno dimostrato di fare la differenza, rappresentando una risorsa competente, capillare e flessibile al servizio dei cittadini. In riferimento alle case di comunità, il Presidente FOFI aggiunge: “Le principali criticità sono rappresentate dalla carenza di personale sanitario e dal finanziamento del Ssn che sta progressivamente tornando all’epoca pre-Covid. Le nuove funzioni della ‘Farmacia dei servizi’ e le sinergie interprofessionali sancite dal DM 77 non possono che essere il punto di partenza per rilanciare la sanità territoriale, partendo proprio dal farmacista quale figura più prossima ai cittadini”.
Marco Cossolo, Presidente Federfarma, si sofferma sul Dm 77, affermando che: “Consegniamo a quello che sarà il nuovo Governo i quattro punti chiave che abbiamo già avuto modo di ribadire in occasione della Assemblea pubblica. La nuova remunerazione, per dare stabilità alla farmacia, la revisione dell’atto di indirizzo della convenzione, formulato in un’epoca che nulla ha a che fare con la realtà odierna, ma anche la definizione del ruolo della farmacia a livello territoriale, come prevista dal DM 77. Si tratta di un provvedimento importante che ora va declinato e attuato, in particolare per quanto riguarda l’ambito della telemedicina. Ora la palla passa alle Regioni, che devono formulare un piano di sviluppo dove la farmacia dovrà essere ricompresa, altrimenti sarà, nei fatti, tagliata fuori”.
“I bisogni di salute della popolazione sono centrali per ridisegnare la sanità territorio” ha sottolineato Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente Fondazione Cannavò e vicepresidente FOFI, che aggiunge: “Solo partendo da questo, tramite il DM 77, sarà possibile determinare un beneficio per la continuità assistenziale e rispondere alle criticità emerse durante il Covid-19. I codici Bianchi devono trovare risposta sul territorio e non nelle strutture ospedaliere. Qui, sul territorio, convergono i principali bisogni di salute della popolazione, che vanno gestiti in una logica di appropriatezza ed efficienza anche grazie al ruolo strategico della farmacia”.
Eugenio Leopardi, Presidente Utifar torna sul tema delle vaccinazioni, affermando che: “Anche le vaccinazioni in farmacia sono una chiave per l’evoluzione e la svolta di cui c’è bisogno. Le farmacie hanno dimostrato di essere presenti e hanno conferito ancora più valore alla prossimità. Ai nuovi eletti auguro, quindi, di saper difendere questo valore, che è in primo luogo fondamentale per il cittadino. Ma non va dimenticato lo sforzo di formazione che ha reso possibile questo passaggio epocale, questa crescita di professionalità e di competenze”.
Remunerazione e marginalità, telemedicina, sanità del territorio, case di comunità, farmaci innovativi: sono queste alcune delle tematiche emerse dalla plenaria dedicata alla “Continuità assistenziale e riforma della sanità territoriale: ruolo del farmacista e della farmacia”.
“Oggi difendere la farmacia italiana significa difendere il diritto alla salute del popolo italiano. Non è difesa di interessi di bottega o attività lobbistica: mentre in pandemia altre professioni sanitarie sparivano e lasciavano buchi assistenziali sul territorio, noi farmacisti, in ogni angolo del Paese, eravamo sempre presenti, facendo tamponi e quant’altro. La nostra è una comunità umana prima che professionale”, afferma Marcello Gemmato, Responsabile sanità di Fratelli d’Italia. In un lungo intervento all’interno del dibattito tra i farmacisti parlamentari, Gemmato parla chiaro in merito alle case di comunità previste dal PNRR come asset principale della medicina territoriale: “Aprire 1.350 case di comunità sul territorio significa che ognuna di esse avrebbe un bacino di utenza di 40/50.000 abitanti. Ma questa non è una medicina di prossimità, si rischia di creare delle cattedrali nel deserto. Farmacie territoriali e Medici di medicina generale sono già essi case di comunità. Senza contare che quelle che si vogliono istituire necessitano di fondi per la spesa ordinaria, non previsti però dal PNRR: personale, energia e via dicendo. Mi rendo conto che il Piano di ripresa e resilienza non è modificabile ma un indirizzo si può pure indicare”.
Roberto Bagnasco, Farmacista e parlamentare di Forza Italia, manifesta anch’egli molti dubbi sulle Case di comunità, il timore principale è che, dopo il periodo particolare dell’emergenza Covid, che ha visto la sanità pubblica ricevere ingenti finanziamenti, ora si torni alla situazione pre-pandemia: “Non si tratta di spese ma di investimenti sulla salute pubblica ma i fondi che si prevede di stanziare nei prossimi anni non sono sufficienti, bisogna dirlo apertamente. Il rilancio della professione del farmacista, a volte denigrata ingiustamente, è stato evidente, grazie alle vaccinazioni e ai tamponi in farmacia ma quelli che ci attendono non sono tempi facili. Non vi nascondo che ci sono parecchie nubi da affrontare”.
Carlo Maccari, Farmacista di Fratelli d’Italia sofferma l’attenzione sul tema della farmacia dei servizi e sulla distribuzione del farmaco: “Bisogna uniformare le regole su tutto il territorio nazionale, mentre qui normative e tariffe sui servizi variano da provincia a provincia, creando forti disuguaglianze tra i cittadini che se ne vogliono avvalere. La forte regionalizzazione in sanità conseguita alla riforma costituzionale del 2001 fa sì che ogni Regione intraprenda politiche tutte sue, comprese quelle che coinvolgono Poste Italiane per la consegna del farmaco. E un domani, perché no, Amazon o altri operatori globali”.
Marta Schifone, Farmacista di Fratelli d’Italia, afferma che: “La farmacia è donna. In un momento in cui c’è dibattito attorno al gender pay gap, il fatto che ci siano tante donne che si iscrivono agli ordini, scelgono le nostre facoltà e che scelgono la professione, è un messaggio culturale assolutamente importante che noi dobbiamo valorizzare”.
Come nelle precedenti edizioni sono stati assegnati premi in denaro indetti in memoria di figure importanti della Farmacia: premio allo studio “Giacomo Leopardi”, premio alla solidarietà “Cosimo Piccino”, premio all’innovazione “Renato Grendene” e premio alle promesse giovanili “Osvaldo Moltedo”.