A Modena si riuniscono gli esperti della patologia dell’utero
Il prossimo 10 marzo si terrà a Modena il congresso “Abnormal Uterine bleeding: dal sintomo alla terapia”, organizzato dal prof. Antonio La Marca (nella foto) e dalla dr.ssa Giovanna Sighinolfi della Struttura Complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena diretta dal prof. Fabio Facchinetti. Il meeting vedrà la partecipazione di oltre 150 specialisti da tutto il territorio nazionale che attenderanno al meeting con l’obiettivo di avere gli aggiornamenti scientifici riguardo alla diagnosi e alle nuove strategie terapeutiche per le diverse patologie dell’utero. L’appuntamento è alla Camera di Commercio di Modena a partire dalle 8,40. Gli specialisti del Policlinico illustreranno le novità in tema di diagnostica ormonale, ecografica ed isteroscopica per le varie patologie dell’utero e si analizzeranno i risultati dei più recenti studi clinici sui nuovi farmaci ormonali ed antiormonali così come verrà discusso il ruolo delle procedure chirurgiche confrontando le tecniche più consolidate con quelle più recenti e mini-invasive.
“La patologia dell’utero – spiega il prof. Antonio La Marca – può manifestarsi con numerosi sintomi tra cui il più frequente è rappresentato dall’irregolarità del ciclo mestruale. Quando siamo in presenza di sanguinamenti eccessivi parliamo di metrorragie. Tale irregolarità può avere caratteristiche a volte sfumate ed essere quindi facilmente accettata o trascurata dalla paziente ma a volte può assumere caratteristiche così rilevanti da portare la paziente alla ricerca di cure immediate. L’anemizzazione conseguente alle metrorragie può portare al ricorso di cure urgenti presso il pronto soccorso ed alla necessità di trasfusioni. Il conseguente stato di morbilità spesso si associa ad astensione dal lavoro e riduzione della qualità della vita della donna”. La nomenclatura moderna definisce le metrorragie con l’acronimo AUB che in ginecologia rappresentano una entità clinica estremamente comune. Le cause dell’AUB sono in effetti molteplici, tra cui spiccano le seguenti: i fibromi uterini, l’anovulazione, l’adenomiosi, l’iperplasia endometriale ed il tumore endometriale.
Per dare un po’ di dati, si stima che tra il 14 e il 25% delle donne in età riproduttiva sia affetta da sanguinamento mestruale eccessivo. In post menopausa 406/1000 donne-anno presentano almeno un episodio di AUB nei primi 12 mesi di menopausa e 42/1000 donne-anno presentano AUB nei primi 3 anni dopo la menopausa. Ogni anno, dal 5% al 10% delle donne in età fertile consulta il ginecologo per AUB dimostrando che si tratta di uno dei sintomi principali che porta le pazienti a consultare il medico. Negli Stati Uniti vengono eseguite circa 600 000 isterectomie in un anno ed il 70% di queste sono proprio dovute a irregolarità del ciclo.
Presso il Policlinico di Modena, l’ambulatorio di sanguinamento uterino anomalo nasce nel 2005 per l’esigenza, soprattutto per le pazienti provenienti dal pronto soccorso ginecologico, di trovare un percorso diagnostico chiaro per la presa in carico e strategie terapeutiche efficaci. Anche nella nostra realtà la metrorragia resta un problema molto frequente nelle donne. “Presso il nostro Policlinico il 30-40% degli accessi di pazienti non gravide al pronto soccorso ginecologico avviene per un sanguinamento riferito anormale dalla paziente stessa. Le utenti dell’ambulatorio sono donne di età anagrafica molto diversa che lamentano sanguinamenti uterini riferiti anomali per frequenza, ciclicità e quantità” – ha aggiunto la dottoressa Giovanna Sighinolfi.
Nel servizio lavorano attualmente diversi medici specialisti: il prof Antonio La Marca, che ne è anche responsabile, e le dottoresse Giovanna Sighinolfi, Valentina Grisentdi e Maria Giovanna Imbrogno coadiuvati da medici in formazione specialistica e dall’impiegata amministrativa la sig.ra Giuseppina Granata.
All’ambulatorio accedono più di 200 pazienti all’anno, e di queste circa un terzo per una prima visita. Ad ogni accesso viene eseguita la visita ginecologica bimanuale e l’ecografia transvaginale e vengono prescritti, se necessari, esami ematochimici o ulteriori esami strumentali. Viene poi spesso proposta una terapia medica o chirurgica a seconda del tipo di patologia riscontrata. Il grado di soddisfazione per l’assistenza ricevuta è elevatissimo, tanto che la metà delle pazienti visitate ogni anno è in carico all’ambulatorio stesso da oltre 3 anni per sanguinamenti anomali cosiddetti “cronici”. Questo è segno della fiducia nell’equipe medica e della compliance delle pazienti verso le terapie proposte.