Francesco Saia è il nuovo presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica. Nominato a Milano al termine dei lavori del 44° Congresso nazionale, succede a Giovanni Esposito.

Fondata nel 1975 come Gruppo Italiano Studi Emodinamici, la società scientifica conta oggi 276 laboratori di emodinamica affiliati e circa 2mila soci ordinari. Attualmente gestisce una Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione in Cardiologia, un Centro Studi di Cardiologia Interventistica e il Giornale Italiano di Cardiologia Invasiva. In questi giorni la Società era riunita a Milano per il suo 44° Congresso nazionale.

Ed è proprio al termine di questo evento che è stato eletto Saia. Nato a Pescara, 52 anni e due dottorati di ricerca alle spalle, il cardiologo lavora presso l’unità operativa di Cardiologia dell’IRCCS dal 2003. Da quindici anni cura il programma di Cardiologia Interventistica Strutturale del Sant’Orsola, stabilmente primo centro italiano pubblico per numero di TAVI. È inoltre team leader dell’unico centro italiano capace di eseguire angioplastiche polmonari in pazienti con cuore polmonare cronico tromboembolico, malattia rara ma molto grave che colpisce spesso anche pazienti giovani compromettendo drammaticamente anche la qualità della vita.

Quattro i principali punti del suo programma di mandato biennale: aumentare l’offerta terapeutica delle procedure di interventistica strutturale, puntare su digitale e intelligenza artificiale, sfruttare la sinergia delle reti per l’infarto miocardico acuto per migliorare il trattamento dei casi gravi di embolia polmonare e, infine, puntare sulla ricerca anche nella medicina di genere.