Nell’era della medicina, dove velocità e precisione diagnostica sono vitali, il congresso “ABC Urgenze non traumatiche dell’addome“, tenutosi a Sassari il 19 e 20 settembre nella sala conferenze dell’Ersu in via Coppino, ha messo in luce le sfide contemporanee nella gestione delle emergenze addominali.

Organizzato dalla struttura di Scienze radiologiche, interventistiche e d’urgenza dell’Aou di Sassari e dalla Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica dell’Uniss, l’evento ha riunito esperti da tutta Italia, promuovendo una collaborazione interdisciplinare essenziale per il miglioramento delle cure ospedaliere. Il congresso, patrocinato dall’Aou di Sassari, dall’Università degli Studi di Sassari, dalla Società italiana di radiologia medica e interventistica, mirava a fornire ai partecipanti una visione completa delle patologie acute addominali, con un focus sulla diagnosi differenziale e l’uso razionale delle metodiche di imaging.

«Il nostro intento – ha detto professor Salvatore Masala, direttore della struttura di Scienze radiologiche – è mettere assieme docenti e direttori delle realtà universitarie e ospedaliere della nostra isola, quindi gli esperti italiani della materia». Masala ha sottolineato l’importanza di creare un linguaggio diagnostico comune per facilitare la collaborazione tra specialisti.

Un tema cruciale discusso è stata la riduzione delle dosi radianti, con il professor Mariano Scaglione, direttore della Scuola di Specializzazione, che ha spiegato: «La problematica dell’addome acuto non traumatico in ambito radiologico coinvolge un gran numero di professionisti, non soltanto i radiologi. Interessa, infatti, anche medici di pronto soccorso, chirurghi generali, chirurghi vascolari, cardiologi e cardiochirurghi, gastroenterologi e ortopedici». Questa necessità ha portato a riflettere sull’importanza di protocolli che ottimizzino l’uso delle radiazioni, senza compromettere la qualità diagnostica. La capacità di riconoscere rapidamente le patologie acute e di scegliere il trattamento adeguato è stata identificata come fondamentale.

Gli organizzatori del congresso hanno puntato a fornire ai partecipanti strumenti pratici per una gestione efficace delle emergenze. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di aggiornamento, creando un confronto su esperienze, metodi e tecnologie, con l’obiettivo di affrontare le emergenze addominali con sempre maggiore precisione.

Il congresso sassarese non è stato solo un momento di condivisione di conoscenze, ma ha segnato l’inizio di un percorso verso un modello d’eccellenza in ambito radiologico. Sassari si prepara a diventare un punto di riferimento, ospitando eventi futuri sul tema, fino al congresso europeo di emergenza-urgenza previsto per il 2026.

Questo impegno evidenzia la volontà della comunità scientifica sarda di posizionarsi come leader non solo a livello locale, ma anche in ambito europeo. Con un mix di professionalità, tecnologie avanzate e attenzione alla sostenibilità, il congresso ha tracciato la strada verso un futuro in cui l’approccio radiologico alle emergenze addominali potrà fare la differenza nella cura dei pazienti.