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Al Santa Maria di Reggio Emilia uno spazio prelievi a misura di bambino

Avere spazi più accoglienti e confortevoli, appositamente pensati per chi li utilizza, può fare in tanti casi la differenza e contribuire a rendere alcune esperienze – come ad esempio per un bambino quella di un prelievo di sangue – più semplici da affrontare. Per questo il progetto comunale Reggio Emilia Città senza barriere e Casina dei Bimbi stanno lavorando insieme all’Ausl per realizzare spazi ospedalieri a misura di bambino,   con particolare attenzione per i bambini con disabilità, ovvero a tutti quegli utenti fragili per i quali prelievi ed esami sono una pratica ricorrente.
Per raggiungere questo obiettivo, il Centro prelievi pediatrico dell’ospedale Santa Maria Nuova è appena stato rinnovato e ora i bambini e ragazzi possono essere accolti in spazi  pensati per loro e capaci di rendere un po’ più piacevole la loro permanenza. Grazie a un investimento di 5000 euro da parte di Reggio città senza barriere è stato infatti realizzato un restyling degli spazi e delle pareti, con la collocazione di disegni realizzati ad hoc dall’illustratrice Cristiana Valentini. I bambini vi troveranno inaspettati animali, una città colorata e un arredamento che riprende il tema della casa e dell’accoglienza.
Come sempre, in questi spazi bambini e ragazzi troveranno un gruppo di volontari dell’associazione Casina dei bimbi e tirocinanti universitari pronti a intrattenerli e a farli giocare in attesa degli esami.
Il materiale informativo presente sarà a breve tradotto in comunicazione aumentativa e alternativa, una tecnica comunicativa in simboli che facilita e migliora la comunicazione ai bambini, oltre che a tutte le persone che hanno difficoltà, temporanee o permanenti, a utilizzare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura.
“C’è un aspetto fondamentale della cura che ha, in particolar modo quando si tratta di bambini, un’importanza assoluta: l’aspetto umano, empatico, il far sentire i pazienti accolti e tenuti in considerazione come persone di cui ci si prende carico con l’intento di farli stare meglio sin dall’accoglienza – afferma il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – Vale per gli adulti, vale a maggior ragione per i bambini, che sono in 200 a rivolgersi ogni mese a questo spazio prelievi. Questo progetto apparentemente è ‘piccolo’ rispetto ai grandi traguardi della nostra sanità, ma se lo si sa vedere dal punto di osservazione dei bambini è un traguardo di grande valore e importanza. Un progetto di accoglienza per i bambini, che non poteva mancare nella città dell’infanzia e senza barriere”.
“Un ospedale – sottolinea Fausto Nicolini, direttore dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia – è da considerarsi all’avanguardia non solo se è dotato delle migliori tecnologie e di ambienti accoglienti, ma anche se presta attenzione alle esigenze dei soggetti più delicati e più fragili. Come pediatra ancora prima che come direttore generale, apprezzo tutte le iniziative che contribuiscano a favorire la serenità dei piccoli pazienti nell’accesso ai servizi sanitari e a rendere le strutture ospedaliere sempre più a misura di bambino. Ogni minore ha proprie emozioni, vissuto, storia famigliare ed esigenze diverse e relative alla sua personalità psicofisica che sta sbocciando. Sta anche a noi che forniamo servizi sanitari il compito di rispettare i tempi, i sentimenti e le peculiarità proprie del mondo dell’infanzia. Ringrazio Casina dei Bimbi e il Comune di Reggio Emilia per la sensibilità dimostrata e la fattiva collaborazione messa in campo per il restyling di questi spazi”.
“Riconoscere e affrontare la paura, il dolore dei bambini e degli adolescenti in ospedale, formando il personale medico e infermieristico a una cura anche emotiva, è l’impegno più grande che mi sono assunta con Casina dei bimbi – dice Claudia Nasi, presidente di Casina dei bimbi – Gli spazi accoglienti sono rassicuranti, contribuiscono ad attenuare l’ansia e raccontano un’attenzione ai bisogni dei bambini. Facendo riferimento alla ‘Carta dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza’, riteniamo necessario dare ai minori tutte le informazioni relative a ciò che vivranno prima e dopo il prelievo ematico. L’ago, si sa, terrorizza anche gli adulti. A maggior ragione un bambino. Spesso, invece di riconoscere il diritto del bambino ad aver paura, capita che si minimizzi la sua ansia trascurando quanto la memoria di un’esperienza negativa possa incidere in futuro. La psicologa, i tirocinanti universitari e i volontari dell’associazione, attraverso la relazione, il gioco e determinate tecniche di rilassamento, si prestano ad accogliere il bambino in un contesto ludico-espressivo nel quale ha modo di metabolizzare e incanalare la paura che una procedura come il prelievo può arrecare.”
“Un prelievo per un bambino non è una cosa piccola: è un buco nel braccio, è sangue, è paura – dice Annalisa Rabitti, presidente di Farmacie comunali riunite e responsabile di Reggio Emilia città senza Barriere – Ci sono bambini a cui capita di doverlo fare una volta, e bambini più complessi costretti a farlo tutte le settimane. Sono bambini anche i bambini fragili, e sono ancora più insicuri e complessi degli altri. E il dove e il come si fanno le cose non è un dettaglio. Ecco perché un luogo bello, con accorgimenti fatti anche per i bambini con disabilità, un luogo colorato e a misura di bimbo può essere importante. Non risolve, non toglie la paura di quel buco, ma forse, colorandola, la rende meno profonda. Noi stiamo con Casina dei bimbi e insieme faremo cose. Faremo cose colorate, faremo cose buffe, faremo cose importanti.”
Proprio perché il prelievo e alcune procedure diagnostiche ospedaliere di base sono un momento critico per il bambino e la sua famiglia, il progetto di preparazione e allestimento di uno spazio dedicato ai poliambulatori, permette al bambino e ai suoi genitori di adattarsi al meglio all’ambiente ospedaliero, in un momento in cui ansia, paura e preoccupazione possono essere di difficile gestione. Gli educatori, i volontari e i ragazzi del servizio civile dell’associazione Casina dei bimi, attraverso la relazione, il gioco e determinate tecniche di rilassamento, si prestano tutte le mattine, dalle 7 alle 10, ad accogliere il bambino in un contesto ludico-espressivo nel quale ha modo di metabolizzare e incanalare la paura che una procedura come il prelievo può arrecare.
Un altro progetto di cui Città senza barriere e Casina dei bimbi si occuperanno a breve  riguarda la sala di preparazione all’intervento chirurgico, un altro spazio che vogliono rendere più accogliente e a misura di bambino. A riguardo, Casina dei bimbi si occupa già da tempo della preparazione di bambini e adolescenti disabili all’intervento chirurgico ortopedico. Attraverso un protocollo medico-ludico, costruito sulla base delle specifiche esigenze di ciascun bambino e ragazzo, esplorano insieme al paziente le varie fasi della preparazione pre-operatoria utilizzando un linguaggio semplice e strumenti di comunicazione alternativi. Libri tattili, contrasto cromatico, spiegazioni facili e comprensibili proprio per dare attenzione ai piccoli, ai più fragili di tutti, costretti a fare spesso vari interventi nella propria infanzia per contrastare la propria patologia.
È fondamentale spiegare la fase post-operatoria, particolarmente impegnativa per i bambini, in quanto il “ritorno dal viaggio” prevede che vengano messe ginocchiere, stecche e gessi gamba-piede che comportano poi un periodo di “immobilizzazione”. Questo particolare target di pazienti si sottopone periodicamente a esami invasivi e operazioni chirurgiche, per questo motivo si cerca di garantire loro uno spazio ed un momento di condivisione e ascolto delle emozioni legate al vissuto personale.

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