Tra le varie condizioni patologiche che possono interessare gli occhi, una delle più comuni è la sindrome dell’occhio secco, caratterizzata da una ridotta idratazione dell’occhio.

Secondo i dati riportati dal CIOS (Centro Italiano Occhio Secco), nel nostro Paese ne soffre un quarto della popolazione generale, ma interessa in particolare le donne over 45 (circa il 50%) e quelle in menopausa (circa il 90%).

Si tratta di una condizione fastidiosa caratterizzata da una sintomatologia variegata e da diversi fattori causali.

La gestione di questa patologia oculare passa attraverso l’attenzione ad alcuni fattori di rischio e a volte anche all’utilizzo di specifici colliri come per esempio il Collirio Cationorm, acquistabile in farmacia; si tratta di un collirio in emulsione oftalmica, più specificamente un’emulsione cationica che imita in modo efficace le lacrime naturali (trattiene l’umidità dell’occhio e riduce l’evaporazione mantenendo di conseguenza l’occhio idratato).

Cos’è la sindrome dell’occhio secco

Talvolta indicata come DED (Dry Eye Syndrome) o come sindrome da disfunzione del film lacrimale, la sindrome dell’occhio secco è una condizione patologica distinta in due forme principali: da dislacrimia (eccessiva evaporazione lacrimale) e da ipolacrimia (ridotta produzione lacrimale).

Esiste una terza forma in cui si hanno sia dislacrimia che ipolacrimia. In ogni caso comunque, l’occhio risulta scarsamente idratato in modo più o meno grave. Generalmente la condizione è bilaterale, ovvero colpisce entrambi gli occhi.

La dislacrimia è legata di solito all’ostruzione o a un cattivo funzionamento delle ghiandole di Meibomio, che si trovano nelle palpebre e sono adibite alla produzione della componente lipidica delle lacrime, mentre l’ipolacrimia si verifica quando le ghiandole lacrimali non producono una quantità di soluzione acquosa tale da mantenere una corretta umidità dell’occhio.

Fattori di rischio

La condizione può essere scatenata o aggravata da vari fattori come per esempio gli squilibri ormonali (come per esempio si verifica in menopausa), un’insufficiente idratazione generale (molto comune con l’avanzare dell’età), l’eccessivo utilizzo di dispositivi quali videoterminali e smartphone, l’utilizzo prolungato e quotidiano di lenti a contatto, le congiuntiviti allergiche, le blefariti, le infiammazioni oculari croniche, la presenza di alcune patologie metaboliche, lo stazionamento prolungato in luoghi polverosi, ventosi o in cui c’è un insufficiente livello di umidità ecc.

Come si manifesta la sindrome dell’occhio secco?

La sindrome dell’occhio secco determina un discomfort visivo più o meno importante; chi ne è affetto avverte fastidio a livello oculare, bruciore agli occhi più o meno intenso, arrossamento oculare, alterazioni visive, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, sensibilità alla luce, difficoltà ad aprire gli occhi al risveglio e, in alcuni casi, dolore oculare. Ovviamente non è detto che tutti questi sintomi e segni si manifestino contemporaneamente.

Il trattamento

È fondamentale mantenere un corretto livello di idratazione generale bevendo 1,5-2 litri di acqua al giorno e adottando un regime alimentare equilibrato ricco di frutta, verdura e pesce.

È altresì importante verificare che il livello di umidità degli ambienti dove lavoriamo e viviamo sia sufficiente. Occorre anche una corretta gestione dell’utilizzo dei videoterminali e dello smartphone prendendosi delle pause per riposare gli occhi.

In determinate condizioni (vento eccessivo, luce solare intensa) è utile proteggere gli occhi con occhiali da sole in modo da ridurre un’eccessiva evaporazione del liquido lacrimale.

Può essere altresì utile il ricorso a colliri a base di acido ialuronico e di lacrime artificiali di apposita formulazione che aiutano sia ad aumentare il livello di idratazione dell’occhio sia a mantenerlo idratato più a lungo.