Con l’utilizzo della telemedicina le distanze si accorciano e diminuiscono i tempi di risposta. Lastre, tracciati, esami circolano in file tramite computer, da una parte all’altra del mondo, con l’obiettivo di avere maggiori valutazioni su una certa patologia. E’ quello che avviene da molti anni anche in Casentino, prima con la trasmissione a distanza degli elettrocardiogrammi e poi anche per gli esami radiologici.
La possibilità di una trasmissione a distanza di dati prodotti da strumenti diagnostici ha permesso agli ospedali periferici di avere sempre in tempo reale la valutazione o la diagnosi.
“Qui – spiega il responsabile del presidio casentinese Claudio Cammillini – le immagini radiologiche fatte in orario notturno e festivo vengono inviate telematicamente per la refertazione alla guardia radiologica in turno, fino allo scorso mese ad Arezzo e ora in Valdarno”.
La trasmissione delle immagini radiologiche notturne e nei festivi degli ospedali di Casentino, Valtiberina e Valdichiana, infatti fino ad oggi convergevano tutte su Arezzo, sommandosi alla normale attività del San Donato. Da questo mese, è stato possibile ridurre il carico di lavoro inviandone una parte alla guardia della Gruccia.
Sulla base di questa riorganizzazione quindi, il Casentino si appoggia all’ospedale di Montevarchi, la Valtiberina a quello di Arezzo e la Valdichiana presto trasmetterà le immagini a Nottola, dove è presente un’altra guardia radiologica.
“Grazie alla telemedicina – conclude Cammillini – non importa dove si trova il radiologo che legge l’esame. Abbiamo comunque, risposte in tempo reale da personale esperto che ci permette di poter iniziare subito la cura all’ospedale di Bibbiena o di decidere il trasferimento del paziente in un centro specializzato per la sua patologia”.
Questa nuova organizzazione permette di uniformare il carico di lavoro tra i vari presidi ospedalieri, senza che questo abbia nessuna ricaduta sui cittadini in termini di qualità, sicurezza e velocità di refertazione.