Taglio del nastro di Regione Lombardia alla casa di comunità di Goito
Tripla inaugurazione per ASST di Mantova, alla presenza del presidente e della vice presidente di Regione Lombardia e di numerose autorità locali. Primo taglio del nastro in mattinata alla Casa di Comunità di Goito, espressione della legge di potenziamento della sanità lombarda.
A seguire, la visita si è spostata all’ospedale di Mantova, dove sono state presentate la nuova risonanza magnetica 3 Tesla e la tac spect, due apparecchiature di ultima generazione che miglioreranno sensibilmente la risposta alla domanda di salute della popolazione. Ospedale e territorio che si prendono cura, integrandosi, per una sanità d’eccellenza. Nel pomeriggio, visita al cantiere dell’ospedale di Asola, partito il 5 maggio dopo uno stop durato anni.
ASST Mantova sta inoltre lavorando a pieno ritmo sia nell’ambito dell’attività dedicata ai pazienti Covid che a favore di una piena ripresa delle prestazioni legate alle altre patologie, con numeri in crescita, che si avvicinano a quelli del 2019. Questo trend vale per i ricoveri, gli interventi, chirurgici, il settore ambulatoriale, gli accessi al Pronto Soccorso. Risultati raggiunti grazie a un grande sforzo organizzativo e alla dedizione di tutto il personale.
La rete territoriale di assistenza di Asstprevede la realizzazione di 9 case della comunità e 5 ospedali di comunità. Il progetto ha tenuto conto del criterio della prossimità e della possibilità di fruire in primis degli immobili di proprietà dell’azienda. La casa di comunità di Goito è stata ricavata all’interno della sede territoriale, Strada Statale Goitese 313.
Sono numerose le attività svolte dal personale coinvolto, oltre 55 unità fra sanitari e amministrativi: cure primarie, erogate attraverso équipe multidisciplinari, con la presenza di cinque medici di medicina generale e un pediatra di libera scelta; punto di accesso per informazioni e primo contatto; servizio di assistenza domiciliare di livello base, specialistica ambulatoriale (cardiologo, diabetologo, oculista, reumatologo, odontoiatri, chirurgo generale, endocrinologo, dermatologo); servizio infermieristico; sistema di prenotazione collegato al Cup aziendale; integrazione con i servizi sociali per la cronicità; servizi diagnostici per il monitoraggio della cronicità; continuità assistenziale; punto prelievi; servizi sociali alla persona e alla famiglia; attività consultoriali.
“L’obiettivo – ha dichiarato la vice presidente di Regione Lombardia – è la presa in carico della persona, non della malattia. Intendiamo inaugurare, in tempi certi, il 40 per cento delle case di comunità nel 2022, il 30 per cento nel 2023 e un altro 30 per cento nel 2024”.
Per il territorio mantovano, la tabella di marcia prevede il seguente cronoprogramma: nel 2022 le case di comunità di Goito, Bozzolo, Asola, Viadana, gli ospedali di comunità di Bozzolo (già attivo) e Borgo Mantovano; nel 2023 le case di comunità di Suzzara, Quistello, Sermide e l’ospedale di comunità di Viadana. Nel 2024 le case di comunità di Mantova e Castiglione delle Stiviere, gli ospedali di comunità di Mantova e Asola.
Il direttore generale di Asst ha parlato di un “cambiamento culturale importante nell’approccio, nel modo di curare, che diventa una risposta sempre più integrata”.
“La Casa di Comunità di Goito – ha commentato il presidente – è prova di efficacia immediata della nuova legge di potenziamento della sanità territoriale. Che coinvolge sempre di più i sindaci nelle scelte, in un’ottica di collaborazione, per un servizio a 360 gradi. Ci avviniamo così ai cittadini sul territorio, ma rafforziamo anche, in parallelo, l’eccellenza degli ospedali”.
Il presidente ha poi aperto una parentesi sulla carenza di personale: “Regione ha sostenuto fortemente il tema nelle sedi e con gli interlocutori competenti. La possibilità di assumere incarichi professionali in convenzione, riconosciuti come crediti formativi, durante il percorso di formazione in medicina generale è testimonianza di quanto abbiamo ben presente la doverosa risposta alla carenza di medici e, congiuntamente, il valore di un tirocinio professionalizzante a potenziare la stessa formazione”.
Il direttore generale di ASST ha ringraziato Regione e il personale dell’azienda per “quello che ha definito un sogno che si realizza, poter disporre di due apparecchiature di ultima generazione decisive per la sanità mantovana”.
Durante la tappa al Poma, la vice presidente ha ricordato gli investimenti previsti dal Pnrr per la provincia di Mantova per il rilancio dell’ospedale e la valorizzazione del territorio mantovani: “Sono 42 milioni di euro, 7,5 dei quali per grandi apparecchiature. Il resto per rafforzare la medicina territoriale verso la costituzione di case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali. A questi si aggiungono 24 milioni di euro stanziati nel triennio 2020-2022 per vari interventi sui presidi ospedalieri”.
Il presidente ha parlato del Poma come di un “ospedale importante, che deve giocare sempre di più in attacco, perché Mantova è nel cuore della Lombardia”.
Il sindaco di Mantova ha commentato: “Il compito dei sindaci è di essere uniti e restare al fianco di questo percorso di crescita”.
L’apparecchiatura, installata in Medicina Nucleare, rappresenta una nuova modalità per l’esecuzione degli esami di medicina nucleare eseguiti da ASST di Mantova. È una metodica avanzata, unica nel suo genere in provincia di Mantova, che amplierà e completerà lo spettro diagnostico offerto alla popolazione mantovana e non solo. La tomografia a emissione di fotone singolo, meglio conosciuta con l’acronimo Spect, è una tecnica tomografica di imaging medico diagnostico della medicina nucleare che impiega una radiazione ionizzante, i raggi gamma, prodotta da un radiofarmaco inoculato nel paziente.
Il nuovo macchinario unisce alla Spect classica una Tac, col vantaggio di poter localizzare con estrema precisione le patologie sia in ambito oncologico che non oncologico. È un’apparecchiatura innovativa per l’Asst di Mantova che ha sempre svolto esami con la sola tecnica Spect. Il valore dell’apparecchiatura è di 540.338 euro, a cui si aggiungono circa 320.000 euro per i lavori di ristrutturazione dei locali che la ospitano. Verrà messa in funzione entro la fine di maggio.
La nuova risonanza magnetica, che si trova nella struttura di Radiologia a Mantova è una diagnostica ad alto campo magnetico, 3 Tesla, di ultimissima generazione. Questa tecnologia estremamente avanzata consente di ottenere immagini più accurate per la maggior parte delle strutture anatomiche del corpo. I risultati prodotti sono rappresentati da immagini che devono essere il più sensibili possibili alla patologia e fornire il massimo dettaglio raggiungibile. Il macchinario è collocato al piano seminterrato del blocco B, nei due locali precedentemente adibiti ad ambulatori di ecografia. Verrà messo in funzione entro la fine di maggio.
La nuova risonanza si aggiunge alla risonanza 1,5 Tesla, già in uso nella struttura di Radiologia del Poma. Offrirà numerosi vantaggi, consentendo di velocizzare i tempi d’esame, ottenere una qualità delle immagini molto superiore e soddisfare le esigenze della Neuroradiologia di ASST Mantova. L’apparecchiatura 3 Tesla viene impiegata con indubbio vantaggio nella diagnostica avanzata, ovvero nell’esecuzione di indagini di spettroscopia, tratto grafia, perfusione e per le analisi funzionali. Inoltre, l’apparecchiatura è in grado di svolgere anche tutte le indagini diagnostiche tipiche delle risonanze con campo da 1,5T quali: Cardio-RM, Mammo-RM, Angio-RM e Artro-RM.
Il valore complessivo della risonanza è pari 1.500.000 euro, a cui si aggiungono circa 865.000 euro per i lavori di ristrutturazione dei locali che la ospitano
Nel pomeriggio, la visita della delegazione regionale proseguirà nel presidio di Asola, dove sono ripartiti i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Asola, che dureranno circa due anni, per un valore di oltre 5 milioni di euro. Si è conclusa infatti la gara di Aria, a seguito di un iter amministrativo molto complesso che ha portato all’affidamento dell’intervento e all’apertura del cantiere.
È previsto un adeguamento strutturale e impiantistico. La riqualificazione, iniziata nel 2010 e interrotta nel 2016 a causa di impedimenti tecnici di varia natura, interessa le stanze di degenza e gli impianti dei reparti di Medicina e Chirurgia: un intero corpo di fabbrica di due piani.
L’ultimo stop era stato imposto dalla Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, a seguito del rinvenimento di reperti storici che risalgono al 1400. Si era quindi modificato profondamente e ammodernato il progetto, tenendo conto dell’esigenza di salvaguardare questo aspetto dell’edificio, di rispettare i nuovi requisiti di tutela antisismica e ottenere la piena funzionalità delle strutture. Regione Lombardia aveva inoltre integrato gli ulteriori fondi necessari, per un costo dell’intervento a quel punto raddoppiato.
Cosa cambierà? Saranno rinnovati i due reparti in questione per un totale di 45 posti letto. I lavori contemplano l’adeguamento antisismico e impiantistico, il miglioramento dell’efficienza energetica e l’ottimizzazione degli spazi sia per i pazienti che per il personale.
In Medicina Generale la ristrutturazione permetterà di recuperare l’area dell’ospedale al piano terra definita ex Pediatria con una totale riqualificazione igienico-sanitaria delle stanze di degenza e dei locali accessori che migliorerà enormemente il confort dei pazienti e degli operatori.
La Chirurgia Generale sarà completamente rinnovata e soprattutto avrà una stanza di degenza a quattro posti letto per osservazione breve post-operatoria, con monitoraggio continuo dei parametri vitali.