Una nuova startup dell’Università di Trento è stata presentata lo scorso 25 ottobre all’Università di Verona in occasione del primo Demo Day del Consorzio Inest, insieme ad altri progetti imprenditoriali di recente costituzione: si tratta di Fep. «Fep contribuirà a combattere la pandemia silenziosa dei batteri resistenti agli antibiotici e a sorvegliare patogeni virali», afferma Francesca Cutrupi, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata – Dip. Cibio dell’Università di Trento e cofounder della startup. 
Sviluppata grazie a un’iniziativa di Inest per la generazione e lo sviluppo di startup e spin-off da centri di ricerca, finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per 4 milioni di euro, Fep ha avuto l’opportunità di incontrare una platea di investitori ed esperti del settore con l’obiettivo di ricevere supporto in vista dell’uscita sul mercato.

L’approccio innovativo di Fep consiste nell’analisi delle acque reflue. Nello specifico, la startup «offre un servizio completo di campionamento, estrazione del materiale genetico e identificazione dei patogeni all’interno dei reflui»: queste le parole di Cutrupi. I dati raccolti da Fep sono poi elaborati per stabilire soglie di rischio e supportare i clienti nello sviluppo di piani di contrasto. «Il vantaggio di questo approccio risiede nella tecnologia che produce analisi non mirate, permettendo di individuare patogeni inattesi e migliorando la capacità di rilevamento precoce», prosegue la scienziata. 
Il servizio mira a combattere la pandemia silenziosa dei batteri resistenti agli antibiotici, ma offre anche analisi microbiologiche personalizzate per sorvegliare patogeni virali come influenza, malattie trasmesse da zecche e zanzare e zoonosi, quali il Covid-19. Questo il commento di Cutrupi: «La recente pandemia ha evidenziato la ricchezza di informazioni ottenibili dai reflui e l’utilità di una loro sorveglianza per capire come i patogeni circolano nelle comunità».

FEP è stata selezionata tra oltre 100 idee raccolte tra i principali atenei e istituti di ricerca triveneti. I progetti sono stati sviluppati a partire dallo scorso aprile grazie al programma di Accelerazione di iNEST, un percorso strutturato volto a trasformare idee imprenditoriali in realtà di business sostenibili.
Concluso questo programma, per la startup si apre ora la fase di raccolta fondi, con l’obiettivo di lanciare sul mercato il proprio servizio innovativo.