Al Meyer un’incubatrice super tecnologica per viaggi protetti e sicuri
Una incubatrice tecnologicamente all’avanguardia per far viaggiare i neonati che arrivano alla Terapia intensiva neonatale del Meyer nel modo più sicuro e protetto, con comfort e comodità che riproducono quelli garantiti dal pancione della mamma e l’assistenza medica, anche a distanza, di tutti gli specialisti di cui, di volta in volta, i piccolissimi hanno bisogno. L’incubatrice di ultima generazione appena arrivata nell’Ospedale pediatrico fiorentino, grazie alla Fondazione Meyer, è infatti dotata di apparecchiature avanzate in grado di renderla una vera e propria estensione della Tin, con un team di neonatologi e infermieri a disposizione pronti a entrare in azione laddove ce ne sia bisogno, con tutta la strumentazione necessaria per trasformare i punti nascita in cui si trovano i neonati da trasportare in un reparto ultra-specialistico. Inoltre la super culla sarà dotata di un’unità di telemedicina, così da poter trasmettere in tempo reale i parametri del neonato, rilevati al punto nascita, alla Tin del Meyer dove un team multispecialistico potrà consigliare le migliori terapie per il neonato. L’incubatrice sarà sempre a disposizione su un’ambulanza dedicata, ma all’occorrenza potrà salire anche a bordo di un elicottero o un aereo. La novità è stata presentata questa mattina in aula magna: a introdurre l’evento, è stato Alberto Zanobini, Direttore Generale del Meyer, mentre Marco Moroni, responsabile del Trasporto protetto neonatale del Meyer ha illustrato i dettagli del macchinario. A spiegarne i benefici per la Rete pediatrica toscana sono stati Francesca Bellini, Direttore Sanitario del Meyer, Carlo Dani, neonatologo di Careggi e professore ordinario di Pediatria dell’Università degli Studi di Firenze e Patrizio Fiorini, responsabile della Tin. Gianpaolo Donzelli, presidente della Fondazione Meyer, con alle spalle una lunghissima esperienza come neonatologo nella Terapia intensiva neonatale, ha tenuto una lectio dedicata al trasporto neonatale del Meyer che quest’anno compie ventidue anni.
L’incubatrice è dotata delle attrezzature più innovative: un ventilatore polmonare di ultima generazione – che permetterà di far viaggiare anche i neonati che fino ad ora erano “intrasportabili” per la gravità delle loro condizioni – un defibrillatore, un monitor capace di registrare tutti i tracciati e i parametri vitali del piccolo paziente. Un sistema di telemedicina permetterà poi di trasmettere questi dati al server dell’ospedale per essere valutati dai neonatologi della Tin. Ma queste informazioni cliniche, ovviamente protette da una password, potranno arrivare direttamente sul telefonino o il tablet dello specialista di cui si richiede la consulenza e che potrà quindi fornire il suo parere anche se si trova fuori dall’ospedale. Se la tecnologia è il punto di forza di questa apparecchiatura, anche il comfort è stato studiato nei minimi dettagli per ricreare il più possibile le condizioni ottimali del ventre materno: massima morbidezza, niente luce né sbalzi di temperatura. A disposizione dei piccolissimi pazienti, materassini speciali e contenitivi, realizzati con tessuti in ioni di argento per prevenire la possibilità di infezioni, e in grado di mantenere una temperatura tiepida e costante. Caratteristiche che sono frutto di un lungo studio a cui hanno contribuito gli operatori del Meyer.
Da ormai ventidue anni esiste un sistema di trasporto che consente ai neonati gravemente pretermine e ai piccolissimi con patologie che necessitano di cure e terapie ultra-specialistiche di lasciare gli ospedali in cui sono nati per raggiungere, in condizioni di massima sicurezza, la Terapia intensiva neonatale del Meyer, un reparto tutto dedicato a loro, in grado di fornire i trattamenti di cui hanno bisogno. L’immagine di questo servizio così importante è una cicogna che porta nel becco un fagottino: è questo il logo che campeggia sulle ambulanze dedicate al trasporto dei piccolissimi e fornite di una particolare attrezzatura. A metterle a disposizione, in questi anni, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, sono state quattro associazioni di volontariato: Croce Rossa di Bagno a Ripoli, la Croce Rossa di Incisa Valdarno, la Misericordia Firenze e Misericordia di Campi Bisenzio. Un impegno che questa mattina è stato premiato con il conferimento di uno speciale riconoscimento.
Quest’anno, a Natale, il Meyer ha voluto dedicare un video a tutti i piccolissimi che, ogni giorno, combattono la loro battaglia nelle culline della Terapia intensiva neonatale. A sostenere questi minuscoli guerrieri, la competenza e la professionalità degli operatori, le cure all’avanguardia e le tecnologie più avanzate. Ma anche tanti piccoli gesti d’amore, che si intrecciano a comporre storie speciali. Il video di Natale racconta proprio una di queste storie, quella di un neonato arrivato, grazie alla Cicogna del Meyer, nella Tin del pediatrico fiorentino, per essere curato nel migliore dei modi senza rinunciare alle coccole di mamma e papà, che possono stare insieme al loro piccolo ogni giorno, 24 ore su 24. Per riscaldarlo, ci sono le morbidissime creazioni donate delle mamme di Cuore di maglia, un’associazione di donne dal cuore grande che, utilizzando lane e tessuti pregiati, confezionano corredini per i bambini nati prima del tempo. Le loro opere, tutte fatte a mano, sono piccoli capolavori: scarpine microscopiche, cappelli in miniatura e coperte variopinte, che a Natale, ovviamente, diventano di uno squillante colore rosso.