Al Santa Maria Annunziata di Firenze con il “Codice Argento” pazienti geriatrici identificati fin dal loro arrivo
Identificare il profilo di salute degli anziani residenti nell’Azienda Usl Toscana Centro, individuare i criteri di accesso in Geriatria attraverso l’applicazione del Codice Argento Dinamico sono questi alcuni temi in programma al convegno“ Criteri di accesso in Geriatria. L’utilizzo del Codice Argento: lo studio AIDEA” previsto lunedì 14 gennaio dalle ore 14.30 presso l’Ospedale S. Maria Annunziata di Firenze.
L’aumento delle visite in pronto soccorso di pazienti anziani suggerisce l’identificazione di sottogruppi a maggior rischio, per una migliore gestione clinica ed assistenziale. I dati in letteratura indicano che il paziente fragile così come il paziente affetto da un decadimento cognitivo in fase avanzata, usufruisce di un percorso geriatrico basato sulla valutazione multidimensionale. Questa tipologia di utenti dovrebbero essere rapidamente identificati fin dal loro arrivo in ospedale.
Dallo scorso aprile il Direttore di Dipartimento delle Specialistiche Mediche, Dottor Giancarlo Landini, in collaborazione con la Medicina Interna, la Medicina d’Urgenza, la Direzione Infermieristica e il Bed Manager ospedaliero, ha introdotto il Codice Argento Dinamico, per identificare i pazienti da assegnare al reparto di Geriatria nell’Ospedale S.Maria Annunziata di Firenze. Tale applicazione è il risultato di uno studio condotto dalla Geriatria dell’Università degli Studi di Firenze in collaborazione con l’Epidemiologia dell’Azienda USL Toscana Centro e si configura come una strategia efficace a supporto dei medici del DEA nell’attribuire un’assegnazione appropriata al paziente preso in carico. Il Codice Argento sarà esteso anche negli altri ospedali in cui è presente il reparto di Geriatria.
Il Codice Argento è uno strumento costruito sui dati del paziente, disponibile in tempo reale fin dal suo arrivo in triage e calcolato direttamente dalla cartella sanitaria elettronica del pronto soccorso. Tale strumento suddivide i pazienti in quattro classi di rischio sostanzialmente equinumeriche: i pazienti della classe I e II con minor rischio mortalità vengono assegnati alla Medicina Interna, mentre i pazienti della classe III sono destinati direttamente alla Geriatria. I pazienti in classe IV, affetti da un decadimento cognitivo in fase avanzata, vengono indirizzati in Geriatria, e in alcuni casi, solo in seguito ad un’accurata valutazione clinica, per quella parte di pazienti identificati in uno stadio terminale è possibile intraprendere, anche in accordo con le famiglie, un percorso condiviso con il Servizio di Cure Palliative extraospedaliere, dirette dal Dr. Morino,
L’introduzione del Codice Argento, attribuendo i pazienti alla geriatria secondo questi criteri, ha permesso di avviare un percorso per il paziente fragile che, fin dall’ingresso in reparto, pone particolare attenzione agli aspetti di riattivazione, nutrizione e stimolazione affettiva/sensoriale, tesi al massimo recupero funzionale e alla riduzione dei disturbo del comportamento, quando presenti.
Con il Codice Argento fino ad ora sono stati presi in carico dalla Geriatria 478 pazienti, nell’88% dei casi superano i 7 anni di età e circa i due terzi di questi sono appartenenti alla Classe III con la necessità di avviare un percorso di assistenza anche di tipo sociale, mentre quelli avviati a un percorso palliativo, appartenenti alla classe IV, sono stati 109.
Confrontando i ricoveri in Geriatria precedentemente all’introduzione del Codice Argento nello stesso periodo del 2017, è stato osservato un minor grado di compromissione funzionale, a fronte di una maggiore complessità dell’evento acuto. Inoltre l’introduzione del Codice Argento ha permesso di ridurre significativamente il tempo di permanenza globale in Pronto Soccorso. Anche la degenza media si è ridotta da 8,4 giorni a 7,3, grazie a un più corretto inquadramento di questa tipologia di paziente e la possibilità di avere a disposizione percorsi standardizzati tra ospedale e territorio.
Pertanto fino da oggi l’applicazione del Cadin ha permesso di ottenere risultati incoraggianti per indirizzare i ricoveri in ambito geriatrico e rendere più fluidi i percorsi ospedalieri.
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