Al Policlinico San Donato una nuova macchina per la Tomografia Computerizzata a conteggio di fotoni
Arriva all’IRCCS Policlinico San Donato una macchina di ultima generazione per la tomografia computerizzata a conteggio di fotoni.
“Siamo tra i primissimi ospedali in tutto il mondo a disporre di una simile tecnologia – spiega il dott. Pietro Spagnolo, Responsabile Tomografia Computerizzata Cardiovascolare presso l’Istituto -. Stiamo partecipando in primissima linea all’innovazione nel campo dell’imaging medico, creando valore per i pazienti e l’intero Sistema”.
Approfondiamo insieme all’esperto i vantaggi che l’utilizzo della PCCT garantisce e le principali caratteristiche marcatamente innovative della strumentazione, in funzione presso l’IRCCS Policlinico San Donato dal mese di giugno.
“A prima vista, anche all’occhio di noi addetti ai lavori, una macchina per la Photon Counting Computed Tomography non appare molto diversa da una macchina per la Tomografia Computerizzata convenzionale – spiega il dott. Spagnolo -. Dal punto di vista meramente estetico, sono entrambe grandi macchine con un’apertura centrale ad anello, attraverso la quale scorre un lettino mobile, sul quale viene disteso il paziente”.
La differenza principale tra la PCCT e la TC convenzionale risiede nella tecnologia interna, non nell’aspetto o forma esterni. La PCCT utilizza, infatti, dei rilevatori speciali che sono in grado di contare e misurare l’energia dei singoli fotoni dei raggi X.
“In termini chiari e semplici, questa tecnologia avanzata permette di: ottenere immagini di qualità superiore; fornire informazioni più dettagliate sulla composizione dei tessuti corporei.
Un vantaggio di valore inestimabile” continua l’esperto.
L’obiettivo dei professionisti dell’IRCCS Policlinico San Donato è quello di garantire ai pazienti le migliori cure e tecnologie disponibili. Approfondiamo con il dott. Spagnolo i punti di forza della macchina, tra le tecnologie più all’avanguardia attualmente in uso: la PCCT è un tipo di tecnologia di imaging medico che conta i fotoni individuali che emergono da un oggetto dopo essere stati irradiati; a differenza della Tomografia Computerizzata tradizionale, che utilizza rilevatori di energia integrata, la PCCT utilizza un semiconduttore purissimo, che consente di effettuare il conteggio di fotoni; i rivelatori PCCT possono misurare l’energia di ogni singolo fotone, consentendo l’acquisizione di dati spettrali. Questo permette di ottenere immagini a colori, dove ciascuno di questi rappresenta un diverso livello di energia, a differenza dell’immagine monocromatica in TC convenzionale; la PCCT offre immagini con un contrasto significativamente migliorato, grazie alla capacità di differenziare i fotoni in base alla loro energia; grazie alla sua elevata efficienza quantica e alla capacità di eliminare il rumore elettronico, la PCCT può potenzialmente ridurre la dose di radiazione necessaria per l’acquisizione dell’immagine; la capacità di rilevare l’energia dei fotoni permette alla PCCT di distinguere tra diversi tipi di tessuti e materiali con estrema precisione, migliorando, ad esempio, il rilevamento di calcoli renali, placche nelle arterie, etc; la PCCT può offrire dati quantitativi accurati sulla composizione dei tessuti, consentendo ai medici di ottenere informazioni più dettagliate sulle condizioni del paziente.
“Abbiamo la concreta possibilità di mettere a disposizione dei nostri pazienti una macchina che, grazie alla sua capacità di fornire immagini ad alta risoluzione e contrasto, ha il reale potenziale di migliorare la diagnosi e il monitoraggio di diverse malattie – continua il medico -.
La ricerca non si è arrestata, al contrario, procede con costanza: l’obiettivo è quello di rendere la tecnologia PCCT sempre più accessibile e utilizzabile in un’ampia gamma di applicazioni cliniche. Si prevede che la PCCT avrà un impatto significativo sulla pratica medica nel prossimo futuro e noi, qui all’IRCCS Policlinico San Donato, stiamo contribuendo attivamente: in questo momento, siamo un attore fondamentale” conclude il dott. Spagnolo.