Al San Matteo di Pavia nuove frontiere della chirurgia robotica
Niente cicatrici e solo un piccolo foro di due centimetri in corrispondenza dell’ombelico per asportare la cistifellea grazie alla chirurgia robotica.
I primi quattro casi sono stati trattati tra il due e il 10 maggio su pazienti tra i 30 e i 50 anni dimessi il giorno successivo. Gli interventi sono riusciti pienamente grazie all’equipe di chirurgia generale due del Policlinico di Pavia diretta dal Andrea Pietrabissa, esperto di chirurgia robotica. L’intervento può essere eseguito su pazienti di qualsiasi età a partire dai 18 anni.
In Italia la calcolosi biliare colpisce circa 5 milioni di persone, e le donne risultano il doppio degli uomini ma con l’avanzare dell’età la malattia colpisce ambedue i sessi.
Nell’intervento tradizionale di laparoscopia si devono obbligatoriamente praticare quattro incisioni: una per inserire la telecamera e tre per gli strumenti. Ora è possibile far passare tutto attraverso l’ombelico e ottenere un risultato estetico perfetto che non lascia tracce visibili. Il San Matteo è l’unico centro in Lombardia autorizzato a utilizzare questa chirurgia robotica che permette di operare attraverso una sola incisione. Inoltre presso il Policlinico è in corso una ricerca che, a breve, permetterà, di utilizzare la tecnica robotica anche per altri interventi chirurgici.
L’anno scorso solo in Lombardia le colecistectomie laparoscopiche sono state 15.500 al San Matteo 263 .
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