A Smau Milano i progetti più promettenti nel campo dell’industria biotech
Dalla realtà aumentata per formare i futuri chirurghi al tablet per la riabilitazione cognitiva di pazienti con deficit acquisiti. Dall’algoritmo che aiuta la ricerca farmaceutica di nuovi principi attivi all’elettrocardiografo indossabile che permette il monitoraggio continuo delle funzioni cardiache. Oltre alla crescente importanza delle stampanti 3D nella produzione di protesi. Queste e molte altre innovazioni nel campo della sanità saranno presenti a Smau Milano dal 23 al 25 ottobre, a testimonianza della vivacità di questo settore dell’economia italiana. A sanità e innovazione, soprattutto in ottica open innovation, sarà dedicato un evento specifico organizzato da Dompé farmaceutici, con l’obiettivo di approfondire le innovazioni presentate a Smau da imprese digital e realtà emergenti in ambito sanitario.
Quando si parla di innovazione nella sanità, si parla principalmente di due aspetti: la cosiddetta “sanità digitale”, cioè l’adozione di soluzioni per rendere sempre più efficiente e immediato il rapporto strutture sanitarie-medico-paziente, e la ricerca e sviluppo di nuovi farmaci e device per curare o migliorare la gestione delle patologie. Entrambi saranno presenti a Smau, in rappresentanza di un settore strategico per l’economia italiana dal fondamentale risvolto sociale.
L’Osservatorio Innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano ha confermato anche quest’anno la lenta ma costante crescita della sanità digitale. L’indagine 2018, infatti, ha rilevato che fra 2016 e 2017 i principali “fornitori di servizi sanitari” hanno aumentato gli investimenti in digitalizzazione: le strutture sanitarie hanno stanziato un budget di 890 milioni di euro, le Regioni 320 milioni, e in media ciascuno dei 47mila medici di medicina generale ha investito 1.551 euro. Gli ambiti principali sono la “Cartella Clinica Elettronica”, la gestione anagrafica dei pazienti e i servizi digitali ai cittadini. Molta strada, invece, c’è ancora da percorrere per lo sfruttamento delle tecnologie nella definizione e monitoraggio dei percorsi individualizzati di cura dei pazienti.
Fra i “produttori di sanità” il nostro Paese si conferma all’avanguardia. Il comparto “salute dell’uomo” è il core business di oltre la metà delle aziende biotech italiane, e queste producono da sole il 74% del fatturato dell’intero settore biotecnologico. Questi dati, che fotografano la vivacità della ricerca e dell’innovazione italiana nella sanità, arrivano dal rapporto 2018 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” di Assobiotec, l’associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie.
Chi crede decisamente nell’innovazione e, soprattutto, nell’Open Innovation è Dompé farmaceutici, una delle principali aziende biofarmaceutiche in Italia, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per malattie rare, spesso orfane di cura. Dompé sarà a Smau Milano per parlare di come un’azienda italiana ha fatto dell’Open Innovation uno dei driver principali. La casa farmaceutica, infatti, ha aperto una call per cercare e finanziare con 20mila euro i migliori progetti e idee nei settori dell’oftalmologia e della Nutrizione & Benessere. Ha questo obiettivo anche la partecipazione di Dompé allo Smau Live Show dedicato all’Open Innovation in programma in uno dei tre giorni di Smau. Inoltre, proprio con l’obiettivo di entrare in contatto con nuovi partner nel mondo dell’innovazione sarà realizzato un tavolo di lavoro dedicato all’Innovazione in Sanità in cui il management della casa farmaceutica incontrerà player digital, startup e operatori dell’ecosistema italiano dell’innovazione. Successivamente il management sarà guidato in uno startup “safari” per conoscere le più innovative realtà presenti in fiera e toccare con mano le loro innovazioni.
A supporto della Ricerca e Innovazione in campo sanitario è presente anche la Fondazione Cluster Regionale Lombardo delle Tecnologie per gli Ambienti di Vita. Il Cluster TAV è una realtà caratterizzata da eccellenza scientifica e tecnologica che riunisce un partenariato multidisciplinare composto da aziende, enti di ricerca, università e ospedali con l’obiettivo di favorire il dialogo tra questi attori per garantire innovazione in diversi settori, tra cui, in primis, il campo della Medicina Personalizzata, della Neuroriabilitazione, della Nutrizione, del Turismo della Salute e dello Sport. Il Cluster, grazie alla multidisciplinarietà del partenariato, è quindi in grado di supportare i partner durante tutte le fasi del ciclo di sviluppo di prodotti e servizi partendo dall’analisi dei bisogni dell’utente finale; passando per il processo di ricerca, sviluppo e innovazione dove le soluzioni studiate vengono integrate in nuovi prototipi o prodotti all’avanguardia che verranno poi testati con gli utenti finali per verificarne l’efficacia e l’usabilità. Partecipazione a workshop ed eventi nazionali e internazionali; formazione; progetti di ricerca e sviluppo sono tutte attività a cui i partner TAV possono partecipare grazie alla Fondazione. “La persona al centro e la tecnologia a supporto” è uno dei valori che guidano le attività promosse dalla Fondazione TAV che, grazie anche ai propri tavoli di lavoro tematici, identifica temi chiave e linee di sviluppo che condivide con le istituzioni regionali e internazionali con l’obiettivo di far convogliare gli investimenti per permettere agli attori dell’innovazione di supportare le loro ricerche. Un esempio? La Fondazione, è partner nel progetto europeo MEDTECH4Europe il cui scopo è quello di ottimizzare l’impatto delle politiche pubbliche a favore dell’accessibilità delle PMI alle infrastrutture di ricerca e innovazione nel campo delle tecnologie medicali.
Numerose le innovazioni in ambito sanitario presentate in questa edizione di Smau, ad iniziare dai software per il telemonitoraggio proposti da H&S, azienda presente sul mercato dell’Information Technology da 30 anni e con una forte specializzazione sulle soluzioni di telemedicina. Quest’anno l’azienda si presenta a Smau con una soluzione di telemedicina in ambito assicurativo che permette al paziente di monitorare in autonomia il proprio stato di salute, di tenere sotto controllo le patologie e di inviare i dati alla propria compagnia assicurativa. Tra le startup che, a Smau Milano, presenteranno i progetti innovativi in campo sanitario conosceremo Neurab, che ha realizzato Neurotablet, device e app con esercizi mirati attraverso cui un paziente con deficit cognitivi acquisiti può puntare a una riabilitazione, restitutiva o compensativa. Non solo, Neurotablet consente al medico di personalizzare e monitorare il percorso di cura anche da remoto. A Trento ha sede anche MediaClinics, che integra diverse tecnologie per progettare dispositivi di “wearable health” come CardioMonitor, l’elettrocardiografo indossabile piccolo e leggero che consente l’acquisizione in continuo e per lunghi periodi di tempo del tracciato del paziente, per un monitoraggio in tempo reale.
A Smau Milano Pradella Sistemi presenta Tecatech, speciali teche per defibrillatori aventi caratteristiche strutturali, di forte impatto estetico e dotate di tecnologie di controllo e trasporto dati da e verso le centrali operative. L’healthy aging, invece, è uno dei campi di applicazione dei servizi di consulenza di Humanfactorx: questa startup bergamasca adotta modelli di ergonomia applicata per valutare sicurezza ed efficacia dei dispositivi anche medicali in tutte le fasi della produzione, dalla ricerca e sviluppo alla prototipizzazione e test.
Nell’esplorare i campi di applicazione di, rispettivamente, realtà virtuale e stampa in 3D, Immersio e MarkOne hanno sviluppato progetti specifici in campo sanitario. Immersio ha ideato con ImmerCare una sorta di scuola di chirurgia virtuale: attraverso un intervento simulato, i medici possono apprendere in modo più semplice passaggi e protocolli, e sperimentare scenari di rischio per aumentare la loro preparazione. MarkOne, invece, sta sviluppando macchine di stampa 3D per materiali altamente tecnici come il PEEK, che nel settore medicale aprono la strada a modellazione di protesi e ricostruzioni anatomiche.
È invece spin off dell’Università di Genova Healthropy, che si rivolge a organizzazioni sanitarie per migliorare la gestione dei dati clinici in modo da renderli facilmente interpretabili e analizzabili. Altri progetti innovativi, infine, che usano la realtà virtuale in ambito sanitario arrivano dalla startup Tech4care, spin off dell’Università Politecnica delle Marche. Avendo come obiettivo l’innovazione dell’assistenza a persone fragili, non autosufficienti e con malattie croniche, Tech4care ha progettato Magic-Glass, un visore che consente ai pazienti post ictus di svolgere riabilitazione cognitiva e fisica anche a casa tramite serious games, e il dispositivo integrato VR-Relief che aiuta nell’autocura i pazienti con dolore cronico con app di rilassamento e riabilitazione. Net4Science, invece è la proposta di spin-off del gruppo di ricerca in Chimica Farmaceutica dell’Università “Magna Græcia” di Catanzaro. Lo spin-off fornisce consulenza e servizi avanzati e innovativi a soggetti pubblici e privati, a livello nazionale ed estero, che intendono svolgere e accelerare le attività di drug-discovery in campo poli-farmacologico e multi-target. L’approccio utilizzato è chiamato one drug – multiple targets e punta realizzare a composti in grado di interessare più bersagli terapeutici, coinvolti a vari livelli nella fisiopatologia di malattie complesse e multifattoriali. Tale approccio trova applicazione anche nella individuazione di effetti collaterali di sostanze bioattive. Il drug-repositioning rappresenta un’ulteriore risorsa messa a disposizione da Net4Science, indirizzata principalmente ad aziende interessate a riposizionare i composti già sviluppati, ma non ancora immessi con successo nel mercato.