Al Rizzoli nuove tecnologie con il supporto della Fondazione
Dopo poco più di un anno e mezzo di vita e diversi progetti in cantiere, la Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli presenta i primi risultati tangibili all’Istituto.
È stata consegnata in questi giorni una sofisticata TAC intraoperatoria acquisita grazie alla Fondazione che ha ricevuto una donazione da parte di un solo generoso benefattore, che preferisce rimanere anonimo.
Si tratta di un sistema di diagnostica per immagini utilizzabile durante l’intervento chirurgico, direttamente in sala operatoria, abbinato a un sistema di chirurgia computer assistita che consente di fotografare la situazione in tempo reale e, limitando l’esposizione ai raggi X per i chirurghi e il paziente, permette di realizzare una vasta gamma di procedure complesse ottimizzando i risultati clinici.
L’altra strumentazione che l’Istituto può acquisire grazie alla Fondazione è un dispositivo di diagnostica per immagini a fluorescenza necessario per la diagnosi precoce e la cura del linfedema. Il dispositivo permette la visualizzazione dei dotti linfatici e della loro funzionalità e consente al chirurgo di identificarli sul paziente, per poi intervenire con tecnica microchirurgica.
Si tratta del primo passo verso la creazione al Rizzoli di un Centro Regionale per Diagnosi e Trattamento Chirurgico del Linfedema che sia punto di riferimento sia per la regione Emilia-Romagna sia per i pazienti che provengono da fuori regione ampliando così la rete dei servizi.
“Siamo molto felici di poter presentare oggi questi importanti risultati – afferma la presidente della Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli Federica Guidi – e vedere realizzati gli sforzi del nostro quotidiano lavoro di sensibilizzazione e raccolta fondi. Il primo grande ringraziamento va, naturalmente, al generoso donatore grazie al quale è stato possibile dotare l’Istituto di un macchinario così sofisticato.
Voglio poi ringraziare anche tutti coloro che hanno donato attraverso la campagna di crowdfunding che abbiamo attivato per il progetto ‘Vivere il linfedema’. Con il loro contributo siamo riusciti a raccogliere una parte della cifra necessaria e la Fondazione si è fatta carico del rimanente.
Questo è un momento speciale: sapere che dai prossimi giorni i professionisti dell’Istituto avranno a disposizione nuove tecnologie per andare incontro in modo sempre più personalizzato e specializzato ai bisogni dei pazienti, è una grande soddisfazione”.
Per l’assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, intervenuto alla presentazione delle nuove tecnologie, “l’Istituto Ortopedico Rizzoli fa un ulteriore passo avanti nella qualità della presa in carico dei pazienti. Lo fa grazie alla Fondazione Rizzoli, che ha supportato l’acquisizione della nuova tac e che ha promosso la raccolta fondi per il nuovo sistema di diagnostica, integrando la raccolta con fondi propri. Per la nostra sanità si tratta, oltre che di un aumento della qualità grazie a queste strumentazioni, anche di un segno tangibile della generosità dei cittadini, del loro sostegno alla sanità pubblica, cittadini che hanno contribuito a queste acquisizioni, nel caso della Tac con una cifra veramente ingente da parte di un donatore anonimo. Alla Fondazione Rizzoli e ai cittadini va quindi il nostro ringraziamento per questo gesto così importante.”
“Il Rizzoli da sempre è il punto di riferimento per i problemi ortopedici complessi e oncologici – sottolinea il direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli Anselmo Campagna. – Questo ruolo è riconosciuto anche a livello internazionale, come testimoniano due recenti indagini indipendenti: per la prestigiosa rivista statunitense Newsweek l’Istituto è all’ottavo posto della classifica mondiale per l’Ortopedia, primo assoluto in Italia; nell’indagine svolta dalI’Istituto Tedesco Qualità e Finanza su una serie di parametri tra cui trattamento medico e reputazione, cioè opinioni dei pazienti e di opinion leader del settore, il Rizzoli ottiene punteggio eccellente in tutti i parametri misurati. Grazie anche al supporto della Fondazione e all’ineguagliabile ruolo della ricerca dell’Istituto, questa capacità di essere all’avanguardia oggi si conferma. È un riconoscimento a tutti i professionisti, che continuano a dare il meglio di sé e a contribuire al prestigio del nostro servizio sanitario pubblico, ed è una garanzia per i nostri pazienti.”
“Per noi di LILL è stato un grande onore poter essere coinvolti per supportare questa iniziativa – dichiara la presidente Lega Italiana Lotta al Linfedema Chiara Giovannucci Orlandi. – Si parla ancora troppo poco di Linfedema e delle conseguenze devastanti che questa malattia porta a livello fisico e psicologico. Speriamo davvero che con il nostro supporto e lo sforzo di tutti il Rizzoli possa diventare un punto di riferimento per i pazienti affetti da questa malattia. Avere il supporto della Regione Emilia-Romagna in questo progetto sarà un grande passo avanti per la cura di questa patologia. Ci fa molto piacere dare l’annuncio dell’acquisto del dispositivo proprio alla vigilia del Limphaday, la giornata internazionale del Linfedema, siamo grati alla Fondazione Rizzoli e all’Istituto Ortopedico Rizzoli per questo percorso insieme.”
Si tratta di un sistema di imaging intraoperatorio abbinato a un sistema di chirurgia computer assistita che permetterà di incrementare l’accuratezza dell’intervento chirurgico, ottenere immagini intraoperatorie in tempi più rapidi e con minor rischio di contaminazione del campo e la riduzione dell’esposizione a raggi X per pazienti e operatori.
Altri vantaggi clinici di questa attrezzatura sono volumi di scansioni molto grandi, elevata qualità delle immagini, nessun vincolo sul posizionamento del paziente, riduzione dei tempi chirurgici.
Le più avanzate tecnologie di imaging garantiscono l’acquisizione intraoperatoria di immagini in 3D di qualità paragonabile a una TC e contemporaneamente consentono verifiche a due dimensioni indispensabili nella pratica clinica.
Dopo una ricognizione delle strumentazioni attualmente nella disponibilità dell’Istituto per valutare quali potessero essere le ulteriori attrezzature necessarie per l’implementazione del sistema di “imaging intraoperatorio”, è stata identificata questa tecnologia allo scopo di incrementare l’accuratezza degli interventi chirurgici con particolare riferimento ai bisogni connessi alla chirurgia vertebrale diretta dal prof. Alessandro Gasbarrini nonché degli interventi di natura oncologica eseguiti dalle altre strutture del Rizzoli. Insieme alla tac intraoperatoria, perché necessario al suo funzionamento, è stato acquisito uno speciale tavolo operatorio radiotrasparente. Il costo è pari a 1.034.000 euro
Il linfedema si manifesta con il gonfiore di una parte del corpo, dovuto a un accumulo di liquidi nei tessuti causato da un’alterazione del sistema linfatico, causato da una malattia rara riconosciuta o più spesso conseguente al trattamento di patologie oncologiche quali il carcinoma della mammella, melanomi, utero, intestino e testicolo, grossi traumi o terapie radianti che possono danneggiare il sistema linfatico.” È una condizione patologica altamente invalidante. Il sistema di imaging di fluorescenza è una tecnologia all’avanguardia, fondamentale per consentire la visualizzazione dei dotti linfatici, altrimenti non identificabili ad occhio nudo, e l’esecuzione di interventi di microchirurgia, già praticati per altre patologie grazie ad un Robot, tecnologia di altissimo livello, dalla Clinica IV Ortoplastica del Rizzoli diretta dal prof. Marco Innocenti. L’acquisizione di questo nuovo dispositivo permetterà di completare le possibilità di cura dell’Istituto Rizzoli creando un percorso che va dalla diagnosi alle cure per la patologia del Linfedema. Il costo è pari a 120.000 euro.