STADA Health Report 2022: le condizioni di salute in Europa stanno peggiorando
In calo la soddisfazione nei confronti dei servizi forniti dai Sistemi Sanitari; un cittadino europeo su sei si sente sul punto di un tracollo emotivo e psicologico; i livelli di stress sono in aumento, così come si registra un peggioramento della qualità del sonno e difficoltà a prendere appuntamenti dal medico.
Sotto molti aspetti l’Europa sembra essere sull’orlo di una sorta di “corto circuito” sanitario. D’altro canto, però, più della metà della popolazione in Europa sta cercando di mangiare in modo più sano e circa un terzo della collettività è favorevole a fare uso di integratori per migliorare la propria dieta. La maggioranza delle persone, comunque, continua a ritenere che la propria salute mentale sia buona e tre europei su cinque ritengono che il Sistema Sanitario del proprio Paese durante la Pandemia sia stato soddisfacente.
Questi sono solo alcuni dei risultati dello STADA Health Report, un’indagine pan-europea giunta al quarto anno, due dei quali quasi del tutto oscurati da Covid-19.
L’edizione dello scorso anno aveva offerto una prima fotografia dei pensieri e dei sentimenti dei cittadini europei a un anno dalla pandemia sanitaria.
Dopo l’iniziale fermento suscitato dalle restrizioni imposte e dall’obbligo di indossare le mascherine, lo STADA Health Report 2022 porta alla luce alcune delle implicazioni di fondo relative a questo difficile periodo per i sistemi sanitari del Vecchio Continente.
Non è una novità che la salute mentale sia condizionata dalle tensioni proprie della vita moderna. Le sfide degli ultimi anni durante la pandemia stanno gravando sul benessere emotivo e psicologico della popolazione europea.
Dai risultato dello STADA Health Report 2022 emerge che il livello di burnout percepito – coloro che realmente si sentono in una costante condizione di burnout o si sentono sul punto di essere in questa condizione di saturazione psicologico-emotiva- ha raggiunto un massimo storico, intorno al 59% della collettività; un aumento del 5% rispetto allo scorso anno.
Le persone nei Paesi dell’Europa orientale si sentono particolarmente sensibili al burnout: in Polonia, il 70% afferma di aver provato sentimenti di burnout almeno una volta nella vita. In generale, le donne hanno maggiori probabilità di sentirsi a rischio di burnout rispetto agli uomini. Per quanto riguarda l’età, gli europei di età compresa tra i 25 e i 34 anni rappresentano il gruppo più vulnerabile.
Per quanto riguarda il benessere mentale in generale, quasi un europeo su tre ha registrato un peggioramento, in particolare le persone in Austria, Italia e Portogallo.
Tuttavia, la maggioranza degli europei valuta la propria salute mentale “buona”, solo poco più di uno su dieci la descrive come “mediocre”.
Quando alle persone è stato chiesto con chi avrebbero parlato circa la propria salute mentale, più della metà dei belgi ha citato il proprio Medico di Medicina Generale, mentre una percentuale simile di austriaci ha menzionato il proprio partner.
Anche i livelli di stress sono aumentati in generale: il 37% degli intervistati sostiene di essersi sentito sempre più stressato dall’inizio della pandemia.
Nel 2021, questo dato si attestava al 25% circa. Quest’anno invece, gli adulti in Italia, Portogallo, Romania e Spagna hanno riportato maggiori livelli di stress, mentre le persone in Francia, Germania, Paesi Bassi e Svizzera sono state meno colpite da questa problematica. Infatti, una persona su 10 in Francia e Svizzera, insieme al 12% degli adulti del Regno Unito, ha riferito che i propri livelli di stress durante la Pandemia da Covid-19 erano effettivamente migliorati.
A causa dell’aumento dei livelli di stress e burnout, non c’è da meravigliarsi quindi che molti Europei abbiano problemi di insonnia. La quota di persone che segnalano problemi a prendere sonno durante la notte è aumentata del 15% negli ultimi 12 mesi – oggi il 35% ha difficoltà a passare una notte di pieno riposo. La scarsa qualità del sonno è un problema particolarmente sentito in Francia, Italia, Spagna e nel Regno Unito, mentre il Kazakistan, Paesi Bassi, Serbia e Svizzera sono tra i primi per quanto riguarda una buona qualità del sonno.
Gli ultimi due anni sono stati difficili non solo per la popolazione europea, ma soprattutto per i Sistemi Sanitari.
Eppure, a due anni dall’esordio della Pandemia poche persone in Europa sembrano avere fiducia nei confronti dei propri Sistemi Sanitari. Negli ultimi anni, la soddisfazione è diminuita in modo incredibile, complessivamente del 14% – dal 78% nel 2020 e 74% nel 2021 fino al 64% nel 2022.
Più di un terzo delle persone in Repubblica Ceca, Romania e Italia ha dichiarato di aver posticipato o annullato gli appuntamenti medici a causa della paura dei contagi durante la pandemia così come ottenere un appuntamento dal Medico di Medicina Generale è stato segnalato come problematico in diversi Paesi.
“Attraverso lo STADA Health Report, ci proponiamo di fornire dati per stimolare un dibattito sulle tendenze relative all’assistenza sanitaria e alle azioni necessarie per sostenere ulteriormente il prezioso lavoro svolto ogni giorno dai nostri partner di fiducia, quali medici, ospedali, farmacisti che si adoperano quotidianamente a favore dei pazienti”, dichiara Peter Goldschmidt, CEO di STADA.
Lo STADA Health Report 2022 mostra che gli Europei rimangono fedeli alle farmacie, nonostante la crescente concorrenza delle fonti online. Infatti, oltre la metà si reca fisicamente in farmacia almeno una volta al mese, il 27% addirittura più volte al mese, se non settimanalmente.
Considerando che i farmacisti sono considerati una delle fonti di informazione sulla salute più attendibili (57%), questo dato non sorprende: ancora oggi, la consulenza individuale, face to face, rimane un servizio essenziale e molto apprezzato. Inoltre, il 35% delle persone intervistate sulla propria idea di farmacia ideale riporta proprio l’interazione con il farmacista come una vera e propria caratteristica fondamentale.
All’interazione individuale segue con valori attestati intorno al 33% la possibilità di ordinare farmaci online nella propria farmacia di riferimento.
I risultati dello STADA Health Report suggeriscono, quindi, che una delle principali sfide per le farmacie del futuro potrebbe essere quella di trovare il modo di combinare l’assistenza e la consulenza individuale con la comodità offerta dai servizi online.
“La nostra purpose ci impone di condividere e discutere questi risultati con i farmacisti e con tutti gli altri stakeholder del settore sanitario in tutta Europa, contribuendo così a migliorare la salute dei pazienti”, conclude Goldschmidt.