AAX Biotech sta collaborando con Oblique Therapeutics, una società biotecnologica che sviluppa nuovi farmaci anticorpali per malattie gravi. Questa collaborazione strategica sfrutterà la tecnologia di mappatura degli epitopi proprietaria di AAX Biotech, Seqitope, per accelerare il progresso dei programmi di Oblique Therapeutics.

La collaborazione inizierà con AAX Biotech che applicherà la sua tecnologia all’avanguardia Seqitope per caratterizzare i candidati anticorpi del programma antidolorifico di Oblique Therapeutics mirato al TRPV1, fornendo preziose informazioni per la prossima fase di sviluppo. Questo è l’inizio di una collaborazione più ampia e duratura, in cui AAX Biotech e Oblique Therapeutics intendono lavorare insieme su futuri farmaci candidati.

La startup svedese AAX Biotech è impegnata ad affrontare le richieste insoddisfatte nel progresso delle terapie anticorpali di prossima generazione. Le due tecnologie pionieristiche dell’azienda, Seqitope e Opti-mAb, migliorano le prestazioni e la sviluppabilità delle terapie basate su anticorpi e offrono una soluzione unica in un mercato in rapida crescita.

“Siamo entusiasti di unire le forze con Oblique Therapeutics e contribuire con la nostra potente tecnologia Seqitope ai loro sforzi di sviluppo di farmaci”, afferma Maria L. Knudsen, CEO di AAX Biotech. “Il nostro metodo ad alta risoluzione e ad alto rendimento consentirà a Oblique Therapeutics di accelerare il processo di sviluppo e di portare più rapidamente nuove terapie sul mercato”.

Oblique Therapeutics, un’azienda svedese che affronta il dolore attraverso la scoperta di anticorpi con la metodologia proprietaria AbiProt, è altrettanto entusiasta della collaborazione. Christer Nordstedt, CEO di Oblique Therapeutics, afferma: “La collaborazione con AAX darà a Oblique Therapeutics l’opportunità di comprendere come i nostri candidati farmaci interagiscono con il loro target a un livello che prima non ci era stato possibile. Ci consente inoltre di prevedere il la specificità del candidato e i potenziali rischi di effetti collaterali in una fase così precoce da poter essere evitati. La mia ipotesi personale è che la mappatura della specificità a questo livello sarà parte integrante dello sviluppo di anticorpi terapeutici.”