Italia Longeva lancia la campagna #MiVaccinoNonMiAccendo
“C’è un fuoco che accende uno dei dolori più forti e debilitanti per gli anziani: fai che non ci sia bisogno di spegnerlo”: è il fuoco di Sant’Antonio, o herpes zoster, un nemico silente per i più fragili, che grava sulle famiglie e sui costi del SSN, ma non ancora adeguatamente considerato sotto il profilo della prevenzione. Oltre 41 milioni di euro l’anno è l’impatto economico dell’herpes zoster, tra costi indiretti e costi diretti, questi ultimi per il 50% attribuibili ai ricoveri per complicanze, che interessano principalmente gli anziani.
Ad accendere i riflettori sulla “Cenerentola” delle malattie infettive prevenibili da vaccino è lo spot della campagna di comunicazione sociale di Italia Longeva #MiVaccinoNonMiAccendo, presentata oggi al Ministero della Salute, nel corso del convegno “Strategie e strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale contro l’Herpes Zoster”. L’evento, patrocinato dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, dalla Società Italiana di Igiene e dalle Società scientifiche di Medicina Generale, ha riunito istituzioni, esperti e attori della sanità sul territorio per confrontarsi sulle strategie più efficaci per aumentare l’awareness sulla patologia e contribuire all’innalzamento delle coperture vaccinali, oggi sensibilmente inadeguate rispetto ai bisogni di salute della popolazione anziana.
Lo spot, che ha ricevuto il patrocinio di Fondazione Pubblicità Progresso, sarà on air da lunedì 11 luglio sulle emittenti radiofoniche nazionali e in autunno sulle principali TV generaliste, oltre ad essere disponibile sul sito www.italialongeva.t. Obiettivo della campagna è aumentare la consapevolezza sulla gravità dell’herpes zoster e delle sue complicanze con l’avanzare dell’età, e sull’importanza della vaccinazione che rappresenta oggi l’unica arma efficace per limitare la diffusione della malattia e proteggere le persone anziane e fragili, a salvaguardia di un invecchiamento attivo e in salute.
Si calcola che circa 1 adulto su 3 sia a rischio di sviluppare l’infezione, causata dalla riattivazione del virus della varicella avuta da bambini, che rimane latente nell’organismo, a livello del sistema nervoso. In Italia oltre 150.000 persone l’anno si ammalano di herpes zoster, la cui severità aumenta con l’età a causa di difese immunitarie più deboli e della presenza di malattie croniche che rendono gli anziani più vulnerabili anche rispetto all’insorgenza e alla gravità delle complicanze. Tra queste, la nevralgia post-erpetica, che si manifesta all’incirca nel 25% dei pazienti con un dolore in molti casi talmente forte da comportare una perdita permanente di indipendenza con ripercussioni non solo sui pazienti ma anche sui familiari, oltre ad aumentare i ricoveri e la richiesta di assistenza a lungo termine.
Non solo, se l’infezione colpisce il nervo ottico, può comportare una riduzione permanente della vista e persino la cecità, mentre il coinvolgimento del nervo facciale, vicino all’orecchio, può causare paralisi facciale e perdita dell’udito. A ciò si aggiunga il rischio di infezioni batteriche delle vescicole con le quali l’herpes zoster si manifesta a seguito della riattivazione del virus della varicella.
“Dinanzi alla minaccia dell’herpes zoster sulla salute e l’autonomia degli anziani, il vaccino rappresenta uno strumento ‘salva-qualità di vita’, e per questo importante, al pari delle più note vaccinazioni raccomandate per i soggetti fragili”, spiega Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva. “Ma sull’herpes zoster c’è un enorme vuoto comunicativo che si traduce in una bassa percezione del rischio di ammalarsi e della potenziale gravità della malattia, nella scarsa conoscenza dell’esistenza di vaccini efficaci e gratuiti per i 65enni. Per questo motivo, è importante informare sul maggior rischio che si corre da anziani o se si è affetti da patologie croniche, e promuovere il valore della vaccinazione che riguarda la qualità di vita degli anziani e dei caregiver, e la sostenibilità dell’intero sistema di welfare”.
“La vaccinazione anti-zoster, insieme alle altre vaccinazioni raccomandate per gli over-65, non può prescindere da adeguate politiche vaccinali e dal contributo di tutti i professionisti sanitari chiamati a promuovere il più possibile il valore delle vaccinazioni”, dichiara Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute. “Per questo motivo il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2022-2025, in via di emanazione, pone particolare attenzione al rilancio della vaccinazione dell’adulto e dell’anziano e terrà in considerazione l’esperienza, anche organizzativa, maturata durante la pandemia”.