Stabile l’incidenza delle sindromi simil-influenzali
Stabile l’incidenza delle sindromi simil influenzali in Italia, che nell’ultima settimana si attesta a 11,1 casi per mille assistiti, con una prevalenza di Rhinovirus e una percentuale ancora piccola di virus influenzali veri e propri. Lo affermano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet.
Stabile il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia. Nella 49° settimana del 2023, infatti, l’incidenza è pari a 11,09 casi per mille assistiti. Si sottolinea che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza.
L’incidenza è stabile in tutte le fasce di età, ma risultano maggiormente colpiti i bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 25,2 casi per mille assistiti. La scorsa stagione in questa stessa settimana l’incidenza di ILI nei bambini sotto i cinque anni era pari a 50,3 casi mille assistiti.
Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne il Molise. In dodici Regioni/PPAA è stata raggiunta la soglia di intensità media dell’incidenza.
Durante la quarta settimana di sorveglianza virologica, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 12,5%, in aumento rispetto alla settimana precedente.
Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano prevalenti rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09.
Tra i campioni analizzati, 142 sono risultati positivi per SARS-CoV-2, 99 per RSV e i rimanenti 169 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 102 Rhinovirus, 23 Adenovirus, 22 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 12 virus Parainfluenzali, 6 Metapneumovirus e 4 Bocavirus.