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Al via il 5º Concorso Risk Management Sham

La pandemia non è finita ma l’impegno dei cittadini, dei sanitari e la copertura dei vaccini stanno contribuendo al contenimento dell’emergenza. Questo è il momento di dare avvio a una nuova fase per la sanità italiana. “Per oltre un anno le risorse sanitarie sono state impegnate nella gestione di un’emergenza senza precedenti. Dall’epidemia la sanità italiana ha imparato tanto – spiega Tiziana Frittelli, presidente nazionale di Federsanità – ed ora è il momento di fare tesoro di quanto accaduto per riorganizzare in termini di sicurezza e prevenzione attività e percorsi complessi”.

In questo contesto si cala il 5° Concorso Risk Management Sham organizzato da Sham con la partnership di Federsanità, ARIS e AIOP. Sham – gruppo Relyens, è il Risk Manager europeo che affianca le strutture sanitarie e sociosanitarie nella gestione del rischio oltre che un leader riconosciuto, con il suo modello mutualistico, nell’ambito della responsabilità civile e della gestione sinistri.

Quest’anno, come da tradizione, potranno partecipare tutte le aziende sanitarie pubbliche, private e private senza scopo di lucro, presentando un progetto per il miglioramento della sicurezza in ambito sanitario.

“Ci rivolgiamo all’intero panorama sanitario – spiega Il direttore esecutivo di Sham in Italia, Roberto Ravinale -. L’obiettivo del concorso – che nel 2019 ha raccolto più di 120 progetti da tutta Italia – è quello di condividere e diffondere le buone pratiche su tutto il territorio nazionale e, novità di quest’anno, anche a livello europeo. Nel 2021 vogliamo, inoltre, fare un passo in più: incentivare le strutture sanitarie a riprendere la riflessione sulla sicurezza partendo dalle lezioni della pandemia”.

“Tutto l’ecosistema sanitario è stato investito dall’emergenza COVID e sono emersi con chiarezza due elementi: il primo riguarda la necessità di operare in modo sinergico, senza pregiudizi, tra pubblico e privato; di condividere esperienze e adottare percorsi comuni, con le proprie identità – entrambe parti integranti di un sistema sanitario che mette al centro la cura e assistenza in sicurezza della persona; il secondo afferisce alla necessità di realizzare una efficace, integrata e sostenibile continuità assistenziale sul territorio tra i diversi setting, dall’ospedale alla RSA al domiciliare, utilizzando competenze multidisciplinari che oltre a quelle clinico-sanitarie includono quelle logistiche e digitali” aggiunge Nevio Boscariol, Responsabile Economico Servizi e Gestionale – UESG dell’Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari.

L’Associazione Italiana Ospedalità Privata rinnova, dopo il debutto nel 2019, il patrocinio con Sham. Conferma di un impegno comune. La sicurezza, la prevenzione e la gestione dei nuovi e vecchi rischi a qualsiasi livello sanitario rappresentano l’orizzonte verso cui dovrebbe ambire tutta la sanità italiana.

Tra i rischi che il COVID ha messo in risalto figurano, infatti, anche quelli che minacciano il benessere psicofisico del personale sanitario così come la crescita degli attacchi informatici. Ognuno di questi ambiti sarà rappresentato in una categoria del Concorso.

Per partecipare basterà concorrere in una delle tre categorie: ‘Prendersi cura di chi si prende cura di noi’; ‘Riduzione del rischio sanitario’; ‘Riduzione del cyber risk’. Il Concorso è aperto sia a progetti in essere, a riconoscimento del grandissimo impegno della sanità nell’ultimo anno, che a progetti futuri, come incentivo al loro avvio e i premi ammontano fino a 5.000 euro.

“Iniziative come il Concorso di Risk Management – conclude Frittelli – da anni hanno focalizzato l’attenzione sul tema della sicurezza delle cure che, prepotentemente, è tornato ad essere centrale per tutti proprio nel corso dell’esperienza della pandemia. Lo scenario, drammatico che abbiamo vissuto ci impone una rinnovata consapevolezza del nostro ruolo di cittadini di uno Stato sociale, di cui le strutture sanitarie, i medici e tutti gli operatori della sanità costituiscono l’essenza.  È da questa crisi e da questo contesto che deve trovare nuova linfa il modello di una sanità responsabile che riporti in assetto quella alleanza terapeutica fatta di sicurezza e qualità a tutela della salute di tutti”.

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