Al via a Bologna il 43° Congresso Nazionale di SICV e GIS sulle tecniche chirurgiche innovative nella cura di patologie della colonna vertebrale
In arrivo da tutta Italia a Bologna i più importanti chirurghi vertebrali per il 43° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale e Gruppo Italiano Scoliosi, che si svolgerà al Palazzo della Cultura e dei Congressi dal 12 al 14 maggio dopo due anni di assenza a causa della pandemia. Con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Università degli studi di Bologna e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e di primari attori del settore come SIOT, SINCH, Gruppo Garofalo Health Care e Hesperia Hospital di Modena l’evento è considerato il più importante sul tema a livello nazionale e rappresenta un momento di dialogo e confronto tra i maggiori professionisti della chirurgia vertebrale in Italia.
Alla cerimonia inaugurale, giovedì 12 maggio alle 18:30, prenderanno parte il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il Prof. Bernardo Misaggi, Presidente SICV&GIS, il Dr. Andrea Barbanera rappresentante SINCH, il Cav. Maria Laura Garofalo, Amministratore delegato del Gruppo Garofalo Health Care, il Prof. Stefano Cervellati e il Prof. Matteo Palmisani, Presidenti del Congresso e specialisti in chirurgia vertebrale presso il Centro Scoliosi e Malattie della Colonna Vertebrale di Hesperia Hospital, e Padre Domenico Vittorini in rappresentanza del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna.
Temi centrali del congresso, le tecniche innovative nella cura di patologie della colonna vertebrale come deformità nelle malattie neuromuscolari e le spondilolistesi.
Le malattie neuromuscolari sono patologie molto invalidanti che, nella maggior parte dei casi, costringono i piccoli pazienti in carrozzina. Se non trattate tempestivamente con tecniche di ultima generazione, queste deformità possono gravemente compromettere la funzione cardiorespiratoria, a causa del rapido peggioramento della cifoscoliosi, e l’autonomia dei pazienti a svolgere le normali attività di vita quotidiana. Si tratta di innovative tecniche chirurgiche mininvasive che permettono di raggiungere formidabili correzioni delle deformità riducendo il dolore post operatorio e accorciando i tempi di recupero. Le spondilolistesi – scivolamento di una vertebra sulla sottostante – interessano pazienti pediatrici e adulti e possono determinare una notevole disabilità in termine di dolore e compromissione nervosa e necessitano spesso di un trattamento chirurgico con tecniche d’avanguardia. L’approccio chirurgico a questo tipo di patologie, in particolare le deformità neuromuscolari, può essere eseguito solo in strutture altamente specializzate che dispongono di terapie intensive e sale di rianimazione e richiede elevata abilità ed esperienza, sia dei chirurghi, sia dell’equipe medica e paramedica che li affianca.
Tra le strutture più specializzate nel trattamento delle patologie vertebrali, il Centro Scoliosi e Patologie della Colonna Vertebrale di Hesperia Hospital a Modena, si colloca tra le più importanti d’Italia, con una casistica operatoria di circa 200 pazienti trattati all’anno tra interventi per patologie degenerative vertebrali, trattate anche con tecniche minivasive e microchirurgiche e per deformità vertebrali. Grazie ad un approccio multidisciplinare della patologia vertebrale, il Centro applica tecniche chirurgiche all’avanguardia con elevati standard di assistenza consentendo di prevenire le complicanze perioperatorie e abbreviare i tempi di recupero funzionale dei pazienti e la degenza ospedaliera.
“Al Congresso parteciperanno i massimi esperti, italiani e stranieri, sulle più recenti tecniche di trattamento conservativo (ortopedico, fisioterapico) e chirurgico di tutte le patologie che interessano la colonna vertebrale degenerative, traumatologiche e neoplastiche senza tralasciare le nuove tecnologie, come la chirurgia video-assistita, la robotica e la neuronavigazione – dichiarano Cervellati e Palmisani – un evento che consentirà un confronto importante sulla cura e il miglioramento della qualità di vita di questa particolare tipologia di pazienti”.