Si chiama Alex. È un esoscheletro bilaterale per l’arto superiore, un dispositivo che avvolge entrambe le braccia del paziente colpito da ictus, guidandolo in movimenti che riproducono, grazie a un sistema di realtà virtuale, situazioni della vita quotidiana.
L’efficacia dell’esoscheletro sarà valutata nel corso di uno studio clinico in programma al laboratorio del movimento del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma. Terapisti e ricercatori della Fondazione – guidati da Irene Aprile e Chiara Iacovelli, del Gruppo di Riabilitazione Robotica e Tecnologica “Don Gnocchi” – cercheranno di capire quanto nel programma riabilitativo siano più efficaci gli esercizi bilaterali, vale a dire quelli effettuati con entrambi gli arti, così come consente il moderno dispositivo, rispetto agli esercizi eseguiti con il solo arto plegico dal paziente con emiparesi da ictus.

«Grazie a strumenti che oggi sono in grado di valutare i processi neurofisiologici centrali – spiega Irene Aprile – ci aspettiamo di capire in che misura cambia la connettività cerebrale in caso di esercizi mono o bilaterali, proprio grazie a pazienti appositamente selezionati e con caratteristiche tra loro molto omogenee».

Lo studio è sostenuto dalla Wearable Robotics, giovane azienda toscana nata su iniziativa di alcuni ricercatori della Scuola Superiore S. Anna di Pisa e dove è stato messo a punto Alex, che si è aggiudicata il bando indetto da Artes 4.0, il Centro di Competenza creato nell’ambito del progetto Industria 4.0 per sostenere la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nell’ambito delle tecnologie 4.0, dalla robotica alla realtà aumentata, dalla digitalizzazione dei processi alla cybersecurity.

Con sede a Pisa, Artes 4.0 riunisce 114 soggetti privati tra grandi, medie e piccole imprese, oltre a start-up, università, fondazioni, enti del terzo settore e realtà non profit. L’iniziativa, nata nell’ambito del Piano nazionale Industria 4.0 del ministero dello Sviluppo Economico, offre supporto nei processi di innovazione tecnologica e robotica. Tra i promotori, la Fondazione Don Gnocchi e il Campus Biomedico di Roma rappresentano gli enti che operano in ambito sanitario.
Il ruolo della “Don Gnocchi” – come nel caso della sperimentazione su Alex – è quello di mettere a disposizione strutture, tecnologie e professionalità per contributi nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro, sperimentazione di devices e trasformazione digitale della cura e assistenza delle persone per lo sviluppo dell’ospedale 4.0.

Nel merito, il 30 settembre prossimo scadrà il termine ultimo per l’invio telematico delle candidature del terzo Bando indetto da Artes 4.0 che mette a disposizione quasi 2 milioni di euro di finanziamenti per micro imprese e start-up, piccole, medie e grandi aziende, singolarmente o associate tra loro.