Pneumologia di Arezzo: i risultati ottenuti con la telemedicina
La Telemedicina come strumento per gestire il paziente pneumologico a casa con il supporto dei medici di medicina generale. Al San Donato di Arezzo il servizio è arrivato al suo terzo anno di vita e la Giornata del Respiro e delle malattie respiratorie che si celebra il 24 settembre è l’occasione per il reparto di Pneumologia e Utip di parlare dei risultati ottenuti con la telemedicina. Sono oltre 30mila le prestazioni, fra strumentali e ambulatoriali, effettuate ogni anno dalla Pneumologia di Arezzo cui si aggiunge una media di 700 ricoveri all’anno. Per quanto riguarda le malattie respiratorie in provincia di Arezzo sono circa 20mila le persone affette da BPCO, oltre 10mila quelle che combattono per problemi di asma mentre 300 aretini si ammalano ogni anno di tumore maligno dell’apparato respiratorio e circa 100 quelli che sviluppano una malattia interstiziale del polmone. Il fumo è al primo posto tra le cause delle malattie respiratorie.
Il Telepneumoconsulto è stato introdotto nella UOC Pneumologia e Utip del San Donato di Arezzo nel settembre 2021 dal dr. Raffaele Scala e dalla sua equipe come progetto pilota in risposta alla terza ondata da covid-19 che aveva rallentato e reso più difficile l’accesso alle prestazioni sanitarie. Ma il progetto era già stato applicato anche in periodo pre-covid e implementato successivamente alla pandemia.
Il progetto sperimentale ha coinvolto circa 170 medici di famiglia dell’area aretina grazie alla attivazione di una linea telefonica dedicata esclusivamente ai MMG da lunedì a venerdì cui si aggiunge una mail, con disponibilità h24, dedicata al telepneumoconsulto.
«La telemedicina svolge un ruolo chiave e rappresenta una nuova forma di presa in cura del paziente e di ottimizzazione delle terapie giornaliere – spiega il dr. Raffaele Scala – Direttore Uoc Pneumologia e Utip e Responsabile Area Pneumologica Asl Toscana Sud Est -. È un momento di condivisione con i vari specialisti sanitari nell’ottica di una multidisciplinarietà nella presa in carico del paziente e anche un’occasione di formazione continua per i vari professionisti della salute. IL TPC è uno strumento di comunicazione diretta tra lo Pneumologo Ospedaliero e MMG, che consente di superare le barriere burocratiche e temporali del percorso CUP aprendo al dialogo, condivisione e scelte decisionali riguardanti casi complessi oltre che per superare difficoltà amministrative e formali».
«Il Telepneumoconsulto – prosegue il dr. Raffaele Scala – ha permesso di monitorare il paziente, trovare soluzioni a problemi clinici come la gestione dell’asma, la riacutizzazione delle bronchiti e le polmoniti, il monitoraggio dei pazienti sottoposti a ventilazione meccanica al proprio domicilio sia invasiva che non invasiva e ad ossigeno-terapia domiciliare, la diagnosi e il controllo dei casi di sindrome da apnea ostruttiva notturna. A queste prestazioni in TPC si aggiungono le consulenze richieste per indirizzare un processo diagnostico e comparare immagini radiologiche e risultati degli esami effettuati».
«Il telepneumoconsulto è un validissimo strumento nella presa in carico di pazienti con patologia pneumologica – dichiara Assunta De Luca, Direttrice Sanitaria Asl Tse – e rafforza la collaborazione tra gli pneumologi della Asl e i medici di medicina generale. L’incontro formativo di sabato scorso ha permesso ai MMG di confrontarsi con gli pneumologi per rafforzare il ricorso a questo strumento e per migliorarne l’uso».
«I risultati di questa esperienza pilota – dice il dr. Scala – ci portano a riflettere sulla opportunità di come ottimizzare le vie di accesso per le visite specialistiche e renderle funzionali e operative già prima che vengono effettuate tramite una comunicazione preliminare tra i due professionisti, i medici di medicina generale sul territorio lo Pneumologo in ospedale».
Il telepneumoconsulto è stato impiegato anche per prenotazioni e gestione degli appuntamenti, richiesta di presa in carico del paziente, verifica e spiegazione degli esiti degli esami diagnostici e lettere di dimissioni. Inoltre il TPC è utile anche per il rinnovo di piani terapeutici, visite di controllo in ambulatorio.
Nel 2023 le consulenze in telepneumoconsulto sono state 756. Il reparto di Pneumologia ha condotto una indagine fra i circa 100 medici che hanno partecipato al questionario: 86 di questi si sono detti soddisfatti del servizio. Di questi il 50 % ha detto di avere risolto il problema clinico, il 36% che lo ha risolto spesso, e solo uno dei medici ha risposto di non aver risolto il problema attraverso il TPC. Il Telepneumoconsulto è stato usato dai medici di famiglia nel 65% dei casi per motivi clinici: metà di questi in relazione al percorso terapeutico. Il 25% delle chiamate in TPC è stato impiegato dai medici di medicina generale per consulto pneumologico in merito a radiografia e TC del torace. Meno frequentemente è stato utilizzato per consulenze su trattamenti clinici.
I consulti on line sono stati, inoltre, utilizzati per problemi legati ad asma, apnee notturne e covid-19. Nel 35% dei casi esaminati il TPC è stato utilizzato per questioni amministrativo burocratiche. Di questi, circa il 30% delle richieste di TPC è stata attivata per la presa in carico di pazienti sconosciuti agli ambulatori clinici. Il 27% per il rinnovo di piani terapeutici di pazienti in carico al Reparto e il 19% per condividere scelte prioritarie. Altre richieste sono relative alla riprogrammazione dei controlli di follow up per pazienti fragili e per questioni legate al percorso terapeutico e diagnostico.
Sotto l’aspetto amministrativo burocratico il 90% dei medici di famiglia ha mostrato apprezzamento per il TPC con feedback positivi. Inoltre Pneumologi e Mmg si sono trovati d’accordo nel procrastinare le priorità di visita o di esami specifici. In sostanza l’indagine effettuata in Pneumologia ha permesso di valutare i potenziali benefici del PTC nel migliorare la gestione dei pazienti con patologie respiratorie da parte di Pneumologi e medici di medicina generale del distretto aretino.
I principali risultati dell’indagine evidenziano: il TPC è stato attivato nel 65% di casi per consulenza clinica, principalmente nella condivisione di percorsi diagnostici mentre nella parte amministrativa evidenzia un 35% di impiego per attivazione e rinnovo di piani terapeutici,
In conclusione un alto numero di teleconsulti è stato attivato per richieste di presa in carico di pazienti.