La sanità dell’Emilia-Romagna guarda oltre il Covid, continuando a investire sulla ricerca e sulla capacità di mettere al centro il paziente, a partire da quelli più fragili, valorizzando al tempo stesso le risorse più preziose: i ricercatori, le donne e gli uomini che con i loro studi permettono alle cure e ai servizi di assistenza di innovarsi continuamente.
Sono 19 i progetti di ricerca che la Regione finanzia con 4,5 milioni di euro nell’ambito del “Programma di Ricerca sanitaria finalizzata dell’Emilia-Romagna 2020”: terminato l’iter del bando con l’approvazione delle graduatorie da parte della Giunta, sul sito dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale è stata effettuata la pubblicazione.
“Guardiamo oltre il Covid, continuando a investire sulla ricerca e su chi la fa, sulle donne e gli uomini che ogni giorno, con il proprio studio e il proprio lavoro, contribuiscono a rafforzare e a innovare il nostro servizio sanitario regionale – sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Parliamo di ambiti che rivestono una grande importanza in termini di diagnosi, nuove cure e assistenza al paziente, sempre posto al centro di tutti i progetti presentati e finanziati”.
3 le tipologie di progetti finanziati: 6 Programmi di rete su temi di ricerca prioritari per il Servizio sanitario regionale per creare e promuovere il lavoro in rete; 5 progetti Regione-Università su temi di interesse comune e 8 progetti Bottom-Up proposti direttamente dai ricercatori.

Le realtà di appartenenza dei ricercatori che lavoreranno ai programmi destinatari dei finanziamenti sono: Azienda Usl di Bologna, Azienda Usl di Ferrara, Azienda Usl di Piacenza, Azienda Usl della Romagna, Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, Azienda ospedaliero-universitaria di Parma e 3 Irccs della regione, di Bologna: l’Istituto delle Scienze neurologiche, l’Irccs Policlinico Sant’Orsola e l’Istituto ortopedico Rizzoli.

Numerose le discipline coinvolte. In particolare, i Programmi di rete finanziati riguardano: la medicina di precisione nella malattia di Parkinson e parkinsonismi; la valutazione dei risultati a medio e lungo termine del trattamento nei pazienti eradicati dal virus dell’Hcv; la valutazione di nuovi modelli organizzativi/assistenziali in Pronto soccorso; lo sviluppo di una modalità di raccolta del consenso informato; la misurazione della complessità clinica del paziente oncologico in cure palliative al domicilio.
Le aree d’interesse dei progetti di Ricerca Regione-Università sono: l’ottimizzazione della selezione dei pazienti da inviare alla immunoterapia e identificazione di fattori di risposta/resistenza e di nuovi target terapeutici molecolari; i sistemi per l’identificazione di nuove opzioni terapeutiche nelle leucemie; i trattamenti personalizzati in ortopedia; le tecniche per la diagnosi rapida intraoperatoria in oncologia.
Infine, i progetti proposti direttamente dai ricercatori che si sono aggiudicati il finanziamento riguardano: la letalità dell’infezione da Sars-Cov-2 nel tumore alla prostata; un sistema di monitoraggio dell’assistenza fornita alle persone con diabete, anche sulla base di esiti riportati dal paziente; le neoplasie mieloproliferative; una nuova tecnica diagnostica nella demenza e nel Parkinson; l’utilizzo della Pet/Ct con Gallio68 per la stadiazione del tumore del polmone; l’impatto clinico ed economico di criteri di appropriatezza per la colonscopia; le tecniche per aumentare il volume osseo perimplantare; la sindrome genitourinaria nelle pazienti con tumore della mammella.