Al via, presso l’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale di Conegliano, la chirurgia mininvasiva per le protesi d’anca.
“Nelle scorse settimane siamo partiti con l’applicazione della tecnica mininvasiva, con accesso anteriore diretto, che va ad affiancarsi a quella tradizionalmente usata per la protesi d’anca – spiega il primario, Claudio Melchior -. La mininivasiva, che non può essere applicata a tutti in quanto, ad esempio, non è indicata in coloro che presentano masse muscolari molto sviluppate o alterazioni morfologiche dell’anca, risponde ai mutati bisogni dei pazienti che si sottopongo a protesi d’anca.
I pazienti odierni sono sempre più attivi anche in età avanzata, autosufficienti e in molti casi ancora integrati nel mondo del lavoro. Molti praticano, a vari livelli, attività ginnica o sportiva. Questi pazienti hanno bisogno dunque di una chirurgia che consenta un rapido ritorno alle loro normali occupazioni: di qui l’importanza, laddove possibile, dell’applicazione della mininvasiva, i cui principali vantaggi sono rappresentati dal recupero muscolare rapido, dalla riduzione della cicatrice operatoria, dalla ridotta limitazione funzionale nel post-operatorio con possibilità di iniziare a camminare già in prima giornata, dalla riduzione del dolore post-operatorio, del rischio di lussazione e del sanguinamento. Può essere utilizzata anche nelle fratture del femore dell’anziano, se possibile, per un precoce recupero della deambulazione.
Nel corso del 2017 gli interventi di protesi d’anca effettuati nei due nosocomi di Conegliano e Vittorio Veneto sono stati, complessivamente, oltre 350. “In un’ottica di integrazione e specializzazione dei nosocomi di Conegliano e Vittorio Veneto – anticipa Melchior – dal 2018 la chirurgia protesica verrà differenziata tra i due ospedali: al Santa Maria dei Battuti concentreremo gli interventi di protesi d’anca mentre quelli al ginocchio e alla spalla saranno effettuati a Vittorio Veneto”.
Oltre alla chirurgia mininvasiva per le protesi d’anca l’équipe del primario Melchior ha avviato, ad inizio anno, anche la microchirugia del piede, per patologie quali ad esempio l’alluce valgo, il dito a martello e il piede reumatoide e l’ambulatorio di chirurgia della mano, punto di riferimento per l’intera Ulss 2.