Sensibilizzare la popolazione over 55 per farle capire l’importanza della prevenzione contro le malattie oftalmologiche. Questo lo scopo di ‘Vediamoci Chiaro‘, iniziativa patrocinata dall’Università degli Studi di Milano con un titolo che vale più di mille parole. Rivolgendosi alla fasce d’età che rischiano di essere più esposte a degenerazione della vista, la campagna di screening ha visto l’adesione di oltre 600 membri di nove centri socioricreativi del Comune di Milano, spaziando dal centro alla periferia del capoluogo lombardo.

Focus di ‘Vediamoci Chiaro’ è stato l’insieme delle maculopatie, ovvero le malattie che colpiscono la retina con la comparsa di vere e proprie macchie che offuscano la vista. Il dato più importante emerso dagli screening è che una persona su quattro di quelle visitate nel corso dell’iniziativa è risultata avere necessità di un successivo approfondimento specialistico proprio per le patologie maculari. Un segno, questo, di quanto sia importante ricordarsi di fare prevenzione.

“Esistono oltre ottanta tipi di maculopatie, ma la più frequente è quella maculare senile, la principale causa di compromissione della vista nel mondo occidentale- ha spiegato il dottor Giovanni Staurenghi, docente presso l’Università Statale di Milano e coordinatore dell’iniziativa- La tempestività è fondamentale per evitare che la vista peggiori. Le oltre 600 persone che hanno aderito alla campagna sono state visitate da un team costituito da un medico oculista e due ortottisti. Tra gli esami effettuati, ricordiamo la foto del fondo oculare tramite tomografia ottica a radiazione coerente e l’indagine della retina attraverso la microperimetria, uno strumento che permette di identificare in meno di un minuto perfino le alterazioni precoci della retina. Il risultato è stato che il 25% di chi si è sottoposto a screening senza presentare alcuna sintomatologia ha saputo di aver bisogno di nuove visite di approfondimento, ma addirittura il 5% ha scoperto di dover passare direttamente alla terapia”.

Quelle illustrate dal dottor Staurenghi sono cifre che fanno riflettere e che interpellano anche le istituzioni. “Dobbiamo investire sulla cultura della prevenzione – ha sottolineato Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano – Resta cruciale far capire alle persone che è importante farsi visitare già prima di accusare i sintomi della malattia. In questo senso, avvicinarsi a luoghi come i centri socioricreativi, frequentati dalle fasce di popolazione più a rischio, rappresenta il giusto modo di agire, proprio come fatto con ‘Vediamoci Chiaro'”.

L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo non condizionante di Roche Italia, casa farmaceutica da anni impegnata proprio nel contrasto delle patologie oftalmiche e non solo. L’azione di Roche non si limita alla ricerca, ma supporta anche campagne di prevenzione come quella che si sta concludendo. “Tra i pilastri che guidano la nostra azienda, vi è quello di garantire un migliore accesso a soluzioni terapeutiche innovative a tutti i cittadini che possano averne bisogno, favorendo allo stesso tempo un impegno attivo a livello della comunità grazie a programmi e investimenti in educazione alla salute e prevenzione – ha spiegato Anna Maria Porrini, direttore Medico di Roche Italia – Progetti come ‘Vediamoci Chiaro’ riflettono i nostri sforzi nel generare un impatto positivo sia per i pazienti sia per la società nel suo complesso”.

L’iniziativa si è avvalsa anche del supporto di personale volontario dei Lions Clubs International, a fianco dei cittadini e delle cittadine nelle fasi di prenotazione e accettazione. “Siamo la più grande organizzazione internazionale di club di servizio con oltre un milione e 400 mila soci distribuiti in oltre 48mila club in più di 210 Paesi nel mondo – ha dichiarato Rossella Vitali, Governatore distrettuale dei Lions della Città Metropolitana di Milano – Partecipare a un progetto come questo è un orgoglio: vedere nascere un sorriso sul viso di chi ha più bisogno è la nostra più grande ambizione”.