A Cisanello nuovo polo integrato per la cura del diabete
Sono stati inaugurati a Cisanello, all’Edificio 8, i nuovi spazi dedicati alla Diabetologia pediatrica, con ambulatori contigui alla struttura dove da sempre si cura il diabete per adulti, per venire incontro alle esigenze di un’utenza – i bambini e gli adolescenti affetti da diabete – che purtroppo vede numeri in crescita in tutto il mondo e, soprattutto, in un’ottica di integrazione funzionale oggi sempre più necessaria.
Il diabete infatti non ha età: può colpire il bambino, il giovane, l’anziano. E il bambino diabetico diventerà un giovane, un adulto e, poi, un anziano diabetico. Per questo motivo la gestione della malattia non deve vedere nette separazioni tra età pediatrica ed età adulta. Con gli ambulatori che sono stati inaugurati si dà dunque continuità ed efficienza organizzativa a un percorso assistenziale già di fatto esistente, ma non integrato come invece sarà d’ora in avanti nei nuovi spazi, dove conviveranno e collaboreranno i due team diabetologici: quello dell’adulto e quello pediatrico, che finora operava all’interno della Pediatria al Santa Chiara.
Prima in Toscana, la Diabetologia dell’Aoup ha da anni istituito l’ambulatorio di transizione per facilitare il passaggio del giovane diabetico dalle cure pediatriche a quelle dell’adulto, così come previsto nel Piano strategico nazionale sulla malattia diabetica. Con la creazione dei nuovi ambulatori è stata realizzata una reale integrazione delle attività diabetologiche in età pediatrica, coordinate dal professor Diego Peroni, con quelle relative all’età adulta, coordinate dal professor Stefano Del Prato. L’obiettivo finale sarà garantire continuità e uniformità delle cure per il diabete mellito in tutte le sue fasi di evoluzione.
Oggi nel mondo sono oltre 425 milioni le persone affette da diabete mellito e tante anche in Italia e in Toscana. Lo stile di vita adottato nell’ambito familiare può svolgere un ruolo cruciale nell’instaurare quelle condotte corrette, utili a ridurre il rischio di diabete. La famiglia è quindi chiamata a un ruolo delicato e cruciale, visto che agisce in primo piano, in collaborazione con i medici, nel sostenere il bambino o l’adolescente con diabete mellito tipo 1, che poi diventerà un adulto che dovrà essere in grado di gestire autonomamente la sua malattia. E la Giornata mondiale del diabete – che ricorre il 14 novembre notizia correlata e che, nata con la Risoluzione n. 61/225 dell’Onu nel 2006, si celebra ormai da anni – per il 2018 ha scelto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto del diabete proprio a livello familiare, oltreché promuovere il ruolo della famiglia nella gestione, cura, educazione e prevenzione di una patologia che, nonostante tutto, continua ad essere in aumento.
“Il compito istituzionale di un ospedale di eccellenza – dichiara il direttore sanitario dell’Aoup Silvia Briani – è essere al passo con i tempi e, se possibile, precorrerli. In questo settore specialistico, in Aoup, svolgiamo attività all’avanguardia e vogliamo continuare ad avere un ruolo centrale, forti della collaborazione con il territorio, nell’erogare salute ai massimi livelli potenziando la fetta che riguarda le cure diabetiche in età pediatrica”.
Questa integrazione avviene attraverso la compartecipazione diretta delle attività cliniche diabetologiche rivolte all’infante, al bambino, all’adolescente e all’adulto, erogate in un’unica struttura in grado di offrire i seguenti vantaggi: la sicurezza di un percorso di cure senza soluzione di continuità; la condivisone di protocolli di ricerca, diagnosi e cura secondo le più aggiornate linee guida; il rafforzamento del proprio ruolo di coordinamento delle attività diabetologiche all’interno dell’Area vasta nord-ovest.
La Diabetologia pediatrica viene infatti a completare un contesto multispecialistico quale quello diabetologico dell’Aoup, che è già centro di riferimento regionale per la patologia dell’adulto, e che copre tutti i versanti delle complicanze metaboliche, in modo da rendere il percorso assistenziale del paziente diabetico, nel corso della sua evoluzione, concentrato in un unico luogo fisico, con tutte le professionalità necessarie presenti. Non si tratta quindi di un mero spostamento di personale poiché il team diabetologico pediatrico lavorerà a stretto contatto con gli specialisti del diabete nell’adulto, condividendo innovazione tecnologica e formazione. Basti pensare ai rapidi progressi tecnologici che stanno cambiando la terapia e all’ottimizzazione dell’esecuzione di alcuni esami specialistici essenziali nella diagnosi precoce di complicanze diabetiche come la retinopatia e la neuropatia. Inoltre, sempre nel rispetto del Piano nazionale sulla malattia diabetica, nei nuovi spazi che si inaugurano oggi sono stati creati gli ambienti idonei in quanto “bambini e adolescenti devono essere seguiti in ambiente pediatrico dedicato e specializzato, con interventi strutturati in funzione dei diversi tipi di diabete e fasce d’età. Inoltre, devono essere curati in ospedale solo nel caso in cui l’assistenza di cui hanno bisogno non possa essere fornita, a pari livelli, a domicilio o presso ambulatori o in day service. A questo scopo è necessario che la prevenzione, la diagnosi e la cura siano affrontate in area pediatrica, da personale dedicato e con specifica formazione. Ciò è indispensabile per consolidare gli interventi di prevenzione e migliorare l’assistenza ai bambini/adolescenti con diabete”.
“E’ attraverso azioni come questa – commenta il professor Peroni – che andiamo incontro non solo alle necessità del piccolo paziente diabetico ma anche a quelle della sua famiglia, in sintonia con il tema della Giornata mondiale del diabete 2018. E’ noto infatti come, ancor di più in età pediatrica, la partecipazione della famiglia al processo di cura sia elemento cruciale del successo della cura stessa”. Da anni, assieme all’Agd-Associazione giovani diabetici di Pisa e in stretta collaborazione con il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Usl Toscana nord-ovest, l’Aoup organizza incontri con il personale scolastico per la formazione sulla gestione del bambino/adolescente con diabete mellito a scuola.
Insomma, attraverso questo processo di integrazione, l’Aoup si troverà nelle condizioni di sviluppare tutte le competenze e strategie necessarie per gestire le nuove frontiere tecnologiche del trattamento del diabete come, ad esempio, la prossima introduzione dei primi “pancreas artificiali”. “La sfida al diabete richiede e sempre più richiederà – conclude il professor Del Prato – un lavoro d’equipe e le equipe hanno bisogno di lavorare gomito a gomito, in modo di perseguire la salute della persone con diabete, a qualsiasi età, con competenza e spirito di collaborazione”.