Al San Valentino di Montebelluna è stata introdotta la tecnica del laser per il trattamento delle fistole perianali. “La novità riguarda l’implementazione degli interventi di chirurgia mini invasiva – sottolinea il Direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, Francesco Benazzi – E’ un processo in continua evoluzione che mira a far crescere le tipologie di interventi con una alta tollerabilità e una bassissima invasività per i pazienti. Si capisce bene che con queste tecniche il recupero sia più veloce, meno doloroso e soprattutto senza una prolungata ospedalizzazione”.
La tecnica al San Valentino è stata impiegata per il trattamento di due donne di 29 e 46 anni, portatrici di fistola da diversi mesi: “Il trattamento Laser ha evitato il ricorso alle tecniche tradizionali che avrebbero potuto mettere a rischio il delicato meccanismo della continenza anale che, specie nel sesso femminile, può risultare già compromesso a causa di precedenti lacerazioni da parto – spiega Maurizio De Luca, direttore del reparto di chirurgia dell’ospedale di Montebelluna – Le pazienti sono state dimesse in giornata e sono state soddisfatte del trattamento rapido, efficace ed indolore”.
La fistola perianale è una infezione cronica che si sviluppa nella zona anorettale successivamente ad un precedente ascesso e comporta la creazione di piccoli “cunicoli” che uniscono l’ano alla cute ad esso circostante: “Si tratta di una patologia molto invalidante per i pazienti in termini di qualità di vita. Infatti, da tali fistole fuoriescono secrezioni che, oltre ad essere maleodoranti, sono irritanti per la cute perianale causando dermatiti perianali. Ne consegue pertanto fastidio e prurito perianale – continua il dr. De Luca – L’unica tecnica risolutiva è quella chirurgica. Le tecniche tradizionali, purtroppo, possono essere gravate da danno agli sfinteri anali con conseguente sviluppo di gradi variabili di incontinenza ai gas e alle feci. Ciò perché le fistole attraversano nel loro decorso gli sfinteri anali che fisiologicamente regolano la nostra continenza”.
La tecnica mini invasiva introdotta nell’Ospedale San Valentino comporta l’impiego di una fibra ottica che conduce la luce laser, prodotta da un generatore, ad una specifica lunghezza d’onda di 1470 nm – 980 nm e ad una specifica potenza 14 W.
La fibra viene introdotta all’interno del tramite fistoloso e la luce laser viene erogata lungo l’interno provocando una sterilizzazione e denaturazione dei tessuti della fistola che viene così sigillata. Con questa procedura si risparmiano le delicate fibre dei muscoli sfinteri anali in quanto l’energia sprigionata con il Laser ha una limitata penetrazione e non danneggia i tessuti circostanti: “La fibra è flessibile per intervenire su fistole tortuose, indipendentemente dalla loro lunghezza. La tecnica è semplice, è efficace, dura pochi minuti, non richiede incisioni, non provoca significative cicatrici e non è caratterizzata da effetti collaterali di rilievo. Inoltre, è ripetibile in caso di insuccesso ed è combinabile con altri protocolli terapeutici” conclude il dr. De Luca.